Fotografia di Mostafa Saeednejad
M’inerpico a piedi per viaggi che non conosco, andando a caccia di chilometri che sappiano ricompensare il mio desiderio di arrivare. Ma quando le mete tardano a farsi raggiungere, il mio amore per la vita si converte in rabbia; una rabbia indecisa, che si chiama paura e di cui posso liberarmi in un modo soltanto: fermarmi lungo la strada a guardare in alto e accorgermi finalmente che il cielo vuole essere per me (in questa notte senza parole) un limpido frammento, ovvero sussulto, d’affabile, aperta serenità.
Fotografia di tourist_on_earth
FRAMMENTO
A tratti nel buio
la filigrana di stelle
configura
la mia rabbia pensosa:
amore o incertezza, incertezza e amore.
Pietro Pancamo
CHI SONO
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Tags: amore, cielo, incertezza, pietro pancamo, poesia, viaggi
Mi e’ stato sufficiente leggere ……….. la filigrana di stelle per sentirmi subito meglio.
Ero un po’ depressa xke’ Maria Teresa e’ partita e mi sentivo sola. Caro Pietro con la filigrana di stelle mi sono riconciliata con il mondo.
Cara Elena, coraggio! Nel tuo futuro già scorgo, in filigrana, un bel sorriso: quello che ritroverai ben presto. Infatti qualcosa (il cellulare, suppongo) mi dice che Maria Teresa non tarderà minimamente a ritornare.
A parte le solite battute, sono davvero felice che la mia poesiola sia riuscita a consolarti.
Un caro saluto e grazie mille del commento,
Pietro
quante volte provo dentro di me questa sensazione, che con le mie parole non so descrivere, anzi rimane latente… tu hai saputo esprimere con pochi versi quelle emozioni …. ancora una volta BRAVO Pietro !!!
Grazie, Maria Luisa, per aver letto e apprezzato anche questa mia nuova poesia. L’estremo garbo con cui sai esprimere la stima che nutri per i miei versi, è senz’altro indice di una profonda sensibilità.
La filigrana di stelle ha già distrutto il buio L’amore,che è sempre rischio e mai certezze,distruggerà anche la rabbia.
D’accordo: mai più rabbia. Mai, mai più… D’ora in poi persino dinanzi alle sconfitte dell’Italia (massime quelle ai rigori) rimarrò calmo, freddo, distaccato e impassibile. (Sorridente, non so… ma, insomma, ci proverò…).
La notte è il momento più congeniale per pensare e a volte, proprio il buio, la solitudine, fanno vagare la mente tra i pensieri che sono per noi più difficili da affrontare. L’incertezza della vita, la sicurezza di un amore che riempie quest’ultima nel bene o nel male senza mai “farsi influenzare dal dubbio”. Non è solo poesia, è l’espressione di una vita che ci appartiene solo in parte e che doniamo, per mezzo delle parole, a chi voce non ha e a chi, in queste righe, ritrova se stesso.
Sì, la poesia è il modo migliore per comunicare e condividere. Altro che Facebook, tzè!
Chiedo scusa per l’ennesima battuta, e ringrazio di cuore Serena Piraino per i suoi raffinatissimi, suadenti, delicati e “serici” pensieri.
Complimenti a tutte e tutti per i vostri bellissimi commenti.
Siete di sicuro delle donne speciali, Elena, Serena, Laura, Maria Luisa, Mariateresa…
Ovviamente complimenti anche a Pietro, che, con le sue poesie, sa suscitare simili riflessioni e sensazioni.
Pietro ed io abbiamo una sorpresa per tutti voi, amanti di questa pagina;
ma per ora non anticipiamo niente. Dovete aspettare in settembre, dopo le vacanze. Nel frattempo, buone vacanze a tutti!
Cristina
Confermo senz’altro: sarà una splendida sorpresa. Infatti, più o meno a maggio, abbiamo pensato di procedere a i… Oh, perdincibacco: stavo per spifferare tutto! Beh, allora, prima che mi sfugga per davvero qualche indiscrezione, è meglio che io la chiuda all’istante questa mia risposta così affrettata e chiacchierona.
fa sempre bene al cuore e alla mente leggere i versi di Pietro. In tempi di ridondanza letteraria, di “sensuosità viscerale” ostentata, di pornografia spacciata per letteratura questa poesia sembra ricondurre a un universo letterario dimenticato, fatto di contenuti e misura. Bravo Pietro, ancora una volta!
