Francesca De Andrè prima…
Cari amici, cofanetti magici, fedeli lettori,
oggi vorrei parlarvi di una caso mediatico che a me fa molta tristezza. Quello di Francesca De Andrè. Nipote del mitico, indimenticabile Fabrizio De Andrè. Un’infanzia infelice, da cui avrebbe potuto riscattarsi, salvarsi, se non avesse incontrato sulla sua strada la televisione. Un certo tipo di televisione che crea personaggi, indi li distrugge per poi, quando non servono più, abbandonarli. Senza pensare ai danni che sono stati provocati sulla pelle, o meglio, nell’animo e nella mente di questi poveri giovani.
Francesca De Andrè dopo…. Dopo aver partecipato a reality che di sicuro non le hanno fatto bene al cuore e al cervello. Un gesto d’amore nei suoi confronti sarebbe quello di allontanarla dalle telecamere.
Ho visto Francesca in alcuni programmi di Barbara D’Urso, e mi sono soffermata su di lei con molta tristezza nel vederla così aggressiva, nervosa, provocatrice, nell’ assistere ai suoi pianti, ai suoi scatti irosi, attacchi isterici. Al suo dolore. Non finto, come molti credono. Questa ragazza ha bisogno di aiuto, non di essere sbattuta davanti ad una telecamera per fare “ascolti”; oppure “il botto” come pare, secondo una sua amica, abbia dichiarato il suo fidanzato Giorgino. Lo dico da mamma e nonna che l’abbraccerebbe e le farebbe una carezza, una coccola.
Ho sentito dire da un opinionista: tutti noi ti vogliamo bene. Parlo dei soliti eccessivi “sviolinatori” di questa o un’altra conduttrice, non importa: purchè prendano il cospiquo gettone di presenza. Una somma che un operaio non guadagna neanche in tre mesi di duro lavoro. Allora vorrei dire a lui e alla signora D’Urso: se volete veramente bene a questa ragazza, tanto da sollecitare applausi al suo ingresso in studio e addirittura far segno al pubblico di alzarsi in piedi, in segno di stima e rispetto come se fosse entrato il Presidente della Repubblica, rispettatela veramente. Consigliatele di NON partecipare più a trasmissioni televisive.
Solo così Francesca De Andrè, potrà uscire dal tunnel dove è sprofondata e trovare gente DISINTERESSATA che l’ami veramente e le restituisca quello che la vita le ha levato. Soltanto in questo modo si possono aiutare i ragazzi deboli ed indifesi. Deboli e fragili anche se li vedi lottare come leoni per riuscire a farcela, per proteggersi da soli. Ma pochi ce la fanno! Pubblico 3 foto che si commentano da sè: nella prima si vede la Francesca di una volta, nelle altre due la donna massacrata da una macchina dello spettacolo che è come un carro armato. Passa sopra a tutti.
Non mi sto riferendo ovviamente a trasmissioni come Amici dove ai ragazzi, al contrario, si offre la possibilità di trovare un lavoro serio, se hanno talento. Senza illusioni fittizie, in un clima di sana competizione; dove si lavora e si studia per realizzare i propri sogni. Dove non si dà spazio a chi non lo merita e vincono sempre la buona musica, l’arte, i sentimenti; il tutto sotto l’occhio vigile e l’amorevole sostegno di Maria De Filippi.
Qualcuno ha sostenuto che il malore di Francesca De Andrè poco prima che iniziasse un programma della D’Urso, (che però non ho visto), era stato creato ad arte, con tanto di arrivo dell’ambulanza, tanto per fare il … “botto”! Tanto per aumentare gli indici d’ascolto in calo (il famoso share che condiziona l’intera vita della D’Urso). Io non lo credo. Penso che potrebbe aver avuto veramente un collasso. Allora, lo affermo di nuovo, chi veramente le vuole bene (e spero ci sia….) la prenda per mano e la conduca verso un nuovo percorso di vita, magari con l’aiuto professionale di uno psicologo e di tanto amore. Lontano dalle telecamere. Affinchè possa ricominciare a ridere, invece che piangere. E a suscitare sentimenti di tenerezza negli altri, non di fastidio, irritazione, insulti nei suoi confronti.
Buon mese di dicembre, in attesa del Santo Natale, la festa della luce e della gioia.
La vostra direttrice, con tanto affetto,
Maria Cristina Giongo
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Povera ragazza..la sua aggressività nasconde un grande dolore,un infanzia sola, la televisione finta consolatrice,l ha rovinata .Ha bisogno di un aiuto,ma nn dai finti amici,ha bisogno di un amore vero.Nn si può fare a meno di pensare al grande Fabrizio il poeta degli umili.
Hai ragione, Rita Presti! Forse un vero amore, disinteressato, la potrebbe aiutare.
Un editoriale sulla morale. Grande Direttrice.
Vale
Caro Valentino, non tanto sulla morale, ma sull’umanità e rispetto delle persone umane…. Grazie e un abbraccio dalla Direttrice piccola piccola