Fermiamo la pedofilia online, prima che sia troppo tardi.
Intervista a Giorgio Sgarra, un giovane imprenditore italiano che è sceso in campo contro la pedofilia online creando un progetto che ha coinvolto importanti gruppi aziendali italiani. In Italia si inseriscono in rete 120 siti di pedofili al giorno. E il 70% dei ragazzi che entrano in contatto con un pedofilo lo tengono segreto. Ci sono filtri abbastanza sicuri per difendere i nostri figli?
Giorgio Sgarra, della ditta Safenetwork Italia
Di Maria Cristina Giongo
I nostri articoli sulla pedofilia hanno raccolto molti assensi e un dissenso. La critica viene da parte di un giovane il quale ha protestato affermando che non si deve esagerare con questa “stupida” paura che i pedofili si annidino ovunque: “persino in famiglia”. Dopo questa reazione mi sono convinta maggiormente della necessità di continuare a parlarne. In quanto a riguardo c’è ancora tanta ignoranza: nonostante si tocchi un tema così importante e doloroso, come la sofferenza e persino la sparizione di bambini.
Fra le reazioni positive al nostro dossier (che sicuramente per parecchie persone è stato un vero pugno nello stomaco), ne abbiamo scelta una assai interessante e costruttiva: quella di un imprenditore, Giorgio Sgarra, 38 anni, che ha portato avanti un progetto di lotta alla pedofilia online con il sostegno di importanti aziende multinazionali, personaggi del mondo dello sport, sindaci, uomini di cultura, giornalisti, cittadini comuni e genitori che vogliono difendere i loro figli dai pericoli della vita; fra cui la pedofilia è il più subdolo, il più incombente e terrificante. Un uomo molto in gamba a cui va tutta la nostra stima ed il nostro appoggio per la sua iniziativa. Lo abbiamo intervistato per il Cofanetto Magico, ringraziandolo per aver reagito ai nostri servizi. Il dialogo e la condivisione con i lettori sono gli elementi fondamentali che portano avanti lo spirito di un giornale.
– Dottor Sgarra, quale è la sua professione e quale è stata la causa scatenante che l’ha convinto ad iniziare una battaglia contro la pedofilia online?
Sono amministratore di un’azienda di Genova che si occupa di sicurezza informatica in collaborazione con grandi imprese specializzate in questo settore. Alcuni anni fa una mia dipendente arrivò in ufficio sconvolta. Ho sempre pensato che i problemi di chi lavora con me e per me vadano affrontati insieme; in quanto considero i miei dipendenti delle persone e non dei “numeri”. Pertanto mi sono subito informato sul motivo della sua pena. La signora in questione, una mamma, mi raccontò di essere stata convocata alla scuola del figlio di 8 anni ed avvertita che il bambino, insieme ad altri compagni, visionava regolarmente siti pornografici. La cosa strana è che lei non aveva considerato la possibilità di questo pericolo. Mi disse che le si era aperto davanti un mondo che non credeva e non sapeva potesse esistere.Io stesso rimasi allibito davanti a certe rivelazioni.
– E allora che cosa fece?
Mi posi la stessa domanda che Lei mi fa adesso: “che cosa posso fare per aiutare i genitori a rendersi conto della gravità di tale piaga che si sta allargando sempre di più?” La prima idea fu quella di uno strumento da installare nel computer per filtrare la connessione di casa. Ce ne sono già tanti in commercio. Poi ho capito che se non si risale alla radice del problema i mezzi pratici servono poco. Sta a dire che prima di tutto bisogna fare cultura: è necessario responsabilizzare i genitori ancor prima dei loro figli. Internet è come un libro: i miei genitori compravano per me solo libri utili. Attuavano una selezione, dicendomi che alcuni li potevo leggere, altri per il momento no. In casa non c’erano libri “proibiti”. Invece con internet tutto è permesso; viene considerato un indispensabile veicolo di apprendimento e ricerca. Senza pensare che una ricerca incontrollata può dare risultati non attendibili, superficiali e in casi estremi anche alla caduta in reti molto pericolose. E’ un dovere del genitore di fare una cernita.
– Eppure alcuni psicologi dicono che si deve dare fiducia al figlio, naturalmente dopo avergli spiegato i possibili rischi.