Molte grazie per i complimenti, caro Andrea, e per la tua lucida analisi delle condizioni disperate, in cui la nostra letteratura versa ormai da troppo tempo.
Serenità! sei riuscito ad infondermi, e non è poco, grazie
Nella
Ah, perciò l’avevo data a te la mia serenità. Ecco perché non la trovavo più! Ammazza, tutta la notte in piedi a cercarla… Beh, sapere che non è andata perduta –e che al contrario è in ottime mani– mi riempie di sollievo. Anzi mi rasserena, devo dire. …Ma guarda! All’improvviso… rieccola dunque qui, la mia serenità! Eh sì, è proprio vero: dare serenità, dà serenità. In altre parole (o meglio le stesse) dare dà.
La filigrana di stelle evoca la magia orientale,Le Mille e una notte e anche l’ultimo Pasolini regista.
Ma è una favola, questo tuo commento! Grazie. Mille grazie! Anzi… mille e una.
Con commozione e serenità ho letto questa poesia. Mi sono riaffiorati momenti bui che, quasi per incanto , si sono aperti alla luce ed in cui ho ritrovato la forza per proseguire. Grazie per questo nuovo messaggio. marisa G.
A volte è proprio lo scintillio delle lacrime a sciogliere il buio. Le lacrime di chi sopporta, con pazienza e coraggio. Perché, come diceva ad esempio il Metastasio, “[…] si vincon le tempeste/ col saperle tollerar”. Grazie infinite, cara Marisa, del tuo commento. Ma, soprattutto, della tua testimonianza.
Filigrana di stelle…. che bella immagine Pietro! La terrò con me come un talismano prezioso.. Penso che se nell’amore prevale l’incertezza non si possa non essere arrabbiati o impauriti, penso anche che ogni amore “adulto” vada inevitabilmente a braccetto con una certa dose di incertezza. Saperlo forse serve a provare meno rabbia.. Chissà!!
Valeria
Mi auguro che si riveli efficace, come talismano, e che sappia proteggerti sempre da qualunque “maleficio” del destino. Per quanto mi riguarda, farò senz’altro tesoro delle tue sagge e giustissime considerazioni sulla rabbia e sull’amore.
La tua poesia è un puntuale omaggio a Margherita Hack ,signora delle stelle.
Spero che le sue suddite la stiano accogliendo in trionfo, adesso.
L’amore e’ sempre incerto ,la paura di perdere l”oggetto amato ė inevitabile ..Si puõ peró avere molta cura di lui..per cercare di evitare i danni . Mi piace molto la foto con il tuo gatto ! C’è molta tenerezza !
Oh sì, le volevo molto bene: era la mia gattina. Grazie tante, cara Elena, per averle dedicato un pensiero.
Bella l’immagine della filigrana di stelle e quella rabbia pensosa che si stempera nella magnificenza del cielo
Gisella
Secondo gli esobiologi, la vita è giunta sulla Terra direttamente dallo spazio siderale e dalle stelle. Gli astri sono dunque i nostri veri genitori: ecco perché guardarli rifulgere in cielo –oltre a rassicurarci così tanto– placa, infine, la nostra inquietudine rabbiosa.
Grazie sul serio, cara Gisella, per le tue parole.
“…la filigrana di stelle configura la mia rabbia pensosa…”
Stupenda immagine, magnifico!
Caro Enrico, vedo che non sei Parco di complimenti (il che, naturalmente, mi rallegra molto).
Chiedo venia per il banale gioco di parole e ti ringrazio infinitamente per aver letto la mia poesiola.
Affidarsi alle stelle e al cielo per ritrovare la perduta serenità, per esprimere un desiderio d’amore, quante volte l’ho fatto! Bello ritrovarsi nella tua poesia, grazie
È bello ritrovarti nella mia poesiola, cara Bianca. Son lieto sul serio di cedertela. Anzi è un onore! Certo è piccolina: quindi temo che starai un po’ stretta. Ma se hai bisogno di spazio per sistemare meglio le tue cose, nessun problema: mi basta solo aggiungere, se vuoi, qualche strofa (o, come direbbero gli inglesi, qualche “stanza”). Fammi sapere, allora. Sono sempre a disposizione. Nel frattempo, buona permanenza e goditi (mi raccomando) la vista cielo.
