In questo terzo episodio della storia a puntate, passionale e piena di suspense, ideata da Valentino Di Persio, un nuovo biglietto viene recapitato a Francesco ma una fortuita coincidenza insinua in lui il sospetto. Grazie alla memoria della sua giovane e bella amica Monica, egli ripercorrerà a ritroso nel tempo i messaggi scambiati alcuni mesi prima con una certa ImmortaLady su Il Cofanetto Magico.
Jack Vettriano “The great poet”, particolare
Il sospetto
Erano ormai le 22.30 passate e di Monica su Skype nemmeno l’ombra. Pensai che avesse fatto tardi all’Università e fosse rimasta da qualche sua amica per ritornare l’indomani a casa con calma. Data l’ora non osai nemmeno chiamarla al telefono, non mi andava di disturbarla per quella stupida vicenda del bigliettino enigmatico, lasciato sul lunotto posteriore della mia macchina.
Abbandonai Internet ed iniziai a trascrivere alcuni appunti riguardanti lampi improvvisi di poesia, rime, aforismi, che normalmente annoto su un quadernino per non gettare nell’oblio stati d’animo particolari. I pensieri nella mia testa sono come battiti di farfalla che lasciano il segno solo per il tempo di un alito di vento. Erano le 23.00 circa quando il telefonino emise il segnale dell’arrivo d’un SMS. Era un messaggio di Monica, inaspettato a quell’ora. La mia dolce amica Monica, ancora sveglia? Forse no! Magari il messaggino, come spesso accade , era stato smistato in ritardo. Monica mi ricordava che una certa Immortal aveva commentato una mia poesia pubblicata qualche tempo prima su un giornale online “Il Cofanetto Magico“ della giornalista scrittrice Maria Cristina Giongo.
Radunai alla meno peggio i foglietti sparsi sul tavolo, li riposi in una cartellina e mi ricollegai a Internet alla ricerca di Immortal. Rinunciai a priori all’idea di chiamare Monica. L’avrei fatto l’indomani, come da lei auspicato nel messaggino.
La ricerca della mia poesia sul Cofanetto, richiese un po’ di tempo. Nello scorrere le pagine, mi resi conto della grande varietà di temi trattati dal giornale, soffermandomi a leggere gli editoriali vivaci ed appassionati della Direttrice. Alla mia poesia ci arrivai a colpo sicuro attraverso il sistema di ricerca per argomenti. Si trattava di una breve composizione inneggiante agli amori proibiti, incontri di amanti nelle tiepidi sere d’autunno “…celati nel buio / tra le siepi appassite / e fronde ingiallite / che cadono giù”.
Scorsi attentamente i vari commenti partendo dal primo a seguire. Eccola! “Immortalady”, l’ottavo commento era il suo: “Letta… letta e riletta. Trepide emozioni si ripetono insieme ai sospiri. Solo un animo sensibile, attento e profondo come il Tuo poteva arrivare a tanto…..I miei sensi ringraziano. Io Ti ringrazio.”
Al commento avevo risposto, tra il serio ed il faceto con: “Immortale Signora, grazie di esistere rinchiusa in un mistero che, ne son certo, mai saprò svelare.”
Sembrava che Immortal non stesse aspettando altro. Rispose immediatamente “Se tu solo spostassi il velo…”
Dipinto del pittore napoletano Gianni Strino
Cavolo, pensai, questa dev’essere una che ci sa fare. Con i sentimenti ci sa giocare. Mi intrigava quella sua reazione immediata, spontanea, quel guanto di sfida lasciato cadere così, all’improvviso, per incitarmi a scansare il velo, a scoprire il mistero. Mistero che lei, evidentemente, ci sapeva sguazzare dentro.
Per cercare di uscire subito da una situazione intrigante ed ovviare al senso di disagio che la sfida mi aveva provocato, le avevo risposto con un messaggio sibillino in rima:
Mi sento insicuro, dubbioso,
vulnerabile, minacciato
da te che d’un velo ti nascondi dietro.
Un velo è insidioso, va rispettato,
ogni precauzione va adottata.
Succede a volte che ti fa pentire
se troppo curioso tu sei stato.
Un velo è un’incognita e può celare:
il bene, il male,
il piacere, il dolore,
l’odio o l’amore.
Molt’altro ancora può mistificare:
la salvezza, la perdizione,
la speranza o la delusione.
