Posts Tagged ‘hugo de jonge’
sabato, giugno 19th, 2021
Giugno 2021. Den Haag (l’Aja). Il quartiere “arancione” dei fans della squadra nazionale olandese. Foto nos.nl
Ieri sera il premier olandese Rutte, o meglio ex premier perchè i Paesi Bassi sono senza governo dal 17 marzo, data delle elezioni politiche, alla ricerca disperata di una formazione che voglia riconfermarlo… ha tenuto una conferenza stampa annunciando la fine della maggior parte delle norme restrittive o almeno un sensibile rallentamento (in olandese si chiama versoepeling).
Accanto a lui l’ex ministro della salute Hugo De Jonge, fiero degli 8 milioni di vaccinati (su una popolazione di 17 milioni di abitanti) e dei contagi in rapida discesa. Ieri erano 918 (all’inizio della pandemia erano stati 1.677.956), i ricoverati 315 (due mesi fa erano circa 2000), in terapia intensiva 218 (800 due mesi fa). Insomma, una botta di vita per gli olandesi, dopo la fine di ben 6 mesi di rigido lockdown, che li aveva visti depressi, scoraggiati, persino arrabbiati.
Giugno 2021 Ad.nl. Amsterdam.Re Willem Alexander e la Regina Maxima appaludono alla squadra di calcio olandese degli “Arancioni” contro l’Ucraina. © Pim Ras Fotografie
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giovedì, marzo 18th, 2021
Paesi Bassi, 17 marzo notte. Elezioni politiche. Esultano i leader dei due partiti più votati, il Vvd (liberali conservatori) che fa capo al dimissionario premier Mark Rutte, e Sigrid Kaag (in piedi su un tavolo) del D66, liberale progressista. © Beeldbewerking Tubantia uit twee foto van Learn More
Si può proprio dire che nessuno lo scolla da “quella sedia”, riferendosi al leader del partito dei liberali conservatori (Vvd), Mark Rutte, che già era al suo terzo mandato; e ora raggiungerà il record del quarto. Ha acquisito 1 seggio arrivando a 34. D’altra parte lui stesso era sicuro che gli olandesi lo avrebbero scelto di nuovo, in quanto, soprattutto in questo periodo di epidemia da Covid-19, i cittadini hanno bisogno di continuità, struttura, fermezza. Vivo in Olanda da 40 anni e conosco molto bene la mentalità di questo Paese. A livello politico sono molto semplici, diretti, vogliono basi solide e soprattutto vogliono mantenerle affidando ad altri, per quanto possibile, il compito di gestirle; senza troppi coinvolgimenti personali ed ideologici. A favore di Rutte ha giocato il suo eclatante gesto di dimettersi (con tutto il governo in carica) pochi mesi prima delle elezioni a causa di uno scandalo legato a sussidi dati a genitori per gli asili dei figli ma richiesti poi ingiustamente indietro. Per questo si è scusato più volte, senza difendersi, durante la campagna elettorale (che si è tenuta solo via i media), asserendo “di vergognarsi in qualità di capo di un governo che come priorità deve avere la tutela dei cittadini.”
Paesi Bassi.17 marzo 2021. Ancora una volta ha vinto in assoluto il partito dei liberali conservatori, Vvd, del premier dimissionario Mark Rutte. Le elezioni politiche si riferiscono alla Camera dei rappresentanti (Tweede Kamer), che è eletta a suffragio universale e si tengono ogni 4 anni, in marzo.
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lunedì, marzo 1st, 2021
Mark Rutte, premier dimissionario del Regno Unito dei Paesi Bassi ( foto ANP)
“Voglio correre un rischio, anche se so che potrebbe costarci; se andrà male torneremo come prima.” Con queste parole il premier olandese Mark Rutte ha iniziato la sua conferenza stampa per annunciare, a partire dal 3 marzo, la revisione di alcune restrizioni del rigido lockdown in cui si trova il Paese dal 14 dicembre scorso. Supportato dal ministro della salute Hugo De Jonge, il quale ha precisato che la situazione sanitaria non è migliorata come avevano sperato. Grazie a questo lungo, completo lockdown i contagi sono scesi di molto: da quasi 11 mila a 4460, fattore R intono all’ 1, percentuale di contagi fra l’11, 8% e il 9,8%. In un Paese di 17 milioni di abitanti.