Fiducia ad un bambino di 8 anni? Ma lo sapete che il 70% dei bambini che entrano in contatto con un pedofilo lo tengono segreto? Il fatto è che i genitori non hanno il tempo di controllare, soprattutto se lavorano tutti e due. Pertanto lasciano i ragazzini da soli davanti al computer, il quale a lungo andare …diventa la loro “baby sitter” preferita. Alcuni ce l’hanno persino in camera da letto. Il porno è ovunque e a furia di vederlo si abbassa notevolmente il loro livello di sensibilità; ci si abituano a tal punto che poi non sanno più discernere il bene dal male. Quello che mi ha colpito dei suoi articoli sulla pedofilia è che lei afferma di averli offerti, prima dell’estate, a più direttori di giornali: i quali hanno risposto che nella stagione estiva è meglio non toccare simili argomenti tristi e pesanti. Come se i pedofili in estate non fossero attivi! Anzi, lo sono di più: infatti è proprio nel periodo estivo che si registrano i maggiori casi di bambini scomparsi. Mi ha pure angosciato la vostra rivelazione dell’arresto dell’avvocato che difendeva le famiglie delle povere ragazzine uccise dal pedofilo belga Marc Dutroux. Eppure la stampa italiana non ne ha parlato! Spero che con i vostri articoli abbiate aperto gli occhi a tanti genitori e illuminato l’orrore e lo squallore di tanti anfratti di questo mondo diabolico.
– Dottor Sgarra, torniamo al percorso del suo progetto.
Dopo aver realizzato che il problema va risolto a monte mi sono chiesto da chi avrei potuto farmi aiutare per sostenere la mia battaglia alla pedofilia, pedofilia online (e pedopornografia). L’economia italiana è tenuta in piedi dagli imprenditori. Ma diciamolo chiaramente: la maggior parte degli imprenditori “ci sentono solo” se si parla di denaro, se risulta un tornaconto. Della serie…e io che cosa ricevo in cambio? Pertanto ho pensato: noi parliamo della loro ditta e intanto loro diffondono il nostro progetto. Per esempio nella busta paga dei loro 2000 dipendenti inseriscono il nostro depliant che illustra i pericoli, per i bambini, dell’uso indiscriminato di internet.
La prima persona a cui mi sono rivolto è stato Marco Meregalli, amministratore delegato della Doimo Cityline; doveva essere un colloquio illustrativo ma…siamo andati avanti a parlarne per tutto il giorno, con sempre maggior entusiasmo e voglia di fare. Infatti la Doimo si è subito aggregata a noi; in seguito ci è arrivato il sostegno di Primeur, una multinazionale che si occupa di trasferimenti di dati in modalità sicura, operando con i principali gruppi bancari non solo in Italia ma anche in Europa, Stati Uniti, Sud America e Asia. Poi del Gruppo Rimorchiatori Riuniti, un’altra multinazionale operativa in tutto il mondo sui principali porti ed enti petroliferi e così via. Non mi pare il caso di citare ora tutti gli altri partner che si sono aggiunti, altrimenti usciamo dal tema di questa intervista. Li potrete trovare, insieme ad altre informazioni sul progetto, nel sito della nostra azienda, la Safe Network.
– Concordo sul fatto che il problema non sono i bambini ma i genitori che vanno sensibilizzati e responsabilizzati; ma quali soluzioni pratiche di supporto si possono offrire loro? Per esempio che cosa è il Webwatch?
Il Webwatch è un semplice filtro collegato ad un database che ogni giorno viene controllato e aggiornato a livello mondiale.
Bisogna tener conto che attualmente in Italia “nascono” 120 siti di pedofili al giorno. Il webwatch li filtra prima ancora che arrivino in casa. Infatti sono gli stessi genitori che scelgono quali categorie non devono essere visionate dai figli. Ci tengo a precisare che di filtri del genere ce ne sono parecchi in commercio, anche a costo zero, da scaricare da internet.
– Ci sono anche filtri a pagamento più sicuri? E quanto costano?
Sì, ce ne sono molti. Costano al massimo 300, 400 euro, ma, ripeto, se ne trovano anche a costo zero. Mi spiego meglio: dipende dalla conoscenza informatica del genitore. Se per esempio il padre può attuare da solo l’installazione del filtro e poi gestirne lui stesso anche la manutenzione non occorre spendere soldi; il prezzo aumenta a seconda della sua destrezza nel campo dell’informatica. Un padre che è al corrente delle nuove tecniche arriva da solo a garantire una navigazione sicura al figlio. Mentre genitori che non se ne intendono possono optare per altri tipi di filtri.
