Il Cofanetto Magico

Il Volo, vincitori del Festival di Sanremo 2015

Finalmente un Festival di Sanremo dove vincono i migliori. E dove vince la canzone italiana e chi ancora l’ama. Un festival ben organizzato, senza sprechi eccessivi, con ospiti simpatici, un presentatore, Carlo Conti, che sa fare il suo lavoro con professionalità. Senza manie di protagonismo. Allora a lui va l’indiscusso premio di questo festival; per la sua serietà e concentrazione, severissima, sul buon andamento della manifestazione, piuttosto che sulla sua persona, come purtroppo fanno altri conduttori e conduttrici!

Allora il premio per i più bravi va a:

Carlo Conti, per i motivi suaccennati.

Ai vincitori Piero Barone, Ignazio Boschetto, Gianluca Ginoble, bravi e giovani talenti che ci hanno riportato a quel famoso 1958 quando Domenico Modugno ci accompagnò in volo con lui, in quel cielo blu dove “continuava a volare mentre il mondo sottostante scompariva”, in un sogno infinito. Infatti questi ragazzi hanno capito che la musica è qualcosa di eterno che non deve per forza seguire una moda. Soprattutto la nostra bella musica italiana. Premio meritatissimo allora! Con la speranza che partecipino al Song festival, per continuare a rappresentarci degnamente all’estero. Sono in disaccordo con chi ha dichiarato che ” sembrano dei vecchietti”? Che cosa si era bevuto? Vi sembrano anziani? Sono dei bei ragazzi moderni che cantano d’amore ed hanno sempre amato questo genere di lirica. Se a loro non piace il “rap”, vogliamo per questo criticarli? Le parole, la musica, il modo di eseguire la loro canzone, con intensità ed amore, hanno creato un momento magico; chiudendo gli occhi (ed aprendo quelli dell’anima), oserei dire quasi mistico,…. là dove è facile visualizzare le emozioni e coprile di luminosa polvere di stelle.

Fra i migliori anche:

Giorgio Panariello. Mai sopra le righe, mai volgare, anche nelle battute un po’ pesanti che però sa porgere con ironia, strizzando un occhio al pubblico e fermandosi in tempo. Tristemente vero ma tanto “comico” il discorso sui tanti rei di misfatti terribili (morti sul lavoro, incidenti provocati, e così via) dove i responsabili sono stati condannati a pene minori ed alcuni sono ancora a piede libero in attesa del processo d’appello. “L’unico in carcere rimane Fabrizio Corona”, ha concluso Panariello!

Alessandro Siani. Sicuramente degno di un premio speciale e di un caldo abbraccio soltanto per il fatto che ha devoluto il suo guadagno di quella sera a due ospedali.

Gabriele Cirilli è stato un po’ noioso e scontato, con battute già sentite e il fastidioso “inno a Carlo Conti”, già ripetuto troppo spesso.

Tra gli ospiti:

Charlize Theron, ha conquistato tutti con la sua grazia, eleganza e semplicità.

Tizano Ferro ha superato se stesso cantando benissimo. Poi Biagio Antonacci.
Splendida, ironica, delicata, gentile, intelligente, Charlize Theron. E ho detto tutto.

Infine Sammy Basso, affetto da una malattia rarissima e da una forza altrettanto rara. Splendida intervista di Carlo Conti, splendido ragazzo! Qui sotto troverete il video.

Un capitolo a parte per Al Bano e Romina Power. Su cui stenderei un velo di silenzio se non fossi stata provocata più volte su facebook a dire il mio giudizio: “visto che tu li conosci, Cristina”! Vorrei precisare che io conosco solo Al Bano, per cui nutro stima e amicizia. Volevo intervistare Romina per il nostro Cofanetto magico, chiedendo a Paolo Passaniti, oltre tutto suo grande fans, di porLe delle domande; non di gossip ma sul buddismo. Prima ha accettato di rispondere. Il “mio inviato” le ha preparate e spedite: ma poi lei non ci ha fatto più sapere nulla. Allora le ho scritto; non mi ha risposto. Mio padre, grande professore, primario medico all’Ospedale Luigi Sacco di Milano, grande studioso, con tre specialità ( quindi un professionista occupatissimo), mi diceva sempre che alle persone che ti scrivono per domandarti qualcosa è educato rispondere: sempre. Anche se sei oberato di lavoro. Altrimenti è come “negarle”. E’ mancanza di rispetto. E il rispetto lo si deve a tutti.

Quindi su Romina non posso esprimere alcun giudizio più approfondito. La trovo una donna dotata di senso dello humor, intelligente, elegante. Tuttavia, ripeto, non posso aggiungere altro proprio per mancanza di altri elementi basati su un incontro personale, come l’ho avuto con tutti i personaggi famosi da me personalmente intervistati. Fra cui persino un Papa, Papa Wojtyla!

Ricordo per esempio, che Roberto Vecchioni onorò un nostro appuntamento pur essendo raffredato e con la febbre, per la bella intervista pubblicata in seguito sul Cofanetto magico; perchè gli sembrava ineducato farla “saltare”.

