Matteo Zanni
Matteo Zanni è un giovane artista che gira il mondo come professionista di “Ballando con le stelle sul ghiaccio”. L’abbiamo intervistato per continuare il nostro percorso attraverso le vie dell’arte, della creatività tipicamente italiana, del successo conquistato attraverso tanti sacrifici; e una buona dose di passione per tutto ciò che si fa.
Matteo con Marina, sua partner professionista
Matteo, quando è cominciata la tua carriera di pattinatore e come si è evoluta?
Avevo 7 anni. Mio padre mi ha portato in una pista vicina a casa. Iniziò come un gioco. Poi a 16 anni mi sono reso conto che non era più un gioco e partecipai al mio primo campionato del mondo. 4 anni dopo ho lasciato le gare per godere di una maggiore libertà e dare spazio ad idee meno noiose. La carriera agonistica, con tutti i sacrifici, ha portato all’esasperazione la mia necessità di viaggiare e mettere in discussione ogni aspetto della mia vita. Ora pattino per viaggiare, fotografare e conoscere nuove realtà in primo luogo. Poi certo, pattino anche per piacere.
Quale è stato il primo spettacolo televisivo a cui hai partecipato da piccolo e che ti ha colpito?
Credo fosse un concerto di Capodanno a Torino trasmessoda Rai Uno in diretta nazionale con musiche di Strauss, autore che del resto mi ha accompagnato lungo tutta la mia formazione classica. Avrò avuto 10 anni.
Che rapporti si creano con le persone che conosci durante i tuoi viaggi per il mondo?
Sono superficiali o possono anche essere duraturi?
Sono rapporti particolari, quasi tutti manifestano sincerità perchè il poco tempo a disposizione e la natura nomade del lavoro non lasciano spazio ad opportunismo. Son duraturi certo poi oggi è molto semplice tenersi in contatto e di fatto le distanze non esistono più. Il calore e l’amore che ho ricevuto in Sud America sono qualcosa che non dimenticherò mai.
Quali sono le star che hanno danzato con te sul ghiaccio e che hanno lasciato il segno in te?
La parola “Star” fa parte di quel gruppo di, chiamiamole così, “cose” che non sento mie. Sono persone come tutti noi no? Hanno fame, hanno sete e dietro il sorriso delle telecamere hanno sogni e paure. Shaya, la cantante greca di origine danesi, è una persona adorabile oltre che un’artista eccellente. Il nostro è un rapporto splendido e pulito, mai un’ombra in 4 mesi trascorsi insieme. Lei sa distinguere il palco dal gossip e questo mi sembra bellissimo. Se ti piace cedere al gossip devi essere pronto a rinunciare a parte della tua personalità ma può essere difficile rendersene conto.
Hai mai litigato con qualcuna di loro?
Ad essere sincero no. Ho sempre fatto loro presente che il tempo perso in discussioni sarebbe potuto essere utilizzato per pattinare. E per loro che non hanno mai messo i pattini,il tempo vuol dire tanto. Ma è un gioco, dunque niente forzature da parte mia. Tuttavia è facile vedere in loro frustrazione. Da fuori non sembra ma imparare a pattinare costa una fatica immensa. E devi imparare anche a gestire la paura. Quando si ha paura, non c’è età e siamo tutti bambini.
Matteo con Shaya
Ho intervistato Roberto Vecchioni per il Cofanetto magico, un altro eclettico artista, cantante e scrittore, che mi ha parlato dei colori del buio. La tua vita sino ad ora è stata sempre luminosa e colorata, oppure hai anche avuto dei momenti d’ombra, di sconforto, qualche volta di disperazione?
Avevo 20 anni quando ho perso mio padre e 23 anni quando ho perso la mia compagna di giochi, amica di una vita, Chiara.
Loro sono due pensieri incendiati che mi hanno dato una volontà incredibile. Dopo tutto se sei in salute e sei insoddisfatto del tuo mondo è solo colpa tua. Sta a te ricordarti di essere una persona libera e artefice del tuo futuro. Dal cielo non ti arriva nessun regalo. Ecco perchè mi circondo solo di persone libere e spiriti critici.