L’importante è unirsi per fermare la pedofilia online. Da un lato dobbiamo informare sui pericoli che corrono i bambini. Dall’altro “facciamo morire di stenti i pedofili”, levando loro l’elemento base di approccio con le vittime prescelte, il loro “cibo”: internet. Come hanno fatto Marc Dutroux e sua moglie, lasciando morire di fame (e questa volta non parliamo a livello metaforico) le loro vittime. Ricordiamoci poi che alla base di tutto sta la famiglia, i valori umani e morali che si stanno perdendo nei meandri di questa società sempre più snaturalizzata, inaridita. In tutti i campi. Tempo fa si diceva: “la nostra azienda è composta di persone”. Ora non si chiamano più persone, ma “risorse”. Adesso si sente dire:“ Ho tolto una risorsa dall’azienda”. Senza considerare che quella “risorsa”, che non conta più perchè non serve più, in realtà è un essere umano che forse ha pure una famiglia; per cui, se lo licenzi, non potrà dare da mangiare ai suoi bambini.
Amare vuol dire proteggere, concludiamo noi; soprattutto proteggere i più deboli ed indifesi. Per questo vi invitiamo a leggere il depliant che trovate nel link qui sotto per diffonderlo poi fra parenti, amici, colleghi di lavoro. Il Cofanetto Magico ha aderito all’iniziativa.
http://www.safenetwork.it/depliantpedofiliaSITO.pdf
“Non abbiamo la pretesa di cambiare il mondo”, è il motto di Giorgio Sgarra, “ma siamo convinti che uniti si può fare molto. Prima che sia troppo tardi”.
Link: http://www.safenetwork.it/uniscitianoi.asp
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
Tags: database, filtri, maria cristina giongo, sicurezza informatica, webwatch
Il problema è enorme sia per dimensioni che per pericolosità, tutto il mio plauso a Giorgio Sgarra, nella speranza non solo che la sua iniziativa ottenga i risultati sperati, ma anche che sia di esempio ed incoraggiamento ad altri per provare a ‘cambiare il mondo’. Forse si può.
Complimenti al Cofanetto Magico e a Maria Cristina Giongo, la quale ha il coraggio di parlare di cose “scomode” anche per i media.
Che dire dell’iniziativa di Sgarra? Mi colpisce favorevolmente che un imprenditore mostri un approccio pratico e costruttivo per fronteggiare questo dramma. In un mondo dove le “brutture” sono la realtà quotidiana, avere persone come voi che fanno qualcosa di concreto riscalda il cuore e ci fa vedere il futuro meno tetro e triste. Grazie.
Grazie, caro Renato,
stiamo facendo tutti il possibile per combattere chi leva il sorriso ad un bimbo; un delitto terribile. I bambini hanno diritto ad un’infanzia felice; dura così poco! Poi ci penserà la vita a farli soffrire, purtroppo.
Non c’è niente che mi faccia più male dei maltrattamenti ai bambini; soprattutto perchè sono incapaci di difendersi. Dobbiamo quindi unirci tutti per lottare contro chi li fa soffrire ( in vari modi) .
E a chi mi dice che i pedofili sono dei malati ( non dei perversi) e quindi da compatire, rispondo che allora dovrebbero farsi curare. Ma se loro stessi non riconoscono la loro “patologia” e non si impegnano a fondo per farsi aiutare, meritano solo il disprezzo e una giusta punizione per i loro crimini.
Ricordiamoci poi che noi siamo il nostro passato e che certi patimenti, compresa, per esempio, l’assenza di amore materno ( e pure paterno) a volte ci segnano a vita.
I primi anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo ” normale” della personalità dell’uomo; se vengono intaccati dal dolore anche psichico, i danni possono rivelarsi irreparabili.
Di nuovo grazie, Renato, per il suo commento e per i complimenti.
E tanti cari auguri di Buon Anno!
Maria Cristina Giongo
Il commento sopra l’ho scritto io! NON Hans…ma comunque anche lui approva!
Comunque a Giorgio Sgarra vadano i migliori complimenti per quanto sta facendo, sperando che la sua battaglia raccolga sempre maggiori consensi ed aiuti.
L’unione fa la forza!
