Le spille, che passione! Barbara Palombelli. Il suo segreto per essere sempre elegante si chiama Oro incenso e mirra e ha il volto di un’ amica, Giovanna Frossi.

Giovanna Frossi nella sua Bottega d’arte Oro incenso e Mirra di Milano, un gioiello fra i gioielli.

Abbiamo spesso parlato nel Cofanetto magico della bellezza, in tutte le sue forme; arte, musica, letteratura, cura di se stessi; anche con interviste a personaggi noti. Sempre basandoci sull’importanza di essere un blog magazine non profit, libero da influssi ed influenze politiche e pubblicitarie. Secondo me la libertà è soprattutto poter decidere indipendentemente che cosa scrivere, pensare, dire, indossare. Senza alcun obbligo esterno.

Pertanto dopo essere rimasta affascinata dalle spille indossate dalla bravissima giornalista Barbara Palombelli durante le trasmissioni televisive che conduce, in cui tratta argomenti sempre molto interessanti, le ho chiesto dove si possono trovare. In quanto non solo sono belle ma anche originali, per la fattura ed il materiale usato, plasmato. Povero o ricco che sia. Io stessa ho sempre amato le spille, un gioiello fondamentale per abbellire un abito, una giacca, un cappotto, un maglioncino, per chiudere uno scialle.

La giornalista Barbara Palombelli indossa spesso, durante i suoi programmi televisivi di informazione spille e orecchini speciali, scelti nel negozio Oro incenso e mirra della sua amica Giovanna Frossi.

Ed è stato così che, grazie a lei, sono arrivata alla bottega d’arte Oro incenso e mirra di Milano ed alla sua proprietaria, Giovanna Frossi: una bella donna, di gran classe, elegante, con luminosi occhi dai riflessi simili a quelli delle gemme preziose; dotata di una vasta cultura, che la porta cercare con cura e passione ogni oggetto che vende, infondendogli unicità e magia. Lascio quindi la parola a lei, per entrare nel suo mondo intessuto di piccoli e grandi oggetti che infondono calore sia a noi che alla nostra casa.

Signora Frossi, dipinga lei un ritratto di se stessa, della sua vita e lavoro.
Sono nata a Piacenza, durante la guerra e poi mi sono trasferita a Milano, dove ho frequentato il liceo artistico a Brera. In seguito ho lavorato per il noto architetto Gae Aulenti, mia grande maestra. Un giorno una mia amica, la proprietaria di una bottega storica in Via Turati, Il discanto, mi chiese di sostituire una sua assistente in malattia e in quel luogo incantato si sviluppò maggiormente la mia passione per il bello. Non solo, iniziai a viaggiare e posso dire di aver girato tutto il mondo alla ricerca di gioielli ed oggetti speciali, a cominciare dall’India. Ci hanno dedicato parecchi articoli i più importanti giornali; ben voluti anche da Carla Sozzani (mitica direttrice di Elle) che ci diede molto spazio nella sua rivista. Quando la titolare del negozio scomparve continuai da sola; all’inizio puntando ancora sull’etnico, tanto che alcuni giornalisti mi definirono Indiana Jones

Ad un certo punto decisi di non soffermarmi solo su questo genere ma di scegliere oggetti provenienti dall’Europa, a cominciare dalla Gran Bretagna, molto ricca a livello di antiquariato e gioielli. Una cosa è certa: compro sempre quello che mi piace, altrimenti non riuscirei a venderlo. Inoltre definirei la mia bottega un po’ speciale, nel senso che rispetta il mio carattere, il mio modo di essere, basato sul piacere dello studio di ogni singola cosa che acquisto, del suo passato, della sua unicità e della storia che c’è dietro. Questo per me è arricchimento e sapere. Sono 50 anni che faccio questo lavoro. Infine, ma non ultimo, ho una bella famiglia: un marito, medico, un figlio, psicologo, sposato con una dottoressa e un nipote.

Insomma, la sua vita è completa: una famiglia serena, il piacere di scegliere oggetti che le piacciono, viaggi avventurosi, sogni realizzati. Come mai ha scelto il nome Oro incenso e mirra per il suo negozio?
Per il logo mi sono ispirata ad un bassorilievo di Persepoli, che rendeva omaggio al Re.
Il logo è il simbolo del viaggiatore, del viandante con la sete inesauribile della scoperta.Anche i Re magi arrivarono da tutte le parti per portare doni a Gesù. L’oro è stato usato sino alla preistoria per realizzare ornamenti e gioielli ed è un materiale eterno, che non subisce l’attacco di aria, umidità, acidi, calore. Incenso e mirra sono invece resine che si ricavano dalle piante, in passato usate per le loro proprietà curative, antisettiche, antiinfiammatorie; l’incenso è usato anche in liturgia e la mirra pure per il suo particolare profumo aromatico, comunque rare rasine dell’epoca.

