“La comunicazione è alla base di una buona relazione sociale“, l’ho ascoltata in una scena di un film che stavo guardando ieri sera comodamente seduta sul divano dopo una giornata di lavoro e mi ha effettivamente fatto riflettere su quanto sia vera non solo nel rapporto tra uomini ma anche in quello uomo-cane.
La bella Alice. Secondo il dottor Dodman l’inclinazione della testa è un segno di intelligenza e che i cani che inclinano la testa tendono ad essere più sensibili di altri e hanno un legame particolarmente stretto con il loro proprietario.
L’attenzione rivolta alla comunicazione non verbale del cane (posture, espressioni facciali, gesti) in questi ultimi anni è aumentata ed i proprietari sono sempre più empatici nei confronti dei loro pet. Proprio per questo anche le società scientifiche stanno sempre più organizzando, per noi veterinari, incontri e congressi incentrati su questo argomento, soprattutto per prevenire e curare disordini comportamentali quale l’aggressività. Tra i dati raccolti nei vari seminari ed articoli in rete scritti da colleghi che si occupano da anni di questo argomento, mi sono resa conto però che l’argomento è veramente molto ampio e quasi sempre affrontato solo per i cani.
Per cercare di rendere questo articolo più semplice e fluido possibile, ho chiesto aiuto ad una mia cliente che in passato si è occupata di educazione del cane, chiedendole di aiutarmi a descrivere almeno i segnali più tipici che ci permettono di capire meglio cosa un cane vuole comunicarci.
Ilaria Megna, il nome della cliente, inizia con lo scrivere: “Comprensione e comunicazione alla base di ogni relazione sana e senza equivoci.
Ma quanto comprendiamo fino in fondo ciò che provano ad esprimere i nostri cani?!
In ogni momento della nostra giornata i nostri cani ci raccontano qualcosa e leggere i loro segnali ci aiuta a vivere insieme e superare in maniera positiva ogni situazione in casa e anche fuori prevenendo comportamenti che spesso riteniamo immotivati e addirittura sbagliati.
Loro sono un passo avanti a noi, se solo pensiamo alla nostra giornata che trascorriamo di corsa tra una commissione di lavoro, qualche telefonata, le faccende a casa, quanto tempo abbiamo davvero da dedicare all’osservazione del linguaggio del nostro cane? E lui? Lui ci osserva sempre e studia tutti i nostri spostamenti associando le nostre azioni a ciò che accade durante il giorno, in poche parole loro conoscono il nostro linguaggio meglio di quanto noi conosciamo il loro. Eppure basterebbe soffermarsi un po’ e rendersi conto che esistono dei “segnali” tipici che ci permetterebbero di capire meglio il nostro cane”.
Una grande addestratrice, Turid Rugaas, ha scritto diversi libri, pubblicato DVD, fatto seminari e corsi in tutto il mondo, incentrati sui segnali calmanti dei cani (lei ne ha identificato almeno 30) e sui metodi di addestramento naturale da cui prendere numerosi spunti per capire al meglio il comportamento ed il linguaggio del cane. Per fare qualche esempio secondo questa addestratrice, il linguaggio di quando un cane si avvicina a noi o ad altri animali è ricco di segnali: se il movimento è lento significa che ha intenzioni di pace, calmanti, se invece è veloce avrebbe più una intenzione minacciosa. Anche voltarsi di lato o dare le spalle sono esempi di forti segnali calmanti, infatti secondo Rugaas, quando un cane si comporta in modo aggressivo abbaiando e ringhiando oppure se è troppo eccitato tanto da esagerare con le feste e saltandoci addosso, bisogna “dare le spalle” al nostro cane perchè così molto probabilmente si calmerà.
Nirvana mentre gioca con uno dei suoi peluche. Il legame tra cani e peluche va però oltre il semplice gioco. Rappresenta un intreccio di istinto, affetto e bisogno di sicurezza che accompagna i nostri amici a quattro zampe durante la loro vita.
