Cessato il mese d’agosto –un agosto affannoso (però mi auguro che il vostro, cari amici, sia stato magico come «Il Cofanetto»)– è finalmente ora di riprendere e riprendermi la vita: rieccomi così a pubblicare poesie in questa mia rubrica personale. I versi che vi propongo oggi, procedono direttamente dall’abitudine che ho di camminare a lungo, e a ritmo sostenuto, nel fitto cuore dei boschi. E adesso che abito in montagna, andare a passo di marcia fra alberi a schiera, e per sentieri solitari, non è più un semplice svago, ma una vera sfida atletica fra il sottoscritto e le salite. Chi è che vince? L’età, suppongo. La mia…
CONFRONTO
-da Manto di vita (LietoColle, 2005)-
S’alza al mattino
un fumo di tigri
dalle iridi aperte,
in campagna;
un’espressione grinzosa
rimbocca la faccia
dei contadini.
E mentre il fiume
s’accalca ai loro piedi,
si spulciano gli occhi
scrupolosamente
trovandovi affogate
zampette di ragno.
Io invece,
montanaro del cuore che batte,
m’inerpico per un letto castano
di mie pietruzze in salita.
Poi, di sera,
–tornando a zonzo verso casa–
sembro un fantasma nero che,
appuntito come un ago,
viaggi sui trampoli del buio.
Pietro Pancamo
CHI SONO
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Tags: agosto, montagna, pietro pancamo, poesia, sfida, sport
Oggi fa i capricci il mio PC.
Bella la poesia la trovo molto fiabesca o forse mi sbaglio.
S ‘intravede la volontà di esporre in chiave poetica ma non riesco a percepire quale sia il confronto. Me lo spieghi in parole povere?
Non intravedo il confronto tra le tigri dalle iridi aperte, le zampe di ragni e contadini come spilli
un ‘espressione grintosa … ecc. posso interpretare come il duro lavoro sotto il sole cocente che devasta la pelle del contadino ….
il fiume s’accalca …ecc. – lo scorrere impetuoso del quotidiano che ci trascina via …
trovandovi affogate zampette … ecc. – le difficolta’ che ci assalgono giornalmente , che nn si possono scacciare con uno sfregamento d’occhi …
bentornato Pietro,
bella e piacevole poesia, forse per me comune mortale un pochino difficile. Fa riflettere
Bellissima allegoria bucolica!
audace e ardito confronto tra le “tigri” violente e feroci e il fantasma vagante in condizioni precarie su setieri di alta montagna
Inerpicarsi su letti castani e pietrosi di alte montagne dona alla mente visioni straordinariamente ampie precluse a noi poveri calpestanti squallide strade cittadine
Questa poesia è un inno alla bellezza della montagna per chi ne sa cogliere le emozioni di pace, tranquillità e serenità.
delizioso quadretto di vita agreste ma…senza tigre (Marisa TR ,signora molto anziana senza computer)