In poche parole forza, luce, salute, spiritualità.
Esatto, e, come ho accennato prima, anche cultura. Un gioiello deve essere filtrato dalla storia e dalla conoscenza. Ho una spilla di Maria Josè di Savoia bellissima, ho avuto degli orecchini papali del ‘700. Ora le racconto una curiosità: tempo fa ho venduto ad una giornalista un bracciale con dedica. In seguito si è scoperto, quando lo indossò ad una festa in cui c’era pure il console Belga (che lo riconobbe) essere stato un dono del re Leopoldo del Belgio ad una donna inglese, Miss Hamilton, che corteggiava ma senza essere corriposto. Per vendicarsi del suo rifiuto non le regalò un gioiello importante ma qualcosa di più “ umile.” Sino alla fine dell’800 i gioielli venivano commissionati presso i laboratori orafi, direttamente dal committente garantendone così l’ unicità e il gusto.

La spilla appartenuta a Maria Josè di Savoia.

Signora Frossi, sono arrivata sino a Lei perchè …non riuscivo a staccare gli occhi dalle spille indossate da Barbara Palombelli nei programmi Forum e Stasera Italia, su Rete 4 ( Mediaset). E’stata lei a farmi il suo nome.
E’ vero, quelle spille e gli orecchini vengono dalla mia bottega Oro incenso e mirra! Barbara Palombelli è una brava giornalista e una donna molto raffinata, oltre che di cultura. Pensi che le stelle di diamanti che lei indossa sovente, spesso una vicina all’altra, sono simili a quelle che si metteva fra i capelli la famosa principessa Sissi.

Ricordo ai miei lettori che nei tre film “Sissi”, girati negli negli anni cinquanta da Ernst Marischka, l’attrice Romy Schneider, scomparsa nel 1982, interpretò con successo Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa di Baviera, che fu imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria, regina di Boemia e Croazia. Una donna molto bella, sposata con Francesco Giuseppe d’Austria.

Un particolare di un quadro dipinto da Franz Xaver Winterhalter nel 1865 che si trova al palazzo “Paleis Het Loo” nei Paesi Bassi: raffigura l’imperatrice d’Austria Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach. Come potete osservare nei suoi capelli si trovano le spille a stella che, riprodotte, indossa ora la giornalista Barbara Palombelli nelle trasmissioni televisive d’informazione che conduce.

Finalmente le spille sono tornate di moda, o… è tutto merito della dottoressa Palombelli?
Si, la Signora Palombelli ne ha sicuramente aumentato l’interesse.
Secondo me le spille hanno avuto il loro periodo d‘oro soprattutto verso la fine del ‘700 e fine ‘800, epoca in cui vigeva una moda severa e spesso castigata, che veniva rallegrata da spille con cammei, tralci di fiori e oro con volute.
Nella moda attuale, povera di giacche e cappotti, le spille sono difficili da inserire.
Ultimamente ho notato un maggiore interesse per questo prezioso accessorio anche da parte di uomini, che, con sicurezza e personalità non disdegnano di portarle.
Insomma la spilla rappresenta un gioiello di classe ed eleganza.

Milano. Ancora alcune delle meravigliose spille della Bottega d’arte Oro incenso e mirra di Giovanna Frossi, una gioia per la vista.

La spilla come e dove si porta?
A sinistra perchè in passato si pensava che il cuore fosse tutto a sinistra (ma solo una piccola punta lo è). Inoltre la spilla va sempre appuntata in alto dell’abito o della giacca. Naturalmente si può indossare in altri modi, come chiusura di un vestito troppo scollato, di uno scialle. Ripeto, una spilla, come una bella collana, impreziosiscono e completano qualsiasi abito, soprattutto il più semplice, come quelli a “tubino.” Non serve altro.

Veniamo ora ad una nota dolente, ad una domanda necessaria. Chi viene nel suo negozio trova soltanto gioielli e oggetti cari? Oppure i vostri prezzi sono per tutte le tasche?
Certo! Non è necessario spendere una fortuna. C’è una gamma infinita di spille da 150 euro in su. Ho 350 spille in negozio, fra cui alcune in avorio, e di Art Decò. Quelle antiche con pietre preziose variano dai 1000, ai 3000 e oltre. Ne abbiamo anche di veramente belle del ‘700 portoghesi, che costano dai 400 euro in su. Poi una serie di spille con animali come soggetti: mosche, api, eccetera. Ribadisco che io compro per rivenderlo solo quello che veramente mi piace.
Non punto sui gioielli firmati, ne ho pochi, fra cui una spilla dell’azienda svizzera di orologeria e gioielleria Piaget (fondata nel 1874 da Georges Piaget) con brillanti e smalti del primo novecento e un’altra, splendida, del seicento. Nell’etnico non ci sono spille in quanto esso è un gioiello (tra l’altro di origini molto antiche), una raffinatezza non legata a questo tipo di cultura, di abiti e ornamenti.