Che cosa provi quando volteggi sul ghiaccio, davanti a milioni di telespettatori, con bellissime donne fra braccia? Ti concentri sul tuo lavoro, ti fai anche coinvolgere dalla musica, dalla carica di adrenalina del momento, dalla magia del palco, dalla persona …oppure?
Faccio il mio lavoro, mi diverto come un bambino. Della tv in realtà poco mi interessa, mi diverto sempre con lo stesso spirito, che sia uno spettacolo a teatro o in televisione. Poi lavorare con persone con cui non hai bisogno di parlare troppo per farti capire,è sempre un piacere.
Hai una fidanzata? Dammi una definizione di amore.
Nessuna fidanzata, la vita da viaggiatore è in questo senso instabile. Ma non è rilevante in questo momento per me l’avere o meno una relazione. Di certo non è una cosa che puoi programmare. Sai quante volte ti giri dall’altra parte e, non sai come, il mondo è cambiato. L’amore è tutto ciò che è in armonia. Deve esserci sempre musica intorno. O ti fai del male.
Sei ambizioso? Sino a dove arriveresti per ambizione?
Si sono ambizioso e parecchio fantasioso. Spesso ho delle trovate per cui anche gli amici più stretti fanno fatica a riconoscermi ma non ho mai pensato fino dove potrei arrivare. Nè mi preoccupa la cosa. Mi piace sperimentare.
Che sentimenti suscita in te la parola solitudine?
Ti sei mai sentito solo all’estero?
La solitudine per quanto mi riguarda è il momento in cui riesco a delineare la mia personalità, a rispondere alla domanda “ chi sono io?”. Oggi vedo molte persone terrorizzate all’idea di essere soli. Io no,anche perchè in fondo non sono solo. Ma solitario spesso. Inoltre faccio un lavoro per cui mi è difficile essere solo e talvolta viene meno questa possibilità. Ecco allora il momento in cui ho bisogno di riconquistare uno spazio tutto mio per agire in libertà.
Quale è il tuo hobby preferito?
Senza dubbio la fotografia. Mi aiuta a creare mondi bellissimi con l’immaginazione che non sempre nella quotidianità puoi permetterti di avere.
E il tuo piatto preferito? Segui una dieta speciale per mantenerti così magro ed in forma?
No niente diete, solo allenamenti pesanti.
La pasta al ragù è sempre la cosa migliore per me. Adoro la cucina giapponese.
Quale è la tua artista o il tuo artista preferito e quello o quella che proprio non sopporti?
Di recente trovo molto interessante Lana Del Rey. Adoro Brandon Flowers e The Killers che però sono quiescenti adesso. Di solidi riferimenti allora ti dico Pink Floyd e Patti Smith, sono sempre avanti a tutti. Non ascolto molta musica italiana, a parte Nicoletta Strambelli (Patty Pravo), inusuale poetessa rock che definire “cantante italiana” sarebbe lontano dalla realtà.
Che non sopporto, credo nessuno. Alle cose che non mi piacciono semplicemente non do importanza.
Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole iniziare la tua carriera? Deve essere soltanto un buon pattinatore o anche un vero artista?
Per essere un pattinatore, se ha più di 12 anni, consiglierei di non prenderlo sul serio, davvero. Prendere confidenza con il ghiaccio e perdere la paura primitiva di farsi male sono due punti facilmente affrontabili solo da bambini. Dopo diventa molto difficile. Per essere un artista non posso certo dare consigli. Non me lo ha insegnato nessuno nonostante abbia sempre avuto maestri meravigliosi che mi hanno educato all’indipendenza. Mi ritengo solamente libero e pieno di iniziativa. E forse a qualcuno questo è piaciuto.
Hai dovuto affrontare molti sacrifici per arrivare al punto in cui sei arrivato?
Anche compromessi?
Sì, molti. Innanzitutto non ricordo di aver avuto un’adolescenza come quella che gli altri raccontano, piena di ludo e lidi spensierati. E’ un periodo per me povero di ricordi e aneddoti, l’energia spesa per il pattinaggio era totalizzante. Ma la consapevolezza è giunta a quasi 18 anni. Per quanto i risultati in campo sportivo fossero eccellenti, ho capito che forse avrei potuto fare altro più vicino alla mia sensiblità ed era giunto il momento di ripartire con nuove sfide. Da lì a pochi mesi le gare son diventate un ricordo.