Conosco invece di persona Loredana Lecciso. Una volta scrissi un brutto articolo su di lei, al quale reagì, ovviamente ,adirata. Ci trovammo a Cellino San Marco per la comunione di Jasmine e là ci confrontammo; dal dissenso nasce spesso il consenso. Lei comprese il motivo di quel mio pezzo, principalmente imperniato sul fatto che ero “ profondamente contraria” alle mamme che permettono che i loro figli minorenni vengano fotografati e sbattuti sulle pagine dei giornali; soprattutto per il rischio che siano proprio i pedofili a “ godere” di quelle immagini, come mi disse uno di questi perversi durante un’intervista. Loredana fu molto gentile e, una volta chiariti i nostri punti di vista, capii che tanto odio nei suoi confronti è ingiustificato. A suo favore devo aggiungere che Loredana è una persona sincera. Infatti ha detto in un’intervista che sarebbe felice se anche Albano fosse felice; e che anche per questo non è gelosa di Romina. Capisce che un uomo non si può tenere imprigionato e ha molta fiducia nella serietà del suo compagno, che conosce molto bene. Penso comunque che se una persona non è simpatica o non si condivide il suo modo di porsi, non per questo la si deve odiare! Vogliamo la famiglia allargata e allora…che famiglia allargata sia! Ma non …alla Barbara D’Urso, che sbandiera la sua simpatia e amicizia per Loredana Lecciso, che le piace “ da morire”….: sino a che il suo nome fa audiens. Io per esempio critico Barbara D’Urso, la trovo eccessiva nel suo continuo ” esporsi” come se esistesse solo lei ( lei è amica di tutti, gli ospiti vanno solo nel suo studio, cosa non vera, vanno solo per lei, parla dei suoi inviati, ecc. Sicuramente è una presentatrice ma non una giornalista; una giornalista deve solo informare seriamente e su basi ben documentate e non parlare di se stessa. Tuttavia non la odio, non la diffamo, non scrivo cattiverie su di lei. Mentre le critiche sono uno strumento di protesta importante in un Paese libero.

Infatti la signora D’Urso ha mollato subito Loredana…tutte le volte che lei non le ha dato le risposte che voleva, per invitare Cristel e Yari Carrisi in studio. Addirittura ha fatto diventare Yari il “suo inviato speciale a Sanremo” (per via del suo cognome?). Insomma loro mettono il cognome e lei dà a loro visibilità: ovviamente sino a che la loro presenza aumenterà l’indice di ascolto, da cui dipende il suo lavoro. Insomma, in tutto ciò non ci vedo nessun pizzico di professionalità; ma solo tanto opportunismo. Secondo me sia Cristel che Yari si meriterebbero di più che lo studio televisivo di Barbara D’Urso! Per fortuna Albano prende le distanze da tutti questi giochi, molto lontani dai suoi ideali di correttezza e sincerità. Se Romina Power avesse accettato la nostra intervista non le avremmo offerto nulla; se non la possibilità di parlare su un tema molto interessante, come quello del buddismo. La mia professionalità e deontologia di giornalista è sempre alla ricerca della verità e non del gossip a tutti i costi, spesso inventato.

Di sicuro, ho trovato una caduta di stile quella di Carlo Conti che si è fatto convincere a chiedere ad Al Bano e a Romina di darsi un bacio. Un ” bacetto”…come se fossero due bambini. E BASTA! Punto primo Al Bano, e chi lo conosce bene lo sa….odia le imposizioni! Giustamente! Punto secondo: lui era andato a Sanremo per cantare. Lo aveva fatto insieme a Romina sperando che non gli rompessero le palle (scusate la frase un po’ volgarotta, che mi è proprio scappata e non la cancello…).

Tutti i suoi fans, tutti noi desideravamo rivederli su un palco; sono stati una coppia storica del mondo della canzone e nella vita reale. Ma in seguito la stessa vita ha dispensato loro tali e tanti dolori…. che le persone intelligenti dovrebbero capire che certe ferite hanno bisogno di molto, moltissimo tempo per essere lenite, se non guarite. E allora, lasciateli stare! Lasciateli cantare! Punto e basta!
Al Bano non ha dormito nello stesso albergo di Romina, non ha voluto farsi fotografare dai media in atteggiamenti sdolcinati…E allora? Era con i suoi due figli, la dolce Jasmine, dagli occhi azzurri, limpidi come il bel mare di Puglia, e quel simpaticone di Bido, Albano junior, identico al padre, avuti da Loredana. Io voglio molto bene ai fans di Albano e a quelli della coppia (attualmente solo canora), a cui vorrei rivolgere questa domanda: lo avreste apprezzato, voi fans, se solo per fare un piacere alla stampa si fosse mostrato pubblicamente in atteggiamenti intimi con un’altra donna? Per questo motivo Albano era visibilmente irritato. E proprio per questo sono stata felice quando ha cantato una canzone da solo. Perchè lui non ha certo bisogno di visibilità ottenuta via bacetti (dati contro voglia). La sua vita privata sono affari suoi! Chiuso il discorso.

Nek si è classificato secondo, cantando con passione e grinta.

