Milano celebra il Futurismo

Il Futurismo
MILANO CELEBRA I CENTO ANNI DALLA NASCITA DEL FUTURISMO

Il 2009 è l’anno in cui ricorre il centenario della nascita del Futurismo, uno dei pochi fenomeni di avanguardia italiana del Novecento che acquisì importanza internazionale e del quale il Manifesto di fondazione venne pubblicato nell’inserto culturale di ‘Le Figaro’ del 20 febbraio del 1909.

Il teorico del movimento, Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944), scrive “Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri…..“, sintetizzando in chiave poetica la carica rivoluzionaria e la forte connotazione innovativa del movimento.

Tra le molte celebrazioni organizzate un po’ in tutta l’Italia, non solo mostre d’arte ma anche conferenze, concerti, spettacoli teatrali, performance, una delle ultime in senso cronologico, ma delle prime per importanza, è la mostra di chiusura del ciclo celebrativo che Milano dedica al Futurismo nella sede del Palazzo Reale: l’esposizione, dal titolo “Futurismo 100 – Simultaneità”, si inaugura il 15 ottobre per restare aperta fino al 25 gennaio 2010.

La mostra rende omaggio ad un movimento che ebbe proprio a Milano il suo centro propulsore proponendo ai visitatori la ricca collezione di opere futuriste delle Civiche Raccolte della città, ponendo l’accento sui principali protagonisti di una stagione artistica eroica e visionaria, utopistica e idealista che influenzò l’arte europea come nessun’altra corrente del nostro paese.

Sono presenti opere di Umberto Boccioni, uno dei padri spirituali del movimento e filo conduttore della mostra, di Carlo Carrà e Luigi Russolo, che nel progetto organizzativo curato da Ester Coen vengono poste a confronto in modo inedito ed originale con quelle di scultori stranieri contemporanei quali Archipenko, Arp, Epstein, Lipchitz, Pevsner, Gabo, Tatlin, Brancusi ed altri artisti dell’avanguardia europea. Ciò rende possibile l’analisi del fenomeno Futurismo da una più ampia prospettiva storica, evidenziando i legami e le relazioni interdisciplinari ed internazionali e le reciproche influenze con il resto d’Europa.

Grazie al contributo della Tate Gallery di Londra, della Galleria Tretyakov di Mosca, del Centre Pompidou di Parigi e delle più grandi collezioni mondiali di arte moderna, accanto alle opere dei futuristi italiani sono esposte anche opere espressioniste, futuriste, cubiste, dada e costruttiviste provenienti dall’estero per una più approfondita lettura di un periodo culturale tra i più fecondi della storia dell’arte moderna.

In parallelo, sempre al Palazzo Reale, resterà aperta fino al 22 novembre 2009 una mostra su un movimento prettamente lombardo della seconda metà dell’ottocento, dal titolo “Scapigliatura. Un pandemonio per cambiare l’arte”.
In mostra 250 opere (dipinti, sculture, disegni, incisioni) del periodo 1860/1890, appartenenti a 38 artisti, disposte in ordine cronologico e divise per sezioni, in grado di permettere una comprensione chiara e completa di ciò che rappresentò la Scapigliatura lombarda.
Significativo precedente dei movimenti avanguardisti del ‘900 dei quali anticipa i caratteri fondamentali e le principali innovazioni linguistiche, la Scapigliatura si lega soprattutto al Futurismo ed al Divisionismo per la carica contestatrice del suo programma, l’introduzione di nuovi mezzi tecnici ed espressivi, per l’adozione di nuove tematiche e l’attenzione all’aspetto psicologico dell’opera d’arte. Questi elementi sono particolarmente evidenti nell’opera dei rappresentanti forse più illustri della Scapigliatura, un pittore, Gaetano Previati, ed uno scultore, Medardo Rosso, presenti in mostra accanto a Tranquillo Cremona, Giuseppe Grandi, Giovanni Carnovali detto il Piccio, Pietro Troubetzkoy ed altri protagonisti del movimento.

Anche l’allestimento di questa mostra, che raduna opere provenienti da raccolte pubbliche e private italiane, deve la sua realizzazione a prestiti di prestigiose istituzioni europee quali il Groninger Museum di Groningen, in Olanda, e il Szépművészeti Múzeum di Budapest.

La stagione espositiva milanese sembra quindi chiudersi all’insegna della rivolta verso le soluzioni formali della passata tradizione, e forse non è casuale l’accostamento con il periodo storico che stiamo attraversando, caratterizzato non solo nel campo dell’arte e delle manifestazioni visive in generale, compresa l’architettura, da clamorose rotture con il passato.

Che poi, proprio passato non è mai, specie nel vecchio continente europeo e nella nostra bella Italia, dove il bagaglio culturale fornitoci dai nostri antenati è molto pesante e sotto certi aspetti ingombrante e condizionante.

Ma l’essenza della vita e della storia è il cambiamento, ben venga ogni rivoluzione che reclami il nuovo, senza dimenticare, come suggerisce Jorge Luis Borges, “…che tra il tradizionale e il nuovo, o tra ordine e avventura, non esiste una reale opposizione, e che quello che chiamiamo tradizione oggi è una tessitura di secoli di avventura.

Futurismo 100 – Simultaneità
Dal 15 ottobre 2009 al 25 gennaio 2010

Scapigliatura. Un pandemonio per cambiare l’arte
Dal 15 ottobre al 22 novembre 2009

Milano – Palazzo Reale, piazza Duomo

Vilma Torselli
http://www.artonweb.it
vilma_torselli@artonweb.it

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5 Responses to “Milano celebra il Futurismo”

  1. epocono spina scrive:

    Salve,
    qualcuno mi saprebbe dire il nome dell’organizzatore/i di questa mostra?
    sto per organizzarne un altra e mi piacerebbe mettermi in contatto con loro,
    grazie

    epocono srl

    • vilma scrive:

      Le mostre allestite a Milano sul Futurismo in occasione del centenario della nascita del movimento sono molte, tutte organizzate dall’assessorato alla Cultura del Comune, con il patrocinio del Presidente della Repubblica, con la collaborazione di gruppi editoriali quali Electa e Skira.
      I curatori sono anch’essi numerosi, per citarne alcuni: Giovanni Lista e Ada Masoero per la mostra “Futurismo 1909 – 2009 – Velocità + Arte + Azione”, Luigi Sansone per la mostra “F. T. Marinetti = Futurismo”, Ester Coen per la mostra “Futurismo 100 – Simultaneità”, mentre la mostra sulla Scapigliatura è stata curata da Annie-Paule Quinsac.

  2. Ciao, gentilmente vorrei sapere dove e’ esposta adesso “La città che sale” di Umberto Boccioni.
    grazie, Daniele

    • vilma scrive:

      Il quadro di Boccioni a cui fai riferimento è esposto al MOMA di New York, uno dei tanti musei Guggenheim dove l’arte italiana è molto presente ed apprezzata.

  3. Maria Cristina Giongo scrive:

    Cari lettori, giro le vostre domande all’autrice dell’articolo, perchè vi risponda lei.

    Cari saluti

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