La Garden Route (strada o itinerario giardino), nella Repubblica del Sud Africa, è uno dei percorsi più suggestivi dell’Africa australe.
Essa si snoda per circa 750 km da Port Elizabeth fino a Cape Town ed è una dei punti focali dell’industria turistica del paese grazie anche al clima temperato tutto l’anno.
In alcune guide vengono definiti come Garden Route solo i tratti più conosciuti e suggestivi.
In realtà se è vero che solo alcuni tratti della strada (che è la statale N2), sono spettacolari, è altrettanto vero che sono i dintorni a essere ambita meta turistica, tanto che si consiglia di percorrerla in almeno tre giorni.
Innumerevoli sono le località degne di menzione, ma non dovendo stendere una guida, mi limiterò a descriverne alcune e non me ne vogliano coloro che amano altre località altrettanto pittoresche.
Tramonto a Tsitsikamma
Tsitsikamma National Park
http://www.sanparks.org/parks/garden_route/camps/storms_river/all.php
Il Parco Tsitsikamma (che in lingua Khoi, gli antichi abitanti della zona, significa “luogo ove c’è molta acqua”) è stata una delle nostre mete favorite e inserita di solito nei nostri viaggi.
Lo Storms River Mouth Rest Camp, all’interno del parco, è composto da unità abitative di varie dimensioni e da piazzole per campeggio attrezzate.
Devo prosaicamente ammettere che una delle attività che più ho amato (se si può chiamare attività), è stata quella di ammirare il tramonto, sorseggiando un “gin and tonic”, seduto sulla veranda di uno chalet a poche decine di metri da un mare sempre agitato avendo, come vicini di casa, i Rock Dassie graziosi roditori curiosi ma timidi e i Bushbuck antilopi che apprezzano la vegetazione del campo.
D’altronde si arrivava al campo di solito nel pomeriggio inoltrato dopo aver guidato per centinaia di chilometri e prima di preparare la cena in una cucina piccola ma completamente attrezzata, era d’obbligo un momento di rilassamento e di meditazione.
Sinistra: Dassie e Bushbuck. Destra: ponti sospesi e scogliera
Il parco, creato nel 1964, è incastonato tra lussureggianti colline e la scogliera ed è sede di uno dei più bei percorsi di trekking dell’Africa del sud: l’Otter trail, un itinerario che si estende per 42 km lungo la costa, da effettuarsi in 5 giorni.
I meno avventurosi possono percorrere invece il suggestivo sentiero, lungo circa un chilometro, che porta al fiume Storms attraverso la foresta sul fianco del monte; si cammina su passerella e su ponti sospesi su insenature della costa a picco sul mare.
Il ponte sospeso sulla foce del fiume Storms fu costruito nel 1969 e poi, dopo diverse riparazioni, rifatto completamente nel 2006.
E’ lungo 77 metri e, nella parte centrale, è a 7 metri sul livello del fiume.
Sul fianco del fiume si può visitare una caverna abitata in epoca preistorica.
Un curiosità che farà piacere a noi italiani. La strada statale N2 attraversa la gola dello Storms River con un ponte a un’arcata ideato da un italiano, Riccardo Morandi, che basò i progetti su foto e rilievi fatti in loco da un ingegnere, anch’esso italiano, Bruno Desirello. Il ponte, lungo un centinaio di metri, fu terminato nel 1956 ed è tuttora in uso , dopo diverse opere di manutenzione. Vale la pena di percorrere la passerella che lo affianca ed ammirare lo strapiombo di 120 metri circa sul fiume.
George e Knysna
http://www.gardenroute.co.za/george/geohome.htm , http://www.visitknysna.co.za/
L’origine di George risale alla fine del ‘700 e ha visto il suo sviluppo legato alla produzione di legname per costruzione.
Milioni di alberi indigeni furono tagliati e rimpiazzati da altri esotici a crescita veloce come l’eucalipto e il pino.