Sono millenni che si produce materiale erotico allo scopo di eccitare sessualmente. La società accetta quello che viene dato in “pasto”, la gente non sembra capace di scandalizzarsi, rimane indifferente!!! E in questo mercato “impazzito, dopato e drogato”, tutto si può mercificare e vendere, peccato che ne vadano di mezzo creature innocenti, bambini usati come “additivi chimici” migliorando il fast food che induce a dipendenze sessuali.
Bambini umiliati privati della loro dignità. Non prendiamo parte a questo sfruttamento. Sensibilizziamo le nostre coscienze e prendiamo provvedimenti.
Quando si cura un tossicodipendente in genere si comincia con la disintossicazione per eliminare la sostanza dall’organismo. Ma la dipendenza da queste tipologie d’immagini è ancora peggiore. Si fissano nelle mente indelebilmente e vengono inglobate nella chimica del cervello. Possono tornare alla mente in maniera vivida immagini pornografiche viste anni prima. Prevenire è meglio che curare anche in questo caso.
Sosteniamo il progetto.
Cara Debora,
non so se tu sia una mamma o una ragazza ancora giovane. Ma mi sembri molto decisa nella tua lotta e nel sostenere questo progetto per il futuro dei nostri bambini.
Hai ragione; anche in questo caso la prevenzione è importante. Ma credo che questo tipo di perversione sia radicata, forse innata. Forse potrebbero darci maggiori delucidazioni gli psicologi e gli psichiatri.
Giorgio Sgarra fa benissimo a sensibilizzare l’opinione pubblica e i media e dovrebbe organizzare più conferenze e programmi per dare l’allarme su un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio.
Se poi leggi l’intervista che feci ad una delle vittime del famoso mostro Marc Dutroux ( pubblicata anche dal Cofanetto) ti renderai conto della cattiveria, della crudeltà insite in questi pedofili; nonostante loro si professino gentilissimi con i bambini….
Grazie per il tuo commento e per voler aderire alla battaglia del dottor Sgarra.
Sono contento di vedere e leggere che l’imprenditoria italiana si sta sensibilizzando ad un problema che solo noi genitori possiamo valutare quanto sia importante.
Un grazie a questa iniziativa e nei prossimi giorni il nostro ufficio marketing contatterà il Dott. Sgarra per avere delucidazioni su come poter aderire a questo importante progetto.
Complimenti per l’idea.
Grazie, Stefano e spero che aderiscano sempre più numerosi.
Buon anno!
Cristina
Non solo.. è bello scoprire che il cofanetto magico possa essere un mezzo di diffusione e un luogo in cui possono incontrarsi più forze per lla risoluzione di questo problema
Conosco Giorgio e la sua sensibilità, sono una mamma e quindi so quanto sia importante diffondere queste notizie in quanto molte volte si conosce l ‘argomento vagamente ma non si riesce neppure lontanamente ad immaginare quanto orrore ci sia dietro. Per cui invio i miei complimenti sia a Giorgio che a Cristina sperando che il loro lavoro dia i frutti sperati. Auguri di buon lavoro e di un anno migliore per tutti!
Un affettuoso grazie, Loredana! E spero che il nostro appello venga raccolto da più persone!
In effetti ho capito anch’io quando dolore si nasconde nell’animo (e nel corpo) delle vittime dei pedofili soltanto dopo le mie interviste.
Credevo che i bimbi più piccoli potessero dimenticare; invece “quella paura che fa battere il cuore all’impazzata”, quel senso di “schifo” si incolla addosso a loro e non li lascia più per il resto della loro vita.
Addirittura, come mi ha confermato una psichiatra, li può rendere a loro volta “carnefici”; infatti molti bambini violentati, una volta cresciuti, possono commettere lo stesso delitto nei confronti di altri bimbi.
Senza contare i casi di incesto che si consumano fra le mura domestiche.
Ma la gente non vuole vedere, non vuole sapere; si gira dall’altra parte.
Tutto ciò che riguarda il sesso, guarda caso…nonostante il bombardamento quotidiano, rimane tabù se investe la sfera familiare.
Allora parliamone, senza pensare che certe ditte possano farsi pubblicità in questa lotta; in quanto è una lotta contro la pedofilia. Combattiamo piuttosto le agenzie pubblitarie che sempre più usano i bambini per reclamizzare i prodotti dei loro clienti, come ha detto giustamente Marni.
