Giorgione, L’adorazione dei pastori
Oggi è dicembre e nonostante il freddo vorrei restarmene a viaggiare. Ma non posso perché il globo terracqueo pullula di gente poco raccomandabile, secondo la quale dio si è manifestato sotto le specie del kalashnikov e della scimitarra, per innescare la prima guerriglia mondiale. E allora, dato che la morte imperversa dappertutto seppellendoci a vista, meglio affidarsi come sempre al Natale e lasciar parlare come ogni anno gli auguri. I miei dicono: «Speriamo di salvarci, cari amici, e di avere una vita serena, al riparo da qualunque dolore».
Auguri, cari amici!
Tv
I
Gli occhi
come i piatti di una bilancia
che ha per sostegno
un sentimento a ritroso:
mezzo chilo d’amore
e mezzo chilo d’odio
tengono i piatti in equilibrio.
Risultato?
Uomo da niente,
uomo di niente.
II
Sentimenti di Natale
rabboniscono il televisore.
E adesso
il tuo cuore
è un ornamento
che sai appendere
al rametto stilizzato
di un sogno narcotico,
di un sorriso plagiato.
Terzo comandamento: ricordati
di santificare il televisore.
Pietro Pancamo
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Acuto Pietro, tocca a noi mantenere la testa a posto, dare alla Tv quello che è della TV…
Il canone? Il benservito? Eh, bisogna saper scegliere, acuta Elisa…
Grazie per il commento.
Un’ altra bella poesia di Pietro che fa meditare. Il senso del Natale… Il senso della vita…L’ uomo di oggi si sta quasi abituando alla veloce alternanza di ‘luci’ ed ‘ombre’ che i media continuamente propongono. Tutto resta in superficie… anche il dolore. Speriamo che il nuovo anno doni consapevolezza e ‘buona’ volontà. Allora la realizzazione del vero Bene sarà davvero possibile.
Ti sono obbligato davvero, cara Susy, per la stima che sempre mi dimostri. Grazie!
Il bene del mondo? Non ci interessa. Noi esseri umani, anzi, ce ne laviamo i denti. Questa, almeno, è l’opinione di Dave Barry: “[…] il messaggio della televisione è sempre stato che il bisogno di verità, la saggezza e la pace nel mondo impallidiscono in confronto alla necessità di un dentifricio che offra denti più bianchi e alito più fresco”. Ma per fortuna esistono ancora persone come te, cara Susy, che s’interrogano sui destini ultimi della nostra progenie, senza dare corda ai dentifrici.
Non tutti piatti di una bilancia sono come li vedi tu, caro amico.
Io, nella mia vita di donna posso assicurarti che sempre non e’ cosi’.
Sii meno rigido, la vita e’un dono .. dobbiamo apprezzarlo cosi’ come ci e’ stato donato.
Sul santificare il televisore poi mi trovi del tutto contraria .. io lo butterei dal balcone ..
un abbraccio e buon 2016, sii sereno !
“Ricordati di santificare il televisore” è detto ironicamente. Sei proprio sicura, cara Elena, d’averla letta con la dovuta attenzione, la mia poesia?
Ricambio gli auguri.
Affidiamoci all’ottimismo, festeggiamo il Natale nonostante tutto. Facciamo finta che tutto possa andare meglio e andrà meglio. Non è narcosi è speranza. La televisione guardiamola da adulti con il giusto discernimento.
Buon Anno a tutti e speriamo!
Grazie per il bel commento, Bianca, pieno di ottimismo. Allora…speriamo in bene….
Attenta, cara Bianca: farci scambiare la narcosi per speranza, è proprio il fine ultimo della televisione…
Grazie per le tue osservazioni.
Basta accendere il televisore, per essere angosciati ….attentati, omicidi, stragi, sequestri, sabotaggi, nei confronti di nazioni, gruppi etnici, governi, fedi religiose.Nnotizie positive ? boh ne vedo pochissime Il piatto della bilancia per me pende verso l’egoismo per dio denaro, tutto il resto rimane allo stadio teorico dei buoni sentimenti
Tutto il resto (del mondo) rimane allo stadio (“Meazza”) perché di guardare in faccia la realtà (e le tragedie che si stanno preparando) non ha proprio voglia. Molto meglio, e assai più comodo, guardare la partita.
Ancora una volta, grazie per la tua assidua presenza, cara Maria Luisa.
Bello, gioioso,allegro divertente il Natole,talora buona compagna la TV. Santifichiamo,dunque sia il Natale sia la TV!
Ah beh, come direbbe il mio nipotino: “Ricordarsi che bisogna essere buoni non soltanto a Natale, ma anche durante tutto il resto dell’anno, sarebbe l’unico modo per santificarlo davvero il Natale”.
Grazie infinite per aver contribuito al dibattito, cara Teresa.
La TV rispecchia la n0stra umanità – basta saper scegliere e per fortuna non è obbligatoria. Ma anche il rifiuto di conoscere ciò che succede nel mondo può essere segno di egoismo se non di vigliaccheria.
William Hazlitt stigmatizzava così il nostro rapporto egoistico col mondo: “Il più piccolo dolore nel nostro mignolo ci preoccupa e c’infastidisce di più della distruzione di milioni di nostri simili”.
Forse la bilancia dell’uomo, in equilibrio tra odio e amore, non è simbolo di giustizia, ma bene rappresenta la nostra natura. Senza l’odio anche l’amore non avrebbe valore, senza il male anche il Natale perderebbe una parte del suo fascino. Solo nello stridore del contrasto si apprezza la vita, cogliendo ovunque ciò che più è confacente a se stessi. Poter scegliere è la libertà, saper scegliere è la condizione per una crescita continua.
Grazie delle tue parole, cara Marisa. Sono sempre molto belle. Però mi vien da chiedermi, proprio come Michael Crichton: “Dio, quando ha creato il mondo, aveva qualche possibilità di scelta?”.
Come sempre le tue poesie sono stimolanti e fanno riflettere. Mi trovo in perfetta sintonia col pensiero espresso da Marisa B. Qualcuno, non ricordo più chi, soteneva che il male è necessario, indispensabile per far scaturire il bene. Certamente ci costringe a scegliere, trovare uno scopo e dare un senso alla vita.
Grazie dei complimenti, cara Anna Maria! Grazie di cuore.
Peccato che il piatto del male sia fosforescente,quindi molto evidenziato,mentre quello del bene rimanga sempre nell’ombra (Laura)
Ciao, cara Laura. Grazie mille d’essere qui!
La vita è una partita a poker –dicono alcuni– e si sa che il piatto più ricco, in genere, è quello del male. Ecco perché a noi, da sempre interessati più ai beni che al bene, appare così fosforescente.
nel natale è già presente la Crocifissione.
Ed anche la resurrezione e la rinascita, forse. Ma questo, come diceva il teologo Sergio Quinzio, sta a noi deciderlo.
Grazie del tuo intervento, Enzo.
Il televisore è il miglior strumento per sospendere il pensiero.
“La TV se l’accendi ti spegne” (Mirco Stefanon).
Buon anno, caro Cristiano. Ti auguro tanta serenità!
condivido il sintetico pensiero di Cristiano!
Anch’io.
Che il 2016 ti sorrida, cara Nella!
Ciao.. A volte è meglio un libro che la TV.. ☺
Groucho Marx ti dà pienamente ragione, cara Santina: “Trovo la TV molto istruttiva. Ogni volta che qualcuno mette in funzione l’apparecchio, me ne vado nell’altra stanza a leggere un libro”.
Ti auguro un 2016 di gioia!