Bella, bellissima la tua poesia. La mia rabbia pensosa non sono ancora riuscita a comprenderla
Il tuo nome mi ricorda il mio Paese d’origine: la Spagna. Grazie per avermi fatto visita ed avermi così gentilmente lodato.
Molto bella la tua poesia che rivela un animo sensibile con ampi orizzonti
I tuoi apprezzamenti sono motivo d’orgoglio per me. Grazie!
in due parole hai creato un’immagine stupenda e l’hai evocata in modo così efficace da visualizzare ai miei occhi un cielo stellato, dove ogni motivo di rabbia si dilegua di fronte all’infinito che mi abbraccia annullando i miei limiti.
Non c’è limite al numero dei nostri limiti e al modo in cui ogni giorno ci limitano. Ecco: già solo questo dovrebbe bastarci a capire che, in realtà, non esiste limite alcuno. E che anzi, come Anna Maria ha meravigliosamente intuito, tutti noi siamo destinati a conoscere e sperimentare all’infinito… l’infinito.
Molto bella….in cinque versi esprime vari sentimenti che lasciano senza fiato!!!
Resisti, Santina! Respira!! Respira, ti prego!!! Ecco, così. Meno male… Accidenti, mi hai fatto prendere una paura!
A te, carissima, che leggendo i miei versi hai rischiato di morire (non di noia, per fortuna) dedico senz’altro il mio ringraziamento… più vivace e vitale!
Le mete troppo elevate non sempre sono raggiungibili.
La rabbia, comunque, consuma energia.
E’ meglio scommettere sull’amore.
Vincente o piazzato?
Naturalmente scherzo, cara Eleonora. Si sa che l’amore, e in special modo quello universale che ci ha creati, può solo trionfare.
Grazie del tuo intervento!
La notte, le stelle, la prospettiva di un viale vuoto in cerca di magia!!!!
Complimenti molto bella!!!!!!!
Il tuo plauso mi conquista, cara Enza. Grazie e un carissimo saluto!
L’amore è incerto, ma a volte si trovano le proprie stelle. Grazie per aver stimolato questa riflessione!
Hai ragione, Cristiano, se lo vogliamo, se guardiamo ” oltre”, possiamo anche noi trovare le “nostre stelle….” e lasciarci inondare di luce.
” Invece di maledire il buio, accendi una candela”…..
E le stelle, si sa, ci indicano la via. Sempre.
Grazie mille a te, caro Cristiano.
Non basta uno squarcio di cielo luccicante di stelle a renderti più serena, anzi… fa riafforare ricordi e rimpianti.
L’amore è sempre incertezza, ma proprio per questo rende le persone vive.
Vive, battagliere e mai sorde al richiamo delle stelle.
Sei tornata a leggermi, cara Luciana! Ne sono felice.
Chi era quel premio Nobel anglofono per la letteratura che disse:GRIDO LA MIA RABBIA VERSO IL CIELO STELLATO ESTIVO E MI RISPONDE UN PROFONDO SILENZIO!!!
Non ricordo, ma di sicuro era un uomo disperato, adirato; e la risposta non poteva che essere il silenzio. “La voce” ti arriva se vuoi sentirla, se ti disponi all’ ascolto. Non se inveisci, che non serve a nulla. Gli atteggiamenti e le persone distruttive provocano negatività, fastidio e, se va bene: silenzio.
Un caloroso bentornato anche ad Arrigo.
Per quanto riguarda la tua domanda, non so risponderti. Ma posso dirti questo: per un tempo infinito di volte, ho scagliato la mia rabbia in faccia alle stelle. Soltanto silenzio, per tutta risposta. Io credevo, ingenuamente, che fosse indifferenza. Invece era pazienza: la pazienza dell’amore.
“Eppure non si coglie rabbia(seppur pensosa)in questa immagine, che potrebbe piuttosto far pensare a lievi e quasi abbondanti riflessioni. L’alternativa finale comunque sembra positivamente superata: la congiunzione prevale sulla disgiuntiva…”
“Rabbia pensosa” è un’espressione sinonimica per dire “tristezza”, ad esempio. O “rimpianto”, se vogliamo. Ecco perché non si avverte livore, in questi versi.
Grazie della tua analisi, cara Marisa, e a risentirci presto.
Nella notte senza parole,un sussulto:un dolce canto tra la terra e il cielo.