Io non permetterei mai a nessuno di usare mio figlia per certe fotografie come quella uscita di recente in un giornale italiano; in minigonna, truccata, con lo sguardo malizioso…E avrà di sicuro non più di 6 anni. Al giorno d’oggi sarebbe meglio scegliere altri tipi di immagini, anche per la moda giovane.
A volte vedo bambine, per la strada, vestite con minigonne mini, mini..
stivaletti, pancino scoperto e tremo per il timore dei rapimenti ( pensate alla piccola Madeleine), ricordando gli orrori sentiti durante le mie interviste e pensando che hanno genitori veramente deficienti.
Comunque preparatevi perchè in febbraio pubblicheremo l’ultimo mio dossier pedofilia; proprio con un’ intervista esclusiva con una persona coinvolta in simili atrocità, uscita di prigione, che conosce molto bene l’ambiente dei pedofili.
Buona anno anche a te!
Maria Cristina Giongo
Credo ci siano tutti gli estremi per definire il quadro preoccupante. Il bombardamento continuo, e a qualsiasi orario, di immagini sessuali in televisione e su qualsiasi media rendono insensibili gli adulti, e inconsapevoli i bambini. Inconsapevoli della differenza tra bene e male, come giustamente dice il Dott. Sgarra, e di conseguenza deboli di fronte ad una minaccia che si insinua tra quella che viene considerata “normalità”.
E’ una lotta da sostenere, assolutamente.
Grazie, Alessandra delle tue parole.
E’ bello che ci sia sempre più gente che difende il valore più importante che esiste al mondo; i bambini. I nostri figli. Il nostro futuro. Il futuro del mondo.
Non posso che aggiunger la mia voce agli altri commenti nel plauso alla iniziativa di giorgio Sgarra…è una lotta che va contrastata con ogni mezzo quindi ben vengano nuove iniziative e nuovi scritti ad informare sulla realtà di quello che accade. Nostro dovere di adulti e “proteggere” i bambini, non “usarli”. Purtroppo i media non sono di grande aiuto, da una parte condannano la pedofilia dall’altra diffondono un’immagine dell’infanzia sempre più commercializzabile e “mascherata” ..fate caso alle foto di bambini agghindati, a certe pose provocanti , all’uso sempre più frequente dei bambini allo scopo di vendere prodotti…la nostra società non difende i bambini , li “vende”.
Hai ragione, Marni,
anch’io ho visto foto pubblicitarie di bambini “venduti come merce”. E questi cretini non sanno che un sito di pedofili olandese prende in giro proprio gli italiani perchè “fanno il loro gioco”pubblicando riviste e reclame con foto di bambini in certe pose… “che li fanno impazzire”…
Scusate la crudeltà di quanto ho riportato ma purtroppo è così!
La battaglia contro simili mostri deve essere combattuta da tutti, per un mondo migliore. Un’esercito di Soldati che difendendo i loro figli, difendono anche tutti i bambini del mondo.
Giorgio Sgarra ci aiuta con la tecnologia a noi spetta il dovere di saperla usare al meglio e sperare che sia solo un inizio per un mondo migliore e più sicuro.
Anche a Lei grazie, Gianluca, per la partecipazione alla nostra battaglia.
Noto, dalle reazioni che stanno arrivando, che il senso del discorso che Giorgio Sgarra sta portando avanti, viene sempre più recepito.
Continuare su questa strada di denuncia, sempre più uniti, sarà anche un tributo a quei poveri bambini che sono morti sotto le sevizie dei pedofili e a quelli scomparsi la cui foto è appesa negli uffici delle polizie di tutto il mondo. Una lista che pare si allunghi ogni giorno di più.
L’importante è che, senza creare cacce inutili o allarmismi isterici, non ci sia omertà; chi sospetta qualcosa…deve denunciare. Forse si potrebbero ancora salvare bambini nascosti in prigioni e risolvere casi familiari dubbiosi. E anche convincere chi è affetto da questa patologia a farsi curare invece di fare del male a poveri bimbi innocenti.
Sono favorevolmente impressionato dal ottimo lavoro e soprattutto dalla grande perserveranza di Giorgio Sgarra nel perseguire la nobile causa della lotta alla pedofilia.
Oggi è troppo facile incontrare il pubblico minore che accede su internet. La situazione attuale mi ricorda i tempi in cui si andava in auto senza cinture o in motorino senza casco. Oggi i minori vanno su internet esposti a troppi rischi.
Continuiamo a sensibilizzare l’opinione pubblica affinchè si arrivi a una “regolamentazione” da parte dei nostri governanti che tuteli i nostri figli.
