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Intervista a Carmelinda Gentile, attrice di teatro di gran talento. Quando decisi di portare la cultura italiana fuori dai confini. Sono una proletaria del teatro. La sua esperienza nella serie televisiva Il commissario Montalbano, nei panni di Beba, la moglie di Mimì.

venerdì, settembre 1st, 2023

Un bel primo piano dell’attrice Carmelinda Gentile. Foto di Adam Nishma

Carmelinda Gentile viene ricordata spesso per la sua parte nella famosa serie televisiva Il Commissario Montalbano, tratta dai libri di Andrea Camilleri, in cui interpretò Beba (Beatrice di Leo) la moglie di Mimì Augello, impersonato a sua volta da Cesare Bocci. Proprio pochi giorni fa la seguitissima trasmissione di Rai 1, Techetechetè, ha mandato in onda delle sue immagini tratte da una delle puntate del Commissario Montalbano.

Bravissima, bellissima, passionale, affascinante, eclettica. Aggiungo: tenace. Precisamente come è il suo carattere. Nella vita reale e sulla scena. Ha svolto inoltre un ruolo nel film “Baaria” di Tornatore. Tuttavia non dobbiamo dimenticarci un elemento fondamentale ed importantissimo: che come attrice di teatro ha lavorato con giganti del mondo teatrale: da Luca Ronconi a Giorgio Albertazzi.

Den Haag, 2 giugno 2023. Louwman Museum. Carmelinda Gentile con l’Ambasciatore italiano nel Regno dei Paesi Bassi, S.E. Giorgio Novello. Foto di Maria Cristina Giongo.

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I gioielli, patrimonio culturale e dell’animo. L’orafo delle Madonne. Un incantevole volume sulla collezione di ori antichi della famiglia Spadafora, stimati maestri orafi calabresi di antica tradizione, di San Giovanni in Fiore.

sabato, luglio 1st, 2023

Monica Spadafora con in mano il volume “Collezione di ori antichi” della sua famiglia. Edizioni Rubbettino. Den Haag (Paesi Bassi) Louwman Museum (il più bel museo olandese delle automobili d’epoca), 2 giugno 2023.
Fotografia di Hans Linsen.

Quando si parla di gioielli si pensa al lusso, al denaro, all’ostentazione; ben poco a quello che rappresentano, da millenni, a livello di cultura, testimonianza storica. Non solo di voglia, soprattutto da parte della donna, di un ornamento per se stessa. A partire dal più semplice e dall’arte primitiva, ai simboli arcaici; a credenze popolari, come quelle legate alla loro magia, persino ai “benefici”di molte pietre. E alla religione: laddove il desiderio di incoronare una Madonna durante una processione, di forgiare per lei collane, pendenti, crocifissi, diventa un dono celestiale, di nuovo un ritorno al concetto di bellezza, che non è soltanto estetico, ma ben più profondo.

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