Lo stesso vale per Knysna nota ora per la sua grande laguna che, in realtà, è l’estuario del fiume omonimo. L’ingresso alla laguna dal mare è stretto tra due promontori detti “the Heads” (le teste) sede di diversi incidenti di navigazione.
Le due città, distanti pochi chilometri, hanno una decisa vocazione turistica e dimora abituale di anziani in cerca di clima mite.
Fino alla fine dell’800 era impossibile andare da Knysna a George a causa delle profonde gole che caratterizzano il territorio.
Thomas Bain, uno dei maggiori costruttori sudafricani di strade dell’800 e un vero genio, progettò e costruì, per unire le due città, la strada detta “Strada dei 7 passi” che è ancor oggi percorribile. E’ un percorso tormentato ma molto spettacolare.
La spiaggia di Mossel Bay
Mossel Bay
http://www.visitmosselbay.co.za/
Il nome deriva dal gran numero di mitili (mossel in Afrikaans, mussel in inglese) che crescono nella baia. Essa fu scoperta da Bartolomeu Dias alla fine del ‘400, ma l’area era già abitata, da più di 100000 anni, dai Khoi-Khoi.
Da allora la baia fu ormeggio delle navi che si rifornivano di acqua e cibo e, nei secoli successivi, vi crebbe una città.
Una curiosità è la nascita di un ufficio postale all’aria aperta. Infatti, le lettere scritte dai marinai di passaggio furono lasciate sotto un albero per essere raccolte da altri che, avendo il paese o la città di destinazione tra le loro mete, le avrebbero trasportate.
L’albero è ora monumento nazionale e viene chiamato “Post Office Tree” (albero ufficio postale).
Pesca e agricoltura e allevamento furono le uniche attività produttive sino alla fine degli anni ’60 quando al largo fu scoperto un giacimento di gas naturale.
Dagli anni ’90 la città è divenuta anche popolare meta turistica grazie anche alle sue lunghe spiagge.
Nature’s Valley
http://www.sa-venues.com/attractionsgr/natures-valley.php
Incastonata tra alti e lussureggianti monti a picco sul mare e la laguna formata dal fiume Groot, la piccola “Valle della Natura” è abitata dalla fine dell’800 quando Thomas Bain (ancora lui) costruì un altro tratto di strada lungo la costa dell’Oceano Indiano che lambiva la valle per poi risalire verso l’interno.
E’una graziosa località la cui popolazione stabile è di poche centinaia di persone; durante la stagione turistica essa sale, però, a oltre duemila.
Bloukrans bungee-jumping
http://www.faceadrenalin.com/
A una quindicina di km est della valle, sulla moderna strada nazionale N2, gli amanti del “bungee-jumping” possono lanciarsi, dal ponte stradale, da una altezza di 216 metri sul fiume Bloukrans.
Da questo ponte sono stati stabiliti diversi record di salto tra cui quello della persona più anziana, una donna di 96 anni che si lanciò nel 2010.
Mauro Almaviva
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Tags: mauro almaviva, sud africa, viaggi
Articolo bellissimo, interessante, “suggestivo”, come tutti i precedenti… Sono talmente belle le fotografie, che parlano da sole… Qui hai raccontato di luoghi turistici, accessibili a tutti (o quasi…). Mi ha strappato una sorriso il “POST OFFICE TREE”… Era tutto più facile eh???
Beh direi che vale la pena tener presente questo itinerario… Resterà un sogno, forse no, dicono che la speranza è l’ultima a morire….
Grazie Mauro, ma davvero !!!
Claudia,
se formerò un “fan club” avrai la tessera onoraria!
Sono luoghi accessibili. So che ora uno chalet a Tsitsikamma per 3 persone con cucina attrezzata, bagno, veranda costa sui 100€ al giorno in alta stagione. Negli altri parchi nazionali il costo è più o meno lo stesso. In alcuni dei prossimi articoli ne parlerò.