Benissimo, ragazzi ma come? Chi ha idee proponga……
ci fossero più persone che si occupano in questa maniera per questi argomenti così “delicati” e “spiacevoli”!!!!
putroppo il mondo gira troppo veloce per noi tutti e specialmente per i nostri figli. perciò è il nostro compito di aiutare il più possibile queste piccole creature, in modo che abbiano una crescita sana e giusta.
mi ricordo ancora quando io ero piccola e la TV e il computer non c’erano. ci si andava a giocare all’aperto, in cortile o in campagna, o semplicemente ti inventavi dei giochi a casa. ora i tempi sono cambiati, in meglio o in peggio, questo non è il punto. il punto è che dobbiamo cercare di dare ai nostri figli una educazione giusta e corretta e specialmente sana.
Cara Birgit,
il problema è: come dare un’educazione sana in questo mondo in continua corsa ed evoluzione, dove spesso noi genitori non sappiamo più che cosa fare e come comportarci?
Le nostre bisnonne, nonne e madri stavano COMUNQUE con i loro mariti, per esempio; oggi non ci si pensa un attimo a mandarli al diavolo se ci fanno impazzire o ci tradiscono o non li amiamo più. Parlo anche per me stessa, che sono divorziata. Una volta non si divorziava; punto e basta. Che cosa sia meglio o peggio, come dici tu, “questo non è il punto”.
Ma per quanto riguarda i figli possiamo di sicuro evitare loro tanti pericoli, difenderli ed amarli come ci hanno amati i nostri genitori( se sono stati dei bravi genitori).
Salve a tutti,sono Stefania Cuneo e sono una cantante e pianista,ho lavorato a telamontecarlo,rete 4,e rai .Navigando sul Web,sono rimasta impressionata da questa iniziativa così importante,indispensabile e che potrà aiutare tanti bimbi a non cadere in trappole terribili nascoste in siti pericolosissimi .Bravissimo e sensibile questo giovane imprenditore Giorgio Sgarra per questa lotta intelligente e giusta contro la PEDOFILIA,con il suo lavoro proteggerà tanti piccoli innocenti dalle grinfie di persone senz’anima,che devono essere fermate an ogni modo possibile!!Aiutiamo questi piccini a non conoscere mai l’inferno. Stefania
Brava Cristina, dopo il pezzo che hai scritto sulla pedofilia, mi sono andato a rivedere i tuoi precedenti articoli; è pazzesco quello che succede ai bambini!!!
Ottima iniziativa, non mollare!
Grazie, Renato, non mollerò!
Carissima Stefania Cuneo,
grazie anche a te. Forse voi del mondo dello spettacolo potreste riunirvi per fare qualcosa in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica. Mi sembra che Giorgio Sgarra voglia muoversi in questo senso. Prendi contatto con lui.
La gente è più sensibile se stimolata via i canali dello spettacolo.
L’importante è “gridare”, per farsi sentire. Ma anche cantare…suonare il piano…l’animo della gente va toccato profondamente.
Ciao ciao ed in bocca al lupo per la tua carriera,
Cristina
Non e’ prerogativa dell’uomo riuscire a cambiare il mondo radicalmente, estirpando il male che sta alla base di certi esseri,che di umano,considerando il significato etimologico del termine stesso,non hanno piu’ niente! Pero’ qualcosa si puo’ e si deve fare. Sensibilizzare chi sta intorno a noi a rendersi conto del malessere generale che imperversa il nostro mondo e cominciare a dare il buno esempio personalmente,non solo con le parole,ma con i fatti!E’ un impegno duro,ma obbligatorio se non vogliamo renderci complici delle malefatte di certi individui e nella fattispecie,di coloro che fanno del male ai bambini!Un grande plauso a Giorgio Sgarra che si sta adoperando al riguardo per dare una mano, tecnica,ai genitori,ai quali spetta,senza deleghe, quella di dare una guida morale ai propri figli!
Paolo
E’vero, Paolo, i genitori hanno il compito ed il dovere di seguire i loro figli una volta messi al mondo.
Ma, ripeto, è un compito molto difficile. Spero che Giorgio Sgarra porti avanti la sua lotta con sempre maggiori sostegni; il mondo sommerso dei pedofili è ancora tutto da scoprire e poi da eliminare. Sarà una lunga battaglia.
