“ Se la sarà andata a cercare…” Quante volte abbiamo sentito questa frase, quant’altre è affiorata nella nostra mente all’ennesima notizia di una violenza o presunta tale su una donna? Chissà com’era vestita, come guardava ammiccante, come sorrideva o si muoveva…
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Violenza e prevenzione
domenica, agosto 1st, 2021Olanda. Polemica sul taser, pistola elettrica, usata anche per pazienti psichiatrici. E’una questione etica. Sono malati. Non criminali!
mercoledì, ottobre 3rd, 2018L’anno scorso nei Paesi Bassi è iniziato un esperimento che dava la possibilità a 300 agenti dei reparti mobili di usare il taser non solo sui malfattori ma anche su pazienti particolarmente aggressivi, affetti da patologie psichiatriche.
Il taser, o dissuasore elettrico, è una specie di pistola che genera scariche elettriche in grado di stordire ed immobilizzare una persona. Quando si preme il grilletto vengono sparati due piccoli dardi di metallo entrambi collegati ad un filo, da cui non si distaccano neanche quando toccano l’obiettivo, il quale viene colpito da una scossa di corrente che passa da un puntale di metallo all’altro creando un’immediata paralisi dei muscoli. Il corpo si irrigidisce e cade a terra. Questi due dardi saettano a 55 metri al secondo. Non è necessario che si conficchino sotto la pelle, è sufficiente che tocchino i vestiti.
didascalia
La sclerosi tuberosa, una malattia devastante. L’amore di una mamma che ha compiuto miracoli, sino a crollare pure lei. Importante il sollievo familiare.
venerdì, marzo 3rd, 2017Ernè Tassoni Mancina. Foto di Ilaria Petrosillo (50°aias –farfalla Laura Cadamosti)
Ultimamente leggiamo tante notizie di mamme che abbandonano i loro figli e addirittura di madri che li uccidono. Ci sono oramai troppi programmi televisivi che si concentrano solo su questo tipo di notizie terribili. Persino Papa Francesco è intervenuto per dire che bisognerebbe concentrarsi su storie positive, non solo e soltanto negative. Per questo motivo ho voluto intervistare una donna meravigliosa, che ha tenuto duro sino alla fine delle sue energie (e purtroppo oltre) pur di assistere il figlio malato. Una situazione familiare molto difficile, dove tuttavia la forza per andare avanti si può condensare in una sola parola: AMORE.
La nostra mamma coraggio si chiama Ernestina Tassoni. Il nome Ernè Tassoni Mancina è nato su facebook … dove si iscrisse per controllare il figlio in un periodo buio dove non poteva fargli sapere ciò che scriveva: per questo all’inizio si diede il nome di Ernè come la chiamavano le amiche da ragazza. Mancina, perchè lo è! All’inizio usava come immagine dei fiori con la neve, che lei ama molto. Ernestina è una bella donna di 52 anni. Circa 10 anni fa le è stato diagnosticata una depressione bipolare (anche se secondo lei, “non è forse proprio cosi .. ma il suo modo per buttare fuori ciò che ha dentro per la sua storia di vita”. Suo figlio Loris ha 30 anni ed è affetto da sclerosi tuberosa.
Ernè con il figlio Loris e il marito Clemente.
Intervista ad Ermanno Capelli. Il mio ultimo libro non è scioccante ma provocante. Contro il bullismo e il femminicidio. Gli omosessuali e le lesbiche sono anime pure.
martedì, gennaio 3rd, 2017Ermanno Capelli, scrittore e paroliere.
Ermanno Capelli è nato a Torino, 70 anni fa. Scrivere è sempre stata la sua passione, forse la sua ragione di vita, di comunicazione con il mondo esterno ed interiore. Ha cominciato scrivendo testi per molti cantanti importanti; Mina, Camaleonti, Mino Reitano, Dik Dik, Matia Bazar. Poi è passato ai libri. Libri forti, non di facile lettura, spesso a sfondo erotico, con un suo stile particolare che piace o non piace. Le “ sfumature” non esistono; probabilmente perchè lui stesso non ama le vie di mezzo.
Se deve usare la parola “cazzo”, usa la parola cazzo. Senza eufemismi. Mi scuso per l’esempio ma rende l’idea.
Anime di vetro. Il bullismo; subito da ragazzi e da adulti.
sabato, gennaio 16th, 2016Purtroppo il fenomeno del bullismo sta diventando sempre più imperante, prepotente, pericoloso.
Una volta si chiamava “fare i dispetti”; faceva parte di quel lato un poco “cattivo” della personalità infantile che, in crescita, ha bisogno di scaricare la sua aggressività sugli altri. In questo caso purtroppo “gli altri” sono quelli più facili da colpire, in quanto ritenuti deboli, introversi. O forse semplicementi troppo sensibili, per cui, proprio per la loro sensibilità fanno pensare siano anche i più fragili. Nella società odierna i bulli sono persone crudeli, violente, frustrate. Soprattutto vigliacche, in quanto scaricano le loro anormali tensioni su chi non ha la forza di reagire; meglio se in gruppo. Marco Capriotti ci ha raccontato una storia vera che ha voluto porre sotto forma di racconto per renderla più “vivibile”. Come sapete Marco è giovanissimo e…scrive benissimo! Anche in questa storia che analizza un fenomeno tanto attuale, ha aggiunto qualche cosa in più; il bullismo nei confronti degli adulti. Infatti questo male non colpisce solo le piccole anime in formazione ma anche gli adulti che diventano oggetto di vessazioni e malvagità imperdonabili.
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
La Francia porta il bullismo in uno spot parlando agli adulti. Cliccare sulla riga rossa per vedere il video.
Robbie Williams. Olandesi arrabbiati per l’ultimo suo video.
lunedì, novembre 19th, 2012Il cantante pop Robbie Williams in una foto del 1996.
Ma che cosa fa il cantante inglese Robbie Williams? Prende a pugni due persone anziane per far passare una bella ragazza? Precisiamo subito che si tratta di finzione, sta a dire del video-clip della sua ultima canzone: Candy. Ma era proprio necessario una scena del genere, sia pur simulata?
Pedofilia. Oltre il confine, l’ultimo romanzo di Gianfranco Iovino. Per non dimenticare.
sabato, marzo 3rd, 2012E’un libro da leggere per unirci anche noi al grido di sdegno che l’autore Gianfranco Iovino alza impetuoso sul crimine della pedofilia. Si chiama “Oltre il confine”, di Sassoscritto editore. La prefazione è del cantante Gigi D’Alessio che sostiene di averlo letto “tutto d’un fiato”, come si fa con una nuova canzone; aggiungendo che comunque non va solo letto ma anche assorbito e vissuto interiormente.
La postfazione è di un altra presenza eccellente, Luca Barbareschi, uomo politico, attore, regista, che punta sulla necessità di parlarne. E butta lì una frase inquietante che richiama il suo passato; “avevo 8 anni quando…” Quando subì violenza: la prima di una lunga serie durata sino alla sua adolescenza. Proprio per questo Luca Barbareschi ha creato una fondazione che porta il suo nome. Per saper riconoscere il problema, per denunciare, per non dimenticare.
Domenica scorsa ( e lunedi) è andata in onda su Rai Uno, una fiction di Luca Barbareschi sulla vita di Walter Chiari.