Paesi Bassi. Il ministro della salute Hugo De Jonge, del Partito Cristiano Democratico ( CDA) che fa parte della dimissionaria coalizione di governo.
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giovedì, febbraio 25th, 2021
Il dimissionario premier Mark Rutte (foto ANP uit Trouw)
In attesa delle elezioni politiche del 17 marzo, i Paesi Bassi sono piegati sotto il peso di un lockdown totale, durato mesi, che solo due giorni fa è stato ammorbidito con la riapertura, dal 3 marzo, di parrucchieri, centri estetici e di tatuaggi, sport all’aperto per i giovani sino ai 27 anni, scuole guida. Rimangono chiusi i ristoratori (tranne che per l’asporto), i negozi (però con la possibilità di ordinare su appuntamento). Riapriranno i battenti anche le scuole medie e professionali per piccoli gruppi di allievi e un solo giorno alla settimana. Rimarrà invece il coprifuoco, dalle ore 21.00, iniziato il 23 gennaio scorso, forse sino al 15 marzo. Su questo punto il premier Rutte non transige, tanto da aver presentato un ricorso contro la Corte dell’Aia che aveva deciso e chiesto di abolirlo immediatamente ritenendolo incostituzionale. Per ora ha vinto lui ed il coprifuoco deve essere rispettato, in quanto, ha dichiarato Mark Rutte, “necessario in una situazione di grave emergenza per la salute pubblica, come quella attuale.”
Ricordiamo che all’inizio della pandemia in Olanda virologi e politici dicevano che non si doveva esagerare, “si trattava solo di una forma più pesante influenza!” “Le mascherine? Inutili, sconsigliate.” Si passò poi a: “lavatevi bene le mani, mantenete un metro e mezzo di distanza l’uno dall’altro”.
In seguito, mese dopo mese, i contagi sono cominciati a salire, le terapie intensive sull’orlo del collasso, i medici di famiglia pure. Il resto potete leggerlo in tutti gli articoli che troverete nel mio sito ufficiale, pubblicati dal quotidiano Avvenire, e alcune interviste interviste che mi sono state fatte. www.mariacristinagiongo.nl
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venerdì, gennaio 1st, 2021
Cari Cofanetti magici, nostri fedeli lettori, collaboratori,
Buon anno! Quello passato è stato un disastro, in lotta con una pandemia che non ha risparmiato alcun Paese al mondo. Ci sono state più lacrime che sorrisi. Ma ora basta! Il 2021 sarà l’anno della rinascita, di un vaccino che indebolirà il maledetto Covid-19. Ricordandovi che lo sconfiggeremo definitivamente solo stando uniti, pensando non solo a noi stessi, ma anche agli altri, ai più deboli, i quali hanno ancora tanto bisogno di protezione. Purtroppo nei Paesi Bassi la campagna di vaccinazione non è ancora iniziata come in TUTTI gli altri Paesi della comunità europea. I motivi sarebbero da attribuirsi alla mancanza di organizzazione della tanto decantata… organizzatissima Olanda!
Non ci sono ancora strutture, infrastrutture pronte per poterla attuare su larga scala, persino nell’elaborazione dei dati. Come probabile data di inizio si parla dell’8 gennaio ma ancora si sta discutendo se cominciare dal personale medico e paramedico o dagli anziani ricoverati nelle case di cura.