Tu sei un bell’uomo. Pensi che la prestanza fisica aiuti anche in questo campo?
Ti ringrazio per il complimento. La bellezza è un valore e senza dubbio aiuta nel mondo dello spettacolo.Ma bisogna essere forti ed essere capaci di fare un passo indietro al momento giusto per non dimenticare la forma del proprio essere.
Ricordi un momento della tua vita in cui hai detto “ ora mi sento bene. sono felice”. Quale è stato? Chi o che cosa c’era davanti a te, o con te?
Quando mia madre mi ha detto di essere sempre vicino a me qualunque fossero le mie scelte e ovunque fossi. Abbiamo un rapporto silenzioso, a volte conflittuale e ci confidiamo poco ma le sue parole hanno un peso importante.
E il ricordo più brutto?
Quando ho visto mio padre in fin di vita in rianimazione subito dopo l’incidente. Tutto appeso ad un filo. Sono cambiato. Sono diventato responsabile. Imprevedibile. Per alcuni inaffidabile. Estroso e radicale nelle mie scelte. Ma sempre responsabile. Alla libertà non posso rinunciare.
L’ultimo tuo spettacolo televisivo è stato in Grecia. Come ti sei trovato in questo Paese ora in difficoltà? Pensi che potrà riprendersi presto dai gravi problemi che lo assillano?
Onestamente non bene. E’ chiaro che la situazione non funziona. La gente è disperata. Hanno spirito e dimostrano molto affetto, questo è quanto di positivo mi è rimasto di quell’esperienza. Ma io credo che il peggio debba ancora venire.
Come può esserci futuro se i giovani non hanno possibilità di scegliere?
I tuoi progetti futuri: continuare a ballare sul ghiaccio in giro per il mondo?
Sicuramente diventare dottore in lingue straniere e relazioni internazionali entro quest’anno.
Per i tour di spettacoli ho programmato solo una minima parte e il mese prossimo avremo un incontro per definire la seconda parte del 2012. Per adesso ho confermato il tour estivo in Messico e due brevi produzioni in Europa delle quali però non posso dire molto per gli accordi presi. Sicuramente ci saranno sorprese anche per me e un grande viaggio è garantito.
Se potessi farti una magia che cosa mi chiederesti?
Voglio fare sky-diving, mi ci porti?
Se prima mi dici che cosa è lo sky-diving.
E’ il lancio col paracadute dall’aereo, da alta quota.
Bè, allora, caro Matteo, la magia la posso fare, però poi… ci vai da solo! Io mi sento male solo a pensarci!
Maria Cristina Giongo
CHI SONO
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Nota di redazione:
Matteo Zanni, nato a Milano il 17 febbraio 1987, è pattinatore professionista e giudice internazionale di pattinaggio. Altra sua passione è la musica. Ha studiato chitarra classica dall’età di 8 anni.
Nel 2011 ha visitato diversi Paesi con vari tour di spettacoli sul ghiaccio ed ora partecipa alla trasmissione Dancing on Ice Grecia. Ha concorso anche alla trasmissione olandese “Sterren dansen op ijs” simile alla versione italiana “Ballando sul ghiacco con le stelle“. Una sua intervista a riguardo si può leggere su Blogolanda.
Qualche informazione in più sulla sua carriera agonistica di pattinatore si trova su Wikipedia.
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MI chiedo sempre perchè noi giovani per riuscire ad ottenere qualcosa dobbiamo sempre “espatriare”; difficilmente riusciamo a trovare giusti spazi in una nazione dove essere giovani talentuosi spesso non risulta essere una vantaggio.
Matteo continua così, ti auguro il meglio!
Maria Cristina invece complimenti per l’articolo e e grazie per dare voce e spazio a storie così interessanti.
Un caro saluto,
Marco
Grazie, Marco! E…hai ragione! In Italia contano solo i raccomandati, i figli di…Da sempre! Nulla è cambiato.
E si dà anche poco spazio alle storie di sofferenza: infatti mi ha chiamata un regista della Rai, che collabora con Domenica in, proprio colpito da una vicenda che avevo raccontato qui tempo fa e che forse riporteranno quando riprenderenno il programma in ottobre.
Un caro saluto anche a te,
Cristina