Editoriale di agosto. Il gioco della sedia. Agosto, moglie mia non ti conosco!

Cari lettori online, Cofanetti Magici, amici di facebook e non,

Siamo finalmente arrivati al… mese più stressante dell’anno! Chi mi conosce starà pensando: ecco la solita battuta scherzosa di quella “ buontempona” di Cristina!
Ebbene sì! Come sapete amo l’ironia, amo ridere e sorridere. Non sopporto chi si lamenta sempre: a prescindere. Per la nostra salute, psichica e fisica, sarebbe meglio farlo per cose importanti: e in modo alternativo. Non sistematico.

Marito rimasto in città da solo: “con un bicchiere di vino ed un panino”: felicità….

Tuttavia questa volta non sto scherzando: infatti, a proposito di salute fisica e mentale…ho veramente notato che agosto non è certo il mese più rilassante per andare in vacanza. Le località turistiche sono strapiene. Gli alberghi cari ed affollati. Per non parlare dei ristoranti dove si sta in coda per avere un tavolo. Quando poi si libera un posto la fila si rompe e tutti si buttano su di esso, spingendosi e guardandosi in cagnesco gli uni con gli altri. Come per il Gioco delle sedie che facevamo da piccoli, ve lo ricordate?

Rammento che noi bambine, agghindate di tutto punto con abitini immacolati, calzine corte, nastri ovunque (accompagnate da mille raccomandazioni da parte delle nostre madri… di non sporcare i vestiti), appena la musica finiva e dovevamo sederci ci buttavamo a pesce sulle sedie rimaste vuote: respingendo a calci e pugni chiunque volesse provare a poggiarvi sopra il suo sederino…. al posto del nostro.
In questi casi persino il ragazzino di cui eravamo follemente innamorate passava in secondo piano: perchè un gioco è un gioco!

Io rientravo a casa da quelle festicciole sempre scarmigliata, con il cerchietto sulla testa tutto storto, la gonnellina bianca che, dopo aver spazzato tutto il pavimento (nel caso la rissa fosse avvenuta sul medesimo) era diventata di 50 sfumature di grigio. Di 50 sfumature di marrone se la festa si era tenuta in giardino. Spesso mi riprendevo di nascosto il regalo donato al festeggiato o alla festeggiata, (ritenendolo immeritato), che però il giorno seguente dovevo puntualmente restituire con tante scuse. Dopo aver subito una lunga romanzina dalla mamma sul fatto che i regali non si chiedono mai indietro; neanche per “motivi di antipatia o perchè le tartine facevano schifo”.

Il gioco della sedia.

In quanto alle spiagge, in agosto, è un po’ come “il gioco della sedia”; ci si catapulta sulla prima sedia a sdraio che pare vuota. E poi si cerca di riposare con i bambini dei vicini che giocano a tirarsi la sabbia in faccia; e visto che tu ci sei in mezzo, dopo pochi minuti sembri uscito da una spedizione nel deserto del Sahara, che…..sputi sabbia persino dalle orecchie!!!!

In poche parole, se volete trascorrere una vacanza economica, meno affollata, in pace e tranquillità, vi consiglio di trascorrerla a casa vostra. Infatti, dopo ore di file interminabili in autostrada o in attesa del traghetto, si torna nella propria abitazione più stanchi di prima. Oltre tutto, tra il caricare l’automobile all’andata di mille inutili bagagli, secchielli e palette, cani, gatti, nonni, nonne, pentole e padelle (se si va in campeggio), e lo scaricare al ritorno la macchina delle stesse cose ma aumentate di volume, nel mezzo ci sono un sacco di rotture di scatole.

Sardegna. La vacanza serve anche per staccarsi dal computer e da facebook. Lo so che è una disintossicazione difficile e che dopo aver lasciato il computer a casa, ogni tanto ci infileremo comunque in un internet point per vedere come stanno i nostri amici virtuali e se ne abbiamo di nuovi… Ma almeno proviamoci! (Foto Hans Linsen).

Senza contare il rischio di scottature dopo che il primo giorno ci siamo buttati stravolti dalla stanchezza e dalla calura su un lettino ai bordi della piscina; e ci siamo addormentati per ore, in coma profondo.
In questi casi al risveglio è sempre troppo tardi per accorgersi che l’unica piccola ma indispensabile cosa che abbiamo dimenticato, oltre alle mutande di ricambio e alla piastra per i capelli, è stata proprio la crema da sole fattore 30. Così passiamo il resto della breve vacanza all’ombra, con la pelle che si stacca da sola tanto è ustionata, indossando una maglietta bianca. Spesso anche con l’asciugamano sulle gambe.

Ovviamente dopo una straziante lite con la moglie del tipo: “invece che i tuoi zoccoletti che pesano come l’asse da stiro potevi ALMENO ricordarti di portare l’olio solare….”. E lei: “IOOOOOO???!!! Io che già faccio tutto in casa? Mentre tu stavi abbioccato sul divano, il giorno prima di partire, a guardare TOP GEAR?!”. E poi tutti al mercato a comprare i prodotti solari, le creme lenitive, le mutande, la piastra per i capelli, lo spray antizanzare, antimosche, antizecche, e il rastrello: perchè il bambino non vuole scavare le buche sulla spiaggia ma RASTRELLARLA!

Hans Linsen, il nostro direttore tecnico, si gode una vacanza…. nel giardino di casa (foto di M.C. Giongo)

In questi momenti gli uomini pensano a come avrebbero voluto volentieri mettere in pratica il detto “agosto, moglie mie non ti conosco” e le donne sospirano guardando con occhio languido il bagnino di salvataggio che esce dall’acqua, chiedendosi: “ma sarà vera la storia che sono sempre in cerca di signore insoddisfatte… da soddisfare, alla sera, nelle cabine”?

A parte gli scherzi! A chi, per motivi di ferie si trova ora in vacanza, vorrei comunque dire: coraggio, provate a rilassarvi lo stesso, a divertirvi lo stesso, a coccolarvi lo stesso, fra moglie e marito; e con i figli.

Un abbraccio a tutti e…..buon ferragosto! Ovunque siate!

La vostra, come sempre vostra,

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

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Hanno collaborato a questo numero:

Imma Paone
Pietro Pancamo
Mauro Almaviva
Cristina Giongo
Elizaveta Chouryguina
Hans Linsen (foto)

Direzione:
Cristina Giongo

Assistenza tecnica:
Marica Caramia
Hans Linsen

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4 Responses to “Editoriale di agosto. Il gioco della sedia. Agosto, moglie mia non ti conosco!”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Ahahahahahahah Cristina, hai superato te stessa !!! Articolo esilarante !!! Il ricordo del gioco della sedia, è riaffiorato anche in me, però MAI mi sono permessa riprendere il regalo portato… (eri furbissima, io ci sarei mai arrivata e ti garantisco, ero un folletto !!!). Tornando alle vacanze, è vero, potendo, meglio partire in altri periodi, agosto è terribile in ogni senso… Belle le foto di Hans… Tu sempre sorridente e solare !!! Comunque, mi aggrego e auguro a tutti i Cofanetti e non, BUONE VACANZE, che siano serene e riposanti, a prescindere…

  2. Elisa Prato scrive:

    Complimenti Cristina anche per la forma perfetta e la spiritosa maglietta! Concordo, esistevano madri che ti vestivano di bianco e pretendevano che stessi ferma ed immacolata a quattro anni.Meglio, almeno in questo, le odierne madri che ti vestono di jeans e buonanotte…

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