Intanto dovrebbero anche attivarsi i vari psicologi e psichiatri per curare chi vuole farsi curare, altrimenti ( anche una volta usciti di prigione), ricominciano da capo.
Cari saluti,
Cristina
Buongiorno, mi chiamo giovanni ragona e sono funzionario dell’Azienda Fastweb con cui il sig. Sgarra collabora dal 2006 come Business Partner per la gestione e vendita di servizi di telecomunicazione.
L’ottima referenza e la serieta’ che Giorgio ha dimostrato negli anni confermano l’impegno per una iniziativa sociale con fini lodevoli che ha lo scopo di proteggere I nostri figli che sono ilnostro futuro.
Ringrazio Giorgio Sgarra e le auguro di proseguire con successo questo nobile progetto.
Giovanni Ragona
Buongiorno! In effetti anch’io ho accettato di intervistare il Dottor Sgarra soltando dopo che ho capito che il suo lavoro non era a scopo commerciale e pubblicitario. La qual cosa sarebbe stata …terribile….!
Sfruttare un argomento così delicato e penoso per scopi commerciali! Non lo avrei mai accettato. Neanche se lavorassi in un giornale che NON è… no profit come il nostro. Ho parlato a lungo con lui per convincermi che non vuole certo reclamizzare la sua ditta ( infatti ha accennato, sotto mia insistenza, a filtri che si possono installare gratuitamente). Sarebbe mostruoso usare i bambini a questo scopo.
E infatti noi del Cofanetto stiamo molto attenti che la gente non voglia farsi pubblicità alle nostre spalle.
Invece Giorgio Sgarra crede nella lotta contro la pedofilia e ben vengano le ditte che sanno darci soluzioni tecniche per difendere i nostri figli anche da quella online.
Facendo una ricerca in Internet sono capitata su questo autorevole sito e con mia grande e gradita sorpresa ho letto l’intervista a Giorgio Sgarra, grande persona dall’immensa umanità che ho il piacere di conoscere personalmente.
Penso che sia un’iniziativa lodevole dall’importanza enorme. Sono imprenditrice nel campo del marketing e comunicazione aziendale, madre di due figli adolescenti che amano il computer certamente più dei libri scolastici.
I pericoli che si trovano in Internet sono tanti e terrificanti, ma il web fa parte della nostra vita, del lavoro, della comunicazione.
Ho sempre pensato che attraverso il dialogo e l’informazione si possa far crescere i ragazzi con le nuove tecnologie, tenendoli informati di ciò che comunque esiste, quella realtà orrenda che fa vittime purtroppo giornaliere.
I miei figli sanno, conoscono ma ciò non mi rendeva comunque tranquilla. Così ho installato mesi or sono il filtro WebWatch per dar loro una navigazione protetta, che non prescinde comunque da un mio costante controllo e dalla mia (a volte nascosta) supervisione.
Grandi complimenti a Giorgio per l’iniziativa, alla quale parteciperò sicuramente (ti contatterò presto!) e un plauso al Cofanetto Magico per la sensibilità, la professionalità e la serietà con le quali tratta l’argomento.
Sono decisamente convinta che UNITI SI PUO’ FARE MOLTO!!!!!!!!!!!!
Cordiali saluti.
Gabriella Fabbri
Carissima Gabriella,
hai fatto benissimo ad installare un filtro per i tuoi figli. E a continuare a tenere la situazione sotto controllo. Forse non potrai salvarli da tutti i pericoli ma di sicuro dalla maggior parte. Brava! Magari tutte le mamme fossero come te.
Sono sicura che Giorgio Sgarra, con la sua sensibilità e la sua intelligenza saprà trovare nuovi modi per portare avanti questa battaglia insieme a me e a tutti voi, per difendere i nostri cuccioli ( anche se i miei oramai hanno 27 e 23 anni….). Allora diciamo..per difendere tutti i bambini del mondo.
Cari saluti,
Cristina
ero personalmente già a conoscenza del progetto del dr. Sgarra e della sua azienda. non posso fare altro che complimentarmi anzitutto con la giornalista riguardo la bellissima ed utilissima intervista, e con Giorgio Sgarra per l’importantissimo progetto. anche io sono padre, e so cosa voglia dire proteggere i nostri bambini. l’ingegno di giorgio sempre alla ricerca di nuove idee, saprà sempre stupirci, e se le sue idee proteggono i più deboli allora ben vengano. un grosso plauso. stefano
Caro padre,
grazie anche a te per la testimonianza e per i complimenti a Sgarra sicuramente meritati. Li leggerà sicuramente.
