Autrice di “Una bambina sbagliata” edito da Mondadori.
In ospedale, al capezzale del padre, Thea aspetta i suoi fratelli ripensando alla sua infanzia trascorsa prima in Sardegna coi nonni, poi con i genitori nella periferia milanese degli anni ’50 e ’60. Thea, in bilico tra il bisogno d’amore e l’affermazione della sua indipendenza, vuole trovare un senso alla sua vita da “bambina sbagliata” segnata da un padre alcolista e dal disamore della madre.
– Ogni scrittore ha una storia affascinante su come è nata la passione per la scrittura. Come hai cominciato ?
Sin da bambina mi raccontavo delle storie. Quando ero all’asilo le disegnavo, e facevo parlare i personaggi con i gesti. Appena ho imparato a scrivere, sopra i disegni ho messo le parole, chiuse in una nuvola, come nei fumetti. A dodici anni ho comprato un diario, e d’allora non ho più smesso di scrivere. E’ una brutta abitudine, lo so, ma non riesco a farne a meno.
– Come è nata l’idea di “Una bambina sbagliata” e quando hai capito che sarebbe diventato un romanzo e non un racconto?
L’ho pensato subito come romanzo. La storia nelle linee portanti l’avevo ben chiara. Il problema è stato l’intreccio, o trama che dir si voglia, quello che dà ordine e struttura al racconto, che tiene insieme tutta l’impalcatura. Poi è venuta l’idea d’inserire i brani dell’ospedale, con il compito di scansionare il presente in modo da permettermi i flash-back e il dipanarsi dell’intera vicenda. Da lì il lavoro è diventato chiaro.
– A romanzo finito hai iniziato a cercare un editore e hai pubblicato con Mondadori. Vuoi parlare di questo a tutti quelli che, come me, muovono i primi passi nel mondo dell’editoria?
Frequentavo una scuola di scrittura, la Bachmann di Milano. I nostri docenti erano tutti bravi scrittori ed editor, come Rollo, Bricchi, Centovalle e molti altri. A un certo punto mi sono stancata di mandare in giro per case editrici le copie del mio libro, e ho trovato il coraggio di chiedere a uno di loro di leggere il romanzo. Lui sapeva come scrivevo, e ha accettato. Ne è rimasto entusiasta. Da lì è cominciata l’avventura del mio libro. In Mondadori ha dovuto passare uno sbarramento di letture incrociate prima del “sì” definitivo, ma per fortuna ha convinto tutti. Precedentemente avevo inviato il romanzo a parecchie case editrici
– una trentina, mi sembra di ricordare
– ma tutte avevano risposto che “non rientrava nella linea editoriale”. Adesso tengo le loro risposte sulla mia scrivania, in una cartelletta bene in vista.
– Come è cambiata la tua vita dopo la pubblicazione del romanzo, tra interviste in radio, presentazioni?
E’ rimasta come prima. Voglio dire, faccio le stesse cose di sempre. Ma per davvero, non è il solito atteggiamento finto-umile di chi è arrivato. Io non sono arrivata da nessuna parte. Scrivo, faccio la mamma, ho le stesse incombenze di una volta. Al massimo, se c’è qualcosa d’interessante, viene con me anche la mia famiglia. Per esempio, il 13 giugno saremo tutti a Mogliano Veneto dove si terrà la premiazione del concorso Berto Opera Prima a cui il mio libro concorre come finalista.
– Dopo il primo romanzo si ricomincia a scrivere. Hai già qualche idea per il nuovo libro?
Lo sto già scrivendo. Non diciamo altro, per scaramanzia.
E la scaramanzia ha portato bene a Cynthia Collu che il 13 giugno ha vinto il premio Berto Opera Prima.
Cari lettori, non resta che attendere il prossimo romanzo.
Titolo: Una bambina sbagliata
Autore: Cynthia Collu
978-88-04-59054-5
Editore: Mondadori
Times New Roman Anno: 2009.
Sopra: copertina “Una bambina sbagliata. in alto a destra foto di Cynthia Collu.
Silvia Ancordi
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Tags: bambini, cynthia collu, libri, silvia ancordi
Cara Cynthia, ciao, piacere di conoscerti!Complimenti per la pubblicazione, per la Mondadori poi… questo rende la cosa ancora più notevole, che successo e (da quello che racconti) che rivincita!
Inoltre mi ha colpito il fatto che dal cognome sei sarda di origine, come me: io vivo in Olanda da quasi nove anni.Conto di leggere presto il tuo libro, per ora un caro saluto,Bianca
Scusa, Bianca, leggo solo ora il tuo commento. Grazie per le cose che mi dici. Se poi avrai voglia di commentare il mio libro, ne avrò solo piacere.
Certamente Cynthia, leggerò con piacere il tuo libro e magari ci scappa un commento e/o una recensioncina!
Ancora complimenti, anche per la tenacia che hai avuto.
Un caro saluto,
Bianca
Solo adesso rileggo che vivi in Olanda. Io parto per Amsterdam 1l 13 agosto e sto lì una settimana. Sarà dura incontarti ma, non si sa mai…
Wow Cynthia!!
Rispetto la tua privacy, verrai magari con la tua famiglia quindi non insisto: casomai ti ritrovassi un’oretta libera per un caffè a me farebbe piacere, al limite mi farai sapere…
[…] del racconto è Cynthia Collu, che è nata e vive a Milano. Ha frequentato l'Accademia serale di Brera, fatto mostre personali e […]
[…] Cynthia Collu è nata a Milano, dove vive e lavora. Ha frequentato l’Accademia serale di Brera, fatto mostre […]
Ho scelto per puro caso il tuo libro”La bambina sbagliata” in biblioteca, con un certo fatalismo, dopo aver letto molte novita’ librarie dalle recensioni lusinghiere che ho trovato deludenti e pure scritte in modo banale. Che sorpresa leggere la tua prosa poetica ed ironica insieme e scoprire sentimenti veri e profondi. Penso che leggerò tutti i tuoi libri e questa volta per scelta consapevole. Complimenti davvero, con la tua scrittura alla Ferrante tu “ci fai un baffo”!!!