E’ interessante leggere che una serie di comportamenti ai quali la maggior parte dei proprietari non prestano nemmeno attenzione, sono invece fonte di grandi informazioni.
Pensiamo ad esempio al semplice scodinzolare. In linea di massima è sinonimo di felicità ed affetto, ma anche questa coda che si muove può dirci tanto.
In generale un cane scodinzola quando prova:
- felicità
- desiderio di gioco ed interazione sociale (i movimenti saranno costanti e non troppo rapidi)
- ansia (movimenti rapidi e coda bassa)
- nervosismo (movimenti brevi, rapidi, coda rigida e puntata in alto)
Va osservata anche la posizione della coda:
- coda orizzontale per gioco o per esprimere fiducia
- coda tra le gambe per paura e/o disagio
- coda pendula per tristezza
- coda dritta ed alzata per attesa o rabbia
Altro comportamento interessante è il leccare.
Sono la prima a “farsi dare i bacini ” dalla mia Nirvana e sicuramente lei lo fa come manifestazione di affetto, ma è importante sapere che i cani, come i bambini, “assaggiano” tutto per ottenere informazioni da mantenere in memoria. Attraverso la lingua (e a seguire l’organo vomero-nasale) riescono a riconoscere i feromoni lasciati da altri animali ed a capire gli stati emotivi di questi. Leccare però serve anche ad interrompere una situazione particolarmente pericolosa (è quindi un segnale calmante) oppure, se fatto su se stessi, a rilasciare endorfine che servono come antistress.
Non è insolito vedere i nostri cani mettersi sdraiati a pancia all’aria, comportamento tipico di completa sottomissione ad un altro individuo della stessa specie o all’uomo che ha origini antichissime perché sta quasi a significare “fai di me quello che vuoi” esponendo punti più delicati e rischiosi (come vasi importanti quali la femorale localizzati nel piatto della coscia). Negli animali di casa è più sinonimo di fiducia nei confronti dell’uomo e di richiesta di coccole ed attenzioni.
Nirvana con il suo papino Vincenzo al mare in uno dei tanti momenti di coccole ed attenzione che lei pretende
Ma avete mai prestato attenzione all’abbaio del cane?
Il cane abbaia in modi diversi a seconda delle circostanze:
- per invitare al gioco
- per ricerca di attenzione
- per comunicare un pericolo
Può ululare (anche se non lo fanno tutti i cani) per localizzarsi e riconoscersi oppure può ringhiare per metterti in guardia per una successiva fase di aggressività.
Ci sono veramente tanti segnali tipici che elencarli tutti sarebbe difficile. Uno che mi capita spesso di vedere in ambulatorio è lo sbadiglio. Secondo Turid Rugaas i cani sbadigliano frequentemente come segnale calmante. Lo fanno se sono stressati (come capita di vederli da me in ambulatorio in corso di una visita), se vedono litigare animatamente membri della loro famiglia (umani e non), ma anche semplicemente per noia.
Questi comportamenti che ho elencato sono veramente una piccolissima quantità di segnali che potrebbero aiutarci ad interpretare il linguaggio dei cani ed impegnarci a studiarli e a riconoscerli ci permetterebbe di instaurare una relazione molto più stretta con i nostri pet.
Spesso, a sottolineare quanto il proprio cane sia “intelligente” si usa l’espressione comune “gli manca solo la parola”, ma in realtà, se li osserviamo bene, ci renderemmo conto che della “parola” non ne hanno nemmeno bisogno perchè si fanno capire fin troppo bene.
Nirvana con un altro suo peluche in una tipica posa di richiesta di gioco.
Spero che questo argomento sia per voi, come lo è stato per me, un punto di partenza per cercare altri articoli di lettura utili per conoscere meglio i nostri amici e capire quanto il mondo animale, con le proprie regole, sia veramente fantastico e decisamente più pacifico del nostro.
Per qualsiasi dubbio o curiosità su questo o altri argomenti, contattatemi pure al mio indirizzo email: immapaone@gmail.com , sarò lieta di parlarne con tutti voi.
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Un articolo meraviglioso ☺️