Sono quelle creatura, uomini e stelle,che riconoscono e cantano la loro comunione… Il “limpido frammento”, luminoso in filigrana,ha reso sostanziale ricordo dell’intima essenza,ricca di pienezza,di ogni essere… sciogliendo le ombre. “Frammento”raggiunge il mio spirito con la sua sussurrata bellezza,commuovendolo. Un altro,prezioso dono,Pietro!
In comunione cosmica,il mio “Grazie”!
Il vero dono l’ho ricevuto io, quando mi hai intervistato per il tuo splendido programma culturale. Un programma che, come il poeta Emanuele Pampana simpaticamente m’insegna, dispiega ed illustra le meraviglie della quarta dimensione (la quale, ben lungi dall’essere il tempo, altro non è che lo spirito, in realtà). Per cui, sulle frequenze cosmiche e web-radiofoniche della stima (ma anche della riconoscenza), ecco propagarsi fino a Maratea il mio abbraccio più grande (insieme, ovviamente, ad un incontenibile, quanto stentoreo, “Grazie mille a te, carissima Susy!”).
Caro pietro, la tua sensibilità è notevole, giacchè proprio all’anima alludevo. Te rappresenti ,in qualità di poeta, militante quella parte del mondo che veglia silenziosa mentre la civiltà si auto combure follemente. Continua dunque a militare e trasmettere le tue poesie e le tue meditazioni. Non scoraggiarti mai, anche se talvolta ti coglierà lo sconforto perchè l’anima è già salva e la fatica abbellisce la meta.
È da ventisei anni che, come poeta, milito ignoto (e assai misconosciuto). Ma a scrivere versi continuo lo stesso, dato che mi consentono, almeno ogni tanto, di incontrare persone splendide: per fare un esempio (anzi due) Susy Pagliaro ed Emanuele Pampana!
… ed è proprio questo spirito di artista pellegrino che anima poesie, pitture,musiche più fedeli all’assoluto. L’artista diventa artigiano, il cronista… giornalista… e via dicendo.
Cara Susy,
beata te che hai potuto intervistare Pietro! Quando domando a qualcuno dei caporedattori delle testate con cui collaboro di parlare di poesia e di intervistare un poeta….storcono il naso! La poesia è per pochi eletti, lo so: pochi, intelligenti, anime profonde, forse un po’ pazze ma nel senso ” sano”….
NON VENDE, mi dissero.
Già, i giornali sono in crisi, la Rizzoli lotta per non chiudere 10 testate, per trovare chi le compri o dia finanziamenti….ci sono quotidiani che hanno dimezzato il numero dei giornalisti, aboliti o quasi i corrispondenti dall’ estero. Se anche tu sei giornalista tutto questo lo sai; se non si vuole che tutti questi lavoratori finiscano sulla strada bisogna vendere i numeri che escono. E allora si deve parlare di politica, di Belen, si deve litigare in TV per aumentare l’ audiens.
E la poesia? La poesia si copre di malinconia, i poeti piangono inascoltati. Però una sorpresa per voi ce l’ ho anch’ io. Quale?
Leggete il Cofanetto magico lunedi……Non aggiungo altro. Solo una richiesta: se avete una pagina su facebook mettete poi il link. Lo farò anch’ io e quell’ articolo prenderà il volo anche su altri siti del web! Allora…a ” risentirci virtualmente”, l’ 8 luglio!!!! Buon fine settimana a tutti!
L’amore è incertezza, viverlo con intensità ed impegno lo rende forse…duraturo: un gioco sereno sotto la luce delle stelle.
Cara Marisa,
grazie per queste tue considerazioni, piene d’armonia e saggezza.
Anni fa il compianto scrittore Stanislao Nievo mi disse, mentre l’intervistavo, che la poesia è una scala per le stelle. Ebbene, io penso che si tratti di una definizione applicabile anche all’amore. (Per quanto mi tormenti un dubbio lancinante: per compiere certi tragitti, uno Space Shuttle non sarebbe più pratico, consigliabile e indicato?).
Questi pochi e bellissimi versi mi hanno fatto ricordare i momenti di rabbia che ho provato quando non riuscivo a scalare la montagna della mia difficile vita…….amore o rabbia caro Pietro.
O entrambi (come può anche accadere).
Devo ammettere che provo sempre una grande emozione, quando i miei versi riescono a toccare le corde interiori di persone sensibili come te, cara Antonella.