Difendi i tuoi bimbi, perchè possano crescere sani e felici.
Se avranno avuto una buona riserva di amore familiare, a cui poter attingere nei momenti difficili, avrai già compiuto perfettamente il tuo compito di padre.
Buona giornata,
Cristina
Sono grata a Giorgio Sgarra Imprenditore,per la sensibilità dimostrata occupandosi di un problema che tocca tutti noi,i nostri figli,i nostri nipoti.L’informazione ne parla poco non capisco il perchè?.Ogni tanto si sente sinteticamente la notizia di quanti bambini spariscono ogni anno,una cosa spaventosa.E pensare che il pericolo esiste nel computer che abbiamo donato a Natale,La cosa mi fa star male.Acora grazie Giorgio Sgarra hai tutta la nostra Gratitudine. Una nonna.
Cara Nonna,
sono felice che Giorgio Sgarra sia tanto stimato!
Circa i media preferiscono concentrarsi sui gossip dimenticando che ci sono anche tanti argomenti di importanza vitale da trattare, soprattutto in difesa dei piu’ deboli.
Inoltre e’ difficile affrontare certi argomenti tabu'; spesso crimini del genere si consumano fra le pareti domestiche ma nessuno osa parlarne.
Circa la pedofilia online è veramente pericolosissima ma non devi angosciarti troppo; proteggete bene i vostri figli e nipoti, fate in modo che si confidino con voi ma senza illudervi che vi diranno tutto. Per cui fate sempre molta attenzione con chi hanno contatti e chattano.
Un abbraccio e grazie per il tuo commento, cara giovane nonna,
Cristina
Vorrei segnalare che ieri è sparita un’altra ragazzina in Olanda, MILLY BOELE. Ha 12 anni. Era a casa da sola. La mamma l’ha chiamata e poi lei ha detto ” ora attacco perchè c’è un signore alla porta. vado ad aprire”.
Al ritorno a casa la madre non l’ha più trovata. SCOMPARSA!
Da aggiungere al mio dossier pedofilia, purtroppo, sperando che la ritrovino presto.
E speriamo anche che la polizia controlli il suo computer di casa. Ovviamente è stato qualcuno che la conosceva e che sapeva che in quel momento si trovava sola a casa….
Maria Cristina Giongo
Un po´di giorni fa ho scritto al blog di quel verme, che anche per me e’ il figlio di puttana e, in tanti dicono anche pedofilo, Paolo Barrai di Mercato Libero. Chiesi solo una opinione, con tono e linguaggio pacato ed educato, e venni offesa e umiliata in pubblico. Ho risposto di nuovo, e mi han bannato. Questo Paolo Barrai e’ un puzzolente topo di fogna, a mia sorella ha fatto perdere ventimila euro in Borsa, in quanto gli consigliava di vendere allo scoperto in Borsa, mentra la stessa saliva fortissimamente, nel aprile 2009. E quando lei telefonava per chiedere spiegazioni, questo bastardo razzista di Paolo Barrai, manco gli rispondeva, addirittura, gli diceva ma vaffan…o e metteva giu. Ora se la vedra’ con me, che sono in Polizia: una denuncia e una indagine sul suo passato criminalissimo ( ha gia`patteggiato tantissime condanne in vari Tribunali d´Italia) e presente ancor piu`criminale, a questo arrogante porco figlio di puttana di Paolo Barrai, non la levera’ nessuno. A lui e a un suo complice con contatti mafiosi, Lorenzo Piacentini di Deutsche Bank. Sti fascisti di merda, che si sentono tanto i padroni, che offendono, umilinano, rovinano le vite altrui e ridono, poi, arrogantemente, davono far meno glii spacconi
Antonella, io non so proprio chi sia questo Paolo Barrai; ho cercato su internet ma non trovo nessun sito o riferimento.
Perchè secondo te c’entra con l’articolo sulla pedofilia?
In effetti scrivi cose molto gravi su di lui ma se posso darti un consiglio dovresti stare attenta perchè se poi ti querela devi dimostrare che hai prove CERTE sui suoi ipotetici misfatti. Perchè, se non le hai, dopo… in prigione ci vai tu e non lui. i giudici vogliono solo le PROVE.
Credimi, lo dico per te.
Ciao,
Cristina