Tornando al festival di Sanremo, un punto a sfavore, secondo me, è stata la presenza di quella famiglia con una miriade di figli; soprattutto al giorno d’oggi, quando la crisi economica preoccupa chi di figli ne ha soltanto due o tre. Mi sono subito venute in mente le parole di Papa Francesco sul fatto che “non siamo conigli”; e la sua benevola ma chiara battuta ad una mamma che ne aveva molti di meno, incinta di una nuova creatura. Se Carlo Conti aveva invitato quella famiglia per ricordare che il festival di Sanremo è una manifestazione a carattere familiare….non potevano sceglierne una con MOLTI meno figli e magari con un paio di nonni e zii al seguito? E’ veramente un atto responsabile quello di mettere al mondo 16 figli? Sorvolo sul discorso di Aurelio, il padre di quella famiglia sul fatto che ogni suo figlio era stato ” opera” e volere di Dio. Penso che…ci avrà sorvolato sopra lo stesso Dio, Nostro Signore, ascoltandolo…..

Alcuni dei peggiori vestiti di Emma Marrone

Il premio per i peggiori vestiti va ad Emma Marrone e ad Arisa. A parte quello bianco lungo sfoggiato da Emma, erano un accozzaglia di stoffa e addobbi di Natale improponibili. Soprattutto uno indossato da Arisa, a righe, con stoffa che cadeva da tutte le parti tipo straccio per pulire i pavimenti; a cui era stata spiaccicata sul davanti una decorazione staccata forse all’ultimo momento da un tendone del circo.

L’abito bianco che ha salvato Emma dalla classifica delle donne peggiori vestite di Sanremo.

. Però un ” uccellino” mi ha detto che dietro le quinte, pochi giorni prima dell’inzio della manifestazione canora, c’erano stati dei problemi e licenziamenti di sarte e truccatori. Pare che la povera Emma si sia comprata da sola, con i suoi soldi, uno degli abiti indossati ( quello rosso, corto)

Mentre Arisa ha toccato il fondo con questo pasticcio di stoffa con una specie di macchia alla salsa rubra spiaccicata sopra.

Emma si è riscattata con un abito lungo bianco che le stava molto bene e Arisa con una battuta in cui consigliava al pubblico di prendere un “anestetico“ che le aveva prescritto il suo medico prima di entrare in scena, per un male al ginocchio conseguenza di una caduta; il quale anestetico… secondo lei, l’aveva resa piuttosto euforica! Tutti hanno riso, apprezzando la sua spontaneità. Anche se bisognerebbe spiegare ad Arisa che probabilmente si trattava di un antidolorifico, di un analgesico,o di un anti infiammatorio…Altrimenti sul palco ci sarebbe salita addormentata!
Emma Marrone è stata comunque spontanea e simpatica ma sottotono: boccheggiante come un pesciolino fuor d’acqua. Mi è mancata l’Emma bravissima cantante, con la sua forza e la sua personalità da leonessa.

Infine il premio dell’eleganza e della bellezza lo merita, secondo me, la terza presentatrice, molto bella: Rocio Munoz Morales. I suoi abiti erano magnifici. Quello color rosa ciclamino un vero sogno! Altro che Belen! Lei non ha avuto bisogno di farfalline sexy, scollature esagerate. Si è attenuta al suo ruolo, un po’ timida ma preparata; gran classe e grande stile.

Non ho parlato apposta dei cantanti e delle canzoni in gara in quanto lo hanno fatto da giorni e giorni tutte le televisioni di stato e non, le radio, i quotidiani, le riviste. Basta così.
La mia preferenza è andata ai vincitori. Poi ad Malika Ayane, alla grinta di Nek, alla fresca gioventù di Lorenzo Fragola, a quella dei Dear Jack, a Irene Grandi, sempre bravissima. Bella la canzone di Alex Britti. Peccato che l’abbia cantata così male! Ingiustamente esclusa Anna Tatangelo. Moreno è un ragazzo simpatico ed intelligente ma non amo il genere. Secondo me a Sanremo si dovrebbero cantare canzoni che continuino la tradizione di quel tipo di melodie tanto amate dal pubblico italiano.

Premio meritato anche a Giovanni Caccamo (nella foto) delle Nuove proposte, super vincitore.

In conclusione un bel festival senza tanti orpelli; essenziale e con ognuno nel suo preciso ruolo, che ha saputo svolgere con impegno, anche fra inattese difficoltà e comprensibili emozioni. Come quella che ci hanno donato i ragazzi del Volo, facendoci rivivere in un attimo altri festival del passato, altri tempi, altri amori e altri sogni! Soprattutto a noi della vecchia generazione!

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Sanremo 1958, Domenco Modugno, su Youtube

Sanremo 2015, Il volo, i grandi vincitori: Grande amore

L’ospite più tenero, Sammy Basso, su Youtube

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Tags: albano e romina, carlo conti, festival di sanremo, giorgio panariello, il volo, maria cristina giongo, roberto vecchioni

This entry was posted on martedì, febbraio 17th, 2015 at 07:00 and is filed under Cultura. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.