Ciao Pietro, queste manciata di parole messe insieme evocano impressioni bellissime e romantiche…..la tua filigrana di stelle che come un bagliore illumina la notte anche la più nera….è davvero un pensiero profondo….perché non importa se il bagliore fa luce di rabbia o d’amore: lui illumina….e questa è vita…vita …vita!!!! Ed è tanto umano….umano….umano!!! Grazie e ciao Pietro.
Non so come ringraziarti, cara Cinzia, per l’alone di magico e lirico ottimismo che circonfonde le tue parole. Io, citando (ma al tempo stesso cambiando) quelle di Abraham Cowley, potrei aggiungere che “la vita è un bagliore incurabile”: ossia, per meglio dire, una luce indomabile.
l’amore è sempre incertezza, e qualche volta .. solitudine, delusione e ….. rabbia
Concedere il nostro cuore ad un uomo o una donna può nuocere gravemente (ne è testimone, ad esempio, Marguerite Yourcenar: “L’amore è un castigo. Siamo puniti di non aver saputo restare soli”). Ma nutrire sentimenti per la vita può rivelarsi ancor più dannoso e lacerante. Per fortuna c’è una cura davvero efficace, che sa infallibilmente come rimarginare i tagli, le ferite e anche le delusioni. Si tratta di un medicamento che, denominato “arte”, riesce sempre a riconciliarci col quotidiano fluire dell’esistenza. E, quindi, con la speranza.
Questa volta non sono d’ accordo con voi, Pietro e Maria Luisa, perchè l’amore non è negatività; secondo me è sempre positivo, anche quando è dolore, perchè ti insegna la sopportazione, ti ricorda appunto che il percorso di vita non è sempre facile. A volte è pura sofferenza; ma anche pura gioia. Io sono stata fortunata, nella vita, perchè sono sempre stata molto amata, mai rifiutata; quando ho sofferto è stato per le malattie di persone care, per i miei ideali traditi, per la cattiveria umana. Non per mancanza di amore. Credo perchè ho anche saputo dare molto amore. E quando tu illumini gli altri con la tua forza d’ amore, la tua disponibilità, il tuo altruismo, gli altri vedono in te una fonte di speranza, dove poter attingere forza nei momenti difficili. Dalle mie esperienze e dai miei sbagli ho imparato tanto e sono convnita che devi sempre rendere attivo il tuo dolore. Piangersi addosso non serve a niente; sfianca, stanca, ti chiude in un cerchio di tristezza. Ribellarsi ad esso, ti porta a lottare e a volte a vincere. E quando perdi, pazienza! Fa parte del gioco. Giustamente, come dice Pietro, aiuta anche ” il medicamento dell’arte. E poi, dico io e lo ripeto: AMARE. Amare sempre; a prescindere.
La disponibilità che ti contraddistingue e la tua costante attenzione per gli altri traspaiono chiaramente dai tuoi articoli, cara Cristina: quindi sono ormai ben note ai lettori e collaboratori del Cofanetto.
Sono lieto che tu condivida le mie parole sull’arte; come (quasi) diceva il poeta: “Omnia vincit Ars”.
Grazie, Pietro. Volevo solo dire che cosa significa per me amore e perchè l’ amore è la vera salvezza dell’ anima. Sotto qualsiasi forma sia.
Rabbia, incertezza,delusione….l’amore si svela sempre in pieno dopo averci deluso. Bellissima poesia! Grazie!
Hai proprio ragione, Noelia: come “n’aria serena doppo na tempesta”, l’amore ci delude burrascosamente; ma poi ci conforta, soffiando dolcemente nei nostri cuori.
Grazie mille del commento!
Una poesia molto bella. Anche a me ha fatto pensare a Margherita Hack. Una cosa rasserenante, che non parla di ansia. Sono contenta di avere trovato la poesia di giugno e ti auguro un buon luglio.
E io ti auguro un agosto felice, cara Anna. Grazie d’esserti unita agli affezionati di questa rubrica.
Ho avuto un agosto molto travagliato, che non mi aspettavo affatto. E adesso spero in un buon settembre. E auguro buon settembre a tutti.
Coraggio! Ti auguro che ogni tuo problema si sia risolto nel miglior modo possibile. Buon settembre a te, cara Anna Rosa.
Anch’io ti sono vicino, cara Anna Rosa: infatti le prime due settimane d’agosto sono state, per me, alquanto traumatiche. Che settembre possa dunque consolarci!