Preferisco per ora non rischiare!
Non vorrei sviare all’improvviso,
il corso placido del mio destino,
ma sotto il tuo manto, io ne son certo,
s’eclissa un essere celestiale,
un essere perfetto;
Chi sei tu Immortal?
Mi sento impigliato nella tua tela
tessuta nel mistero.
Dipinto di Ennio Montariello
Sperai di poter liquidare così facilmente la questione. Immortalady aveva risposto lanciando una nuova sfida:
“Chapeau!
Se il mistero Ti rende “così”… non posso che arrossire, abbassare lo sguardo, far scivolare i capelli davanti al viso e mantener ben stretto il mio velo… ma non fidarti.
Da qualche parte lascerò sempre un piccolo pertugio per alimentare la tua fantasia…”
Le avevo dato un buon appiglio dove aggrapparsi per continuare a tessere la sua tela ed alimentare il mistero.
Mi ero ritrovato a meditare perplesso, se continuare con lo scambio epistolare a botta di poesie, oppure smettere. Le inviai un ultimo messaggio di resa:
…il dado é tratto,
il Rubicone l‘ho attraversato
anche se temo,
in cuor lo sento,
che la mia guerra
l’ho già perduta.
Avevo ritenuto di aver liquidato così la faccenda. Mi ero illuso.
Vinceresti con uno sguardo,
deponi le armi.
avvicinati in punta di piedi alle mie spalle
senza regolare il respiro,
le mie difese cederebbero,
il mio cuore impazzirebbe
e non farei nulla per tutelarlo.
Nulla ci rende più sterili dell’essere scontati.
Dal mio imbarazzo e dal tuo affanno, scapperei…
sconfitta dalle lacrime per non incrociare i tuoi occhi.
Quando cadrò, tendimi la mano, aiutami a rialzarmi,
o non potrei tirarti e stringerti a me: solo così Perderesti.
Intanto immagina il mio nome mentre io sognerò il Tuo…
Dopo aver letto l’ennesimo messaggio di Immortalady, abbandonai Internet per riflettere con raziocinio. Dunque la Immortal del fatidico bigliettino rinvenuto sul lunotto non poteva che essere lei, l’Immortalady del Cofanetto. Si trattava certamente della stessa persona. Si sarebbe trattato di una coincidenza inverosimile se non fosse stato così: stessa vena poetica, stesso mistero. Si era lei, me ne persuasi senza il minimo dubbio.
Mi incitava ad immaginare il suo nome, l’ingrata. Si trattava, quindi, di qualcuna che mi conosceva o che avevo conosciuto chissà quanto tempo prima. Mi aveva forse rintracciato attraverso Facebook e mi aveva seguito fino a “Il Cofanetto Magico”.
La storia cominciò ad appassionarmi, a risvegliare in me l’istinto dell’investigatore, del segugio alla ricerca dei bandoli per demistificare i misteri, scoprire i veli, per l’appunto. No, non mi sarei tirato indietro, questa volta! Decisi di raccogliere la tenzone dell’Immortal Signora.
Soddisfatto, gratificato, quasi felice, mi lasciai avvolgere dal tepore del mio letto, con il pensiero di dover chiamare Monica nella mattinata successiva per ringraziarla.
Le dita mi tremavano e non riuscivo a scorrere la rubrica del mio cellulare per il nervoso. Volevo preavvertire Monica degli sviluppi inaspettati della vicenda con un SMS. Subito dopo, puntuale mi giunse la sua chiamata. Rifiutai per richiamarla a mia volta.
-Ehy! Dormigliona buongiorno! Ma ti rendi conto del casino che sta creando l’Immortale???-
-Ma dai non fare il modesto, che ti fa piacere, sciupafemmine!- mi disse scherzando.
-Sciupafemmine io? Altro che femmine- risposi -mi sa tanto che ho preso un abbaglio.-
-Perché dici questo?- mi chiese.
Le raccontai che poco prima, mentre stavo facendo colazione al solito Bar dell’Eur, avevo visto arrivare una Smart grigia, ne era disceso un ragazzo sulla trentina, aveva estratto dalla tasca un foglietto e dopo essersi guardato attorno, lo aveva inserito sul lunotto posteriore della mia macchina, per poi ripartire in tutta fretta.
Monica scoppiò in una risata fragorosa. -Un uomo? Ma sei sicuro che non fosse una tipa travestita da maschio per sviare le tracce?-
– Magari fosse così! Non ti nascondo però che questo fatto mi ha dato un po’ fastidio- risposi.
