Essere un veterinario è per me la cosa più bella che si possa immaginare, ma, ahimè, per molte persone tu non sei solo un medico, ma un vero e proprio stregone capace di affrontare ogni situazione…
Devi saper risolvere, come per magia, nel minor tempo possibile ogni emergenza medica e, cosa più difficile, devi saper sostenere psicologicamente anche il padrone del tuo paziente.
Fatta questa premessa oggi voglio raccontare la mia prima ed emozionante esperienza da….OSTETRICA.
Come la gravidanza di una donna, anche quella di un nostro pet crea ansie e preoccupazioni, compensate ovviamente dalla gioia della nascita o, sarebbe meglio dire, NASCITE, visto che frequentemente si tratta di più fratellini.
Questa è la storia di Shilla, rottweiler di tre anni che dopo diversi tentativi di “incontri piacevoli” obbligatori… perché i suoi padroncini volevano diventare nonni, finalmente diventa mamma.
La “nonna”, una mia amica di vecchia data, è entusiasta ed iperprotettiva nei confronti della sua “cagnolina” di 45 kg.
I sessantacinque giorni di gravidanza trascorrono con la media di due telefonate al giorno, un riepilogo settimanale ed una visita ogni due settimane comprensiva di prelievo di sangue per controllare l’emocromo e la sideremia, una sverminazione profilattica e consigli nutrizionali per evitare un eccessivo aumento di peso. Senza ovviamente tralasciare ecografie per seguire e filmare lo sviluppo del feto….
Praticamente uno stress….
Fortunatamente si trattava di un solo cucciolo, inaspettatamente enorme.
E, a dire la verità, sembrava piuttosto che fosse Sara, la mia amica, a dover partorire….
I giorni passavano ed il parto iniziava a diventare un pensiero fisso.
E adesso passiamo alla cronaca vera e propria di un parto….in diretta.
Qualche giorno prima del fatidico momento anche Shilla inizia ad essere irrequieta… entra ed esce dalla cuccia, rifiuta il cibo ed è particolarmente fredda: insomma si prepara al parto…
Ma poteva mai esser un parto tranquillo e naturale?
La risposta è NO!
Nel primo pomeriggio Sara allarmata mi telefona perché nota una pozza di liquido chiaro ed un po’ viscido nei pressi della cuccia.
Niente di così strano: si sono “rotte le acque”!
Lei però farfuglia mille frasi sconnesse alla velocita’della luce…non è facile capirla! Ovviamente, com’ è mio solito, cerco di calmarla e di farle capire che in natura tutto avviene in maniera semplice e perciò non deve assolutamente allarmarsi.
Dopo oltre un’ora mi ritelefona facendomi ascoltare il respiro affannoso della cagnolona. Cerco ancora una volta di calmarla, ma mi rendo conto che lei nemmeno mi ascolta….
Passa un altro pò di tempo e riprende a squillare il mio telefono. Ormai sono le 20:00 ed io avrei voluto tanto rilassarmi un pò, dopo un’intensa giornata di lavoro; magari con una cenetta a lume di candela con il mio compagno ed un avvincente telefilm in tv…
Purtroppo la testina del povero nascituro si è incastrata nel canale vaginale e nonostante gli sforzi di Shilla, oramai sfinita, non riesce proprio ad uscire. Non mi resta altro che correre in ambulatorio.
Infatti, accompagnata dal mio valido compagno Alessandro, sfreccio come una saetta in ambulatorio e preparo, in men che non si dica, la sala operatoria..Sara inizia a piangere: l’idea dell’anestesia la terrorizza…
Mi ritrovo ancora una volta a tentare di calmarla e a spiegarle che è tutto sotto controllo. Inizio ad essere investita dalla sua ansia ma con sangue freddo procedo nel mio operato.
Inietto il primo tranquillante e dopo poco l’anestesia; Shilla si addormenta senza opporre resistenza perchè è veramente stanca.
Immaginate solo per un momento una rottweiler di 45 kg sul mio tavolo operatorio…Praticamente pesa poco meno di me ed occupa l’intero spazio a disposizione, costringendomi ad appoggiare tutta l’attrezzatura su di un altro tavolino.
Intubata e distesa sul tavolo iniziamo a tosare e a disinfettare la sua pancia. Intanto arriva un altro mio valido aiutante, Enzo, un volontario che adora gli animali ed è pronto ad affrontare qualsiasi situazione.
Cerco in un primo momento di fare uscire il cucciolo incastrato, tirandolo fuori con molta delicatezza; ma la cosa non è affatto semplice.
Capisco che è inutile perdere altro tempo: devo farla partorire con un taglio cesareo. Come immaginavo l’intervento risulta piuttosto lungo. Poi arriva l’emozione più forte: quella di aprire la placenta per estrarre il piccolo…
Lo passo velocemente al mio assistente che lo massaggia energicamente, gli soffia in bocca per liberarlo dai muchi e lo riscalda con una lampada ed una borsa dell’acqua calda.
Ed ecco finalmente il primo “vagito”…Il cucciolone è vitale e cerca la mamma, ma non possiamo accontentarlo.In tutto questo tempo io sono impegnata a suturare i tagli e a far risvegliare Shilla.
Appena sveglia le mettiamo vicino il suo piccolo e, nonostante ancora un po’ stordita dall’anestesia, subito inizia a leccarlo ed alimentarlo…Tutto bene, fortunatamente…
Faccio salire in sala operatoria Sara dopo oltre due ore di lunga attesa in sala visita. Sala che,come si può immaginare, era diventata una cappa di fumo…Non oso chiederle quante sigarette possa aver fumato…
“Nonna Sara” per la gioia scoppia in lacrime ed inizia a baciare la sua “figlioccia” ed il “nipotino”. Sono commossa! Sembra proprio una bellissima scena di un film!
Passano diversi giorni e rivedo Birillo (questo è diventato il nome del nascituro) al suo primo vaccino. Ormai è un “ometto” e cresce benissimo.
Oggi Birillo è il cane più imponente e bello che io conosca ed in modo impeccabile fa il guardiano della sua abitazione: una villa con giardino a cui nessuno osa accostarsi se non invitato.
Con molta gioia posso scrivere che sono veramente fiera di lui.
Imma Paone
CHI SONO
Tags: ambulatorio, anestesia, cane, cucciolo, imma paone, pet, veterinario
ke belloooooooooooooooooooooooooooooo!!!!! bellissiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimo!!!!!! auguri alla mamma e alla nonna….
Graie cara….riporterò
Un Bacio al tuo piccolo mostro!!!