Il Ministro della salute Hugo De Jonge, sottopressione per questo pericoloso ritardo, ha dichiarato che non vede la necessità “di una corsa al vaccino”, asserendo che negli altri Paesi d’Europa per ora ci sono state solo “vaccinazioni simboliche!!!!” Forse andrebbe informato che la vicina Germania ha già vaccinato 60.000 persone! Tra l’altro l’Olanda ha ordinato, tempo fa, anche il vaccino AstraZeneca, in quanto più economico; ma per ora sicuro, sembra, solo al 60%. Nel frattempo i reparti di terapia intensiva sono al collasso, i decessi raddoppiati, rimandate operazioni urgenti di malati che soffrono di cancro. Ci si chiede dove sia finita la sicurezza ostentata dal premier Mark Rutte all’inizio di questa pandemia, nel suo Paese troppo sottovalutata.
Amsterdam (Paesi Bassi)
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giovedì, ottobre 1st, 2020
Il premier olandese Mark Rutte (nella foto) comincia a preoccuparsi e a rendersi conto che la situazione nel suo Paese, a causa del Covid-19, è molto seria. Magari anche a riflettere sull’errore commesso, per la seconda volta, nel sottovalutarne la portata; non preparandosi adeguatamente ad affrontare una seconda ondata di ripresa del terribile virus.
Il governo poteva farlo durante le vacanze estive, per non essere colto, appunto, impreparato…. Lo dicono tutti, adesso: ma durante le vacanze estive…. il parlamento stesso se ne è andato in vacanza!
Sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 nei Paesi Bassi o escono poche notizie, oppure sono inesatte. Forse perchè l’Olanda è un Paese piccolo, nonostante una “grande”economia e multinazionali di rilievo. Eppure ieri, 30 settembre, in questa nazione (dove vivo da più di 38 anni e svolgo la mia professione come giornalista corrispondente), i contagi sono stati 3302: in un giorno. 701 ricoverati in ospedale, 150 nel reparto di terapia intensiva. Le città con maggior numero di contagi sono Amsterdam, Den Haag (l’Aia), Rotterdam;. Al sud Eindhoven. Ma oramai il virus ha ripreso la sua attività in tutte le regioni, espandendosi a macchia d’olio dal nord al sud. Oggi, 4 ottobre siamo arrivati a quasi 4000 in un giorno. I morti sono passati dai 9 del giorno precedente a 21. Oltre tutto queste cifre non sono ancora definitive, come scrive lo stesso Ministero della salute. Nel frattempo ha promesso che dalla metà ottobre finalmente il Paese potrà disporre di più test, che ora scarseggiano; pare che arriveranno da un laboratorio in Germania, con cui hanno firmato un contratto il mese scorso quando iniziavano a non essere più sufficienti.
Tilburg (Olanda) Un assembramento di centinaia di tifosi che la settimana scorsa seguivano una partita di calcio su uno schermo posto nella piazza Willem II. Niente mascherine, nessun distanziamento sociale! La stessa cosa era successa poco tempo fa ad Amsterdam nella piazza Dam per una manifestazione contro il razzismo. Da lunedi è stato proibito il pubblico presente negli stadi.
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mercoledì, marzo 18th, 2020
Foto Hans Linsen.
Nei Paesi Bassi hanno aspettato troppo a decidere come comportarsi nei confronti del virus killer, cattivo e molto furbo nel mutare e nell’attaccarsi alle persone più deboli per rafforzarsi. Il 27 febbraio il covid-19 è stato diagnosticato per la prima volta ad un paziente della regione Nord Brabant, in seguito risultata la più colpita dal virus. Il 2 marzo i pazienti positivi erano 38, dopo di che il numero è cresciuto, raddoppiando sino ad oggi, 17 marzo, in cui sono stati segnalati 1705 contagiati di cui 389 lavorano nel campo dell’assistenza sanitaria e 43 pazienti deceduti, secondo il rapporto del RIVM (Istituto di ricerca affiliato al ministero della sanità) aggiornato sino alle ore 15 e 50. Si sospetta che 6000 persone ne siano state infettate in forma lieve, non essendo state sottoposte al test di conferma; ecco perchè rimane una supposizione, credo in base alle telefonate arrivate ai medici di famiglia da parte di coloro che lamentavano sintomi simili a quelli del covid-19.
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