– Ma dai, non farne una tragedia, vedrai che non é come pensi tu.- mi rassicurò Monica.
Valentino Di Persio e Marica Caramia
Segue il prossimo mese…
Proibita la riproduzione del testo.
Valentino Di Persio, un abruzzese di Brittoli (PE), trapiantato a Roma, ha conseguito una formazione linguistico-sociologica. Ha pubblicato due raccolte di poesie presso la Casa Editrice “Pagine”, nella collana “Poeti Contemporanei” n.63 e nella collana “I poeti contemporanei – 7 autori” n.35. Nelle sue composizioni la donna assume un ruolo preminente, quasi celestiale, capace di ispirare alti sentimenti e provocare forti emozioni.
Marica (Maria Domenica) Caramia, é una giovane donna, dono prezioso della terra di Puglia, che incarna, a pieno titolo, la voglia di riscatto della nuova generazione da un torpore latente, dall’insicurezza dei tempi, dalle incertezze del presente. Marica ha scelto l’arte, la pittura, la poesia, come forma espressiva per l’approccio alla vita. Nelle sue opere l’amore assume sempre un ruolo intenso, vibrante, predominante. Ha collaborato alla stesura del testo e della sceneggiatura della Commedia Musicale “Gelbe Lügen”.
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Immortal, dove sei finita?
nulla ci rende più sterili dell’esser scontati… pura poesia!!! *.* grazie per questo nuovo episodio
La Poesia viene riconosciuta dal cuore di chi legge tramite i fedeli occhi che ne colgono ogni sfumatura…
Grazie a te Nenè!
ps. Complimenti anche per la scelta delle immagini davvero meravigliose!! Alla prossima puntata 😉
Nenè, questo episodio è un atto dovuto per cominciare ad aprire uno spiraglio di luce sulla misteriosa Immortal, che ne son certo, stà tramando nell’ ombra per rendere la vita difficile al povero Francesco. Chissà poi perché ? Ma lui non é, come si suol dire, uno stinco di santo. E’ una persona matura che ha vissuto svariate esperienze ma sempre all’ attacco ed ora che é lui ad essere sotto assedio, la sua sicumera comincia a vacillare. Questo Immortal sembra averlo capito. Credo proprio che nei prossimi episodi il colore giallo sarà predominante mentre l’ epilogo potrebbe essere imprevedibile. Grazie per i commenti.
Ah ah….Immortal ha messo Francesco nel sacco…..
Non ancora Direttrice ! Disorientare l’ avversario non vuol dire vincere la partita !
E’ vero, vuol dire disorientarlo e far capire chi ha le redini in mano…..
Wow….CAPOLAVORO ! Complimentiiiiiiiiiiiiiii….questo intreccio magico di racconto e poesia….di luce e mistero….mi affascinano e mi tengono inchiodato al racconto 😉 Bravissimi Marica e Valentino….non ci sono parole,ogni complimento sarebbe riduttivo <3 Continuate cosi'…!!!! Il finale a sopresa…mi è piaciuto molto 😀
Grazie Chry per le tue belle parole… son felice che ti sia piaciuto e mi fa piacere che continui a seguirci con così tanta enfasi.
Sarei curiosa di sapere se, nella mente, hai già pensato a come potrebbe evolvere la vicenda!
No Marica….non voglio rovinarmi la sorpresa….non ci ho pensato :p Lascio a voi l’onere…e l’onore 😀 Buonanotte Maricuzzaaaaaaaaaaaaaaa :*
Le varie Immortal che alimentavano i racconti con i loro post poetici sono in letargo o andate anche loro in ferie?
L’intrigo si infittisce!
Si Angela, le “Immortali” per ovviare alla canicola improvvisa sono partite a cercar refrigerio chi verso i monti chi su spiagge incontaminate, in Puglia piana. Cosa non pagherei per poter entrare nelle loro menti e spiarne i pensieri.
Lettura piacevole e interessante, ottima la padronanza della lingua e dei brani poetici. Complimenti
Michele, mi fa piacere che le sia piaciuto.
Se riconosce nel testo la padronanza della lingua e dei brani poetici, vuol dire che essa, in primo luogo, risiede in lei… Questo, rende i suoi complimenti ancora più piacevoli. Grazie ancora.