Milano, Oro incenso e mirra. Delle spille d’avorio molto originali. Anche con una spesa minima si può fare un dono a se stessi, a un’amica, a una persona cara.

Oltre alle spille che cosa si può trovare da Oro incenso e mirra?
Di tutto. Ho orecchini e collane molto speciali, anelli bellissimi. Barbara Palombelli non può indossare collane in televisione in quanto possono urtare contro il microfono interferendo con l’audio. Sono appena stata a Berlino e in Polonia dove ho trovato dei vasi di vetro deliziosi. Anche in Cina ho acquistato magnifici quadretti con figure di geishe che giocano, eunuchi, immagini rappresentative di una cultura particolare. Sono nata come antiquaria e la mia curiosità e la mia voglia di scoprire il bello nelle cose, mi ha accompagnato ed aiutato durante i miei viaggi, a incontrare e scegliere ciò che colpisce immediatamente il mio cuore e i miei sensi.

Elisabetta II (Elizabeth Alexandra Mary, nata a Londra, 21 aprile 1926) regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e dei Reami del Commonwealth, ama indossare le spille, di cui è una grande collezionista, come ci ha raccontato Giovanna Frossi. Elisabetta II, bellissima da giovane, ancor oggi ha conservato il suo fascino, il luminoso sorriso, l’allegria, la voglia di indossare cappellini ed abiti colorati. Adorabile!

Per concludere, signora Frossi, può dirmi, “a freddo” la prima immagine che le viene in mente sentendo queste tre parole? Lascio quindi a Lei il compito di chiudere la nostra intervista…in bellezza. Cominciamo dalla prima: stile.
Lo stile…è dimenticare tutti gli stili! Può sembrare una frase scontata… In realtà quello che voglio sottolineare è il fatto che se sei sicura di te stessa non devi seguire la moda a tutti i costi. Ma indossare solo quello che ti sta bene; quello che ti piace avere nella tua casa. Quindi…farti un tuo stile!

Fantasia.
Fantasia è andare oltre, dimenticando tutti gli input e i canoni che ci vengono imposti, liberando la propria mente, per immaginazione, estro.

Originalità.
Ha citato tre sostantivi saldamente legati fra di loro; secondo me l’originalità è proprio il distinguersi dalla massificazione del secolo in cui viviamo. Ma sempre con grazia, equilibrio ed armonia

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

La bottega d’arte Oro, incenso e mirra si trova a Milano, in Via San Fermo della Battaglia 15.Telefono: 0039 (prefisso dall’estero): 02 6554492

Link al sito dove troverete tutte le altre informazioni necessarie per visitarlo e contattare la titolare Giovanna Frossi.

Importante. Nota di redazione: questo articolo non è a pagamento. Il cofanetto magico è non profit e non ha inserti ed introiti pubblicitari retribuiti. Gli articoli pubblicati sono una libera scelta dei giornalisti che ci collaborano, basati sul vero interesse nel tema trattato e nelle persone intervistate.

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2 Responses to “Le spille, che passione! Barbara Palombelli. Il suo segreto per essere sempre elegante si chiama Oro incenso e mirra e ha il volto di un’ amica, Giovanna Frossi.”

  1. Maristella Grillo scrive:

    Cara Direttrice,
    I miei complimenti a tutto il Cofanetto Magico.
    Articoli molto interessanti.
    Questo sulle spille,mi ha incuriosito perché seguo la trasmissione e non potevano passare ”inosservati”questi magnifici gioielli indossati dalla Bravissima giornalista Palombelli,complimenti alla Signora Giovanna Frossi per il suo ”scrigno”traspare dalla foto,la magia di questo negozio e concludo dicendo che ,indossare le spille permette di distinguersi e di fare la differenza sul proprio look,arricchendo il tuo abito in modo UNICO.

    • admin scrive:

      Grazie mille, cara Maristella Grillo, per il tuo commento. Come al solito interessante. Anche la giornalista Barbara Palombelli mi ha fatto i complimenti per questo articolo,anche privatamente, condividendolo nella sua pagina di Facebook. Questo mi fa piacere. A volte si crede che un gioiello non abbia una storia dietro, riferimenti storici, la qual cosa ho voluto invece sottolineare nel mio pezzo, per renderlo più interessante. Il Cofanetto magico costa tanta fatica e lavoro, senza introiti, ma alla fine le soddisfazioni sono tante. E il lavoro di tutti viene premiato dai lettori con commenti come questo. Buona giornata! E…viva le spille!

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