Il dimissionario premier Mark Rutte (foto ANP uit Trouw)
In attesa delle elezioni politiche del 17 marzo, i Paesi Bassi sono piegati sotto il peso di un lockdown totale, durato mesi, che solo due giorni fa è stato ammorbidito con la riapertura, dal 3 marzo, di parrucchieri, centri estetici e di tatuaggi, sport all’aperto per i giovani sino ai 27 anni, scuole guida. Rimangono chiusi i ristoratori (tranne che per l’asporto), i negozi (però con la possibilità di ordinare su appuntamento). Riapriranno i battenti anche le scuole medie e professionali per piccoli gruppi di allievi e un solo giorno alla settimana. Rimarrà invece il coprifuoco, dalle ore 21.00, iniziato il 23 gennaio scorso, forse sino al 15 marzo. Su questo punto il premier Rutte non transige, tanto da aver presentato un ricorso contro la Corte dell’Aia che aveva deciso e chiesto di abolirlo immediatamente ritenendolo incostituzionale. Per ora ha vinto lui ed il coprifuoco deve essere rispettato, in quanto, ha dichiarato Mark Rutte, “necessario in una situazione di grave emergenza per la salute pubblica, come quella attuale.”
Ricordiamo che all’inizio della pandemia in Olanda virologi e politici dicevano che non si doveva esagerare, “si trattava solo di una forma più pesante influenza!” “Le mascherine? Inutili, sconsigliate.” Si passò poi a: “lavatevi bene le mani, mantenete un metro e mezzo di distanza l’uno dall’altro”.
In seguito, mese dopo mese, i contagi sono cominciati a salire, le terapie intensive sull’orlo del collasso, i medici di famiglia pure. Il resto potete leggerlo in tutti gli articoli che troverete nel mio sito ufficiale, pubblicati dal quotidiano Avvenire, e alcune interviste interviste che mi sono state fatte. www.mariacristinagiongo.nl
Soltanto dopo tanto tempo le mascherine sono state “consigliate” e alla fine rese obbligatorie. Nel mezzo un lockdown cosiddetto intelligente. Seguito da uno totale, agli inizi di dicembre, con chiusure di negozi, parrucchieri, esercizi commerciali, ristoranti, bar, caffè, palestre. E l’aggiunta del coprifuoco, tanto per non farci mancare niente. Pagando il prezzo di aver cominciato a prendere provvedimenti troppo tardi.
Si sperava nelle vaccinazioni, cominciate in ritardo con la scusa che “per motivi logistici”, all’arrivo dei vaccini, non erano ancora preparati ad usarli! Per altri non precisati motivi logistici e computer in tilt il numero dei contagiati spesso è stato diffuso in ritardo (ed incompleto) dall’ RIVM l’ente del Ministero della salute che con il GGD ha gestito l’epidemia. Per non parlare dei decessi!
Nel frattempo il governo si è dimesso a causa di uno scandalo legato ad alcuni errori commessi dall’agenzia delle entrate nei confronti dei sussidi scolastici dati ai genitori e poi richiesti indietro, per sbaglio, dopo anni; mandandoli sul lastrico. Il governo si è reso colpevole di non aver controllato che cosa stava accadendo, considerato che è responsabile, con i suoi ministri, di proteggere i cittadini. Lo stesso premier Rutte si è scusato per questa “vergognosa” mancanza avvenuta durante la sua legislatura. Da qui le dimissioni anticipate.
A metà febbraio c’è stata una copiosa nevicata; ma non inconsueta in un Paese del nord Europa! Eppure per due giorni i tamponi sono stati sospesi e le vaccinazioni pure; a causa del maltempo! Mi riferisco a ben 20.000 anziani dagli 80 anni in su che dovevano essere vaccinati, insieme al personale delle case di cura. E ad altri 20.000 appuntamenti di persone con sintomi riferibili al covid-19 che dovevano essere testate per sapere se avevano contratto il virus.
Parecchi si sono recati nelle postazioni dove si eseguono i tamponi trovandoli chiusi! Infatti il Ggd non aveva fatto in tempo ad avvertirli tutti. Alcuni di loro hanno dichiarato che le strade principali erano comunque percorribili perchè era passato lo spargisale. Allora perchè non procedere comunque con queste azioni di vitale importanza?
Come è possibile che l’Olanda fosse impreparata all’arrivo di un freddo glaciale, tra l’altro annunciato da circa 5 giorni?
Quanta delusione per quegli anziani che attendevano la vaccinazione come la manna dal cielo! In totale, sempre a metà febbraio, i vaccinati sono stati 504.736. In Israele quasi più della metà della popolazione. Il Italia il doppio e quando uscirà questo mio articolo forse il triplo.
Grazie al lungo lockdown il tasso di positività è sceso da più dell’11 al 10,7 % Nello stesso periodo in Italia il tasso di positività è stato molto più basso: il 4,2%.
Termino con questo dato per incitare coloro che si lamentano sempre… a dare “un’occhiata al giardino del vicino”, come si suol dire, per rendesi conto che in nessun posto tutto funziona a perfezione. Perchè nessuno è perfetto.
Waalre ( Paesi Bassi). L’Olanda pulita, tranquilla, dove la natura offre ad ogni passo piccole oasi di pace, silenzio, tranquillità. Foto Hans Linsen
L’esempio della “ridente” Olanda, dove tutto pare funzionare bene, pulita, ligia al dovere e alle regole, non sempre corrisponde alla realtà. Come in ogni altro Paese d’Europa e del mondo! Il paradiso sulla terra non esiste! A parte “i paradisi fiscali”! Ma questo è un altro discorso! Sicuramente molte cose sono organizzate bene, non si soffre la fame, si vive bene.
Ma non è più l’Olanda di un tempo, dove arrivai quasi 40 anni fa, fra l’incanto di prati fioriti, distese di tulipani, all’orizzonte un mulino a vento. La stessa natura pare intristita! Ai tempi potevi persino lasciare la bicicletta fuori di casa che nessuno te le rubava. Al limite “te la prendevano in prestito”, per poi riportartela dopo qualche ora. E se qualcuno osava buttare un pezzetto di carta per terra veniva redarguito dal primo passante che l’aveva notato e subito si affrettava a gettarlo nel cestino della spazzatura. Ora per terra trovi persino le mascherine usate!
Per adesso dobbiamo quindi continuare a stare buoni buoni chiusi in casa, perchè la situazione sanitaria è preoccupante, hanno ribadito il premier dimissionario Mark Rutte ed il ministro della salute Hugo de Jonge, avvertendo che, a causa della variante britannica, che sta colpendo anche i bambini siamo forse all’inizio di una terza ondata di attacco del virus.
Den Haag (Paesi Bassi) Il ministro della salute Hugo de Jonge. Foto ANP. La sua particolarità è la passione per le scarpe; scarpe molto speciali! Molto “allegre” e colorate, con vari motivi, soprattutto floreali!
Foto ANP Jerry Lampen
Ma evidentemente non così preoccupante da dover rinviare il voto! Come si svolgerà la campagna elettorale, verranno sacrificate le locazioni dove si fanno i tamponi e le vaccinazioni per far spazio alle sedi elettorali? E come voteranno coloro che sono in quarantena? Via posta? Infine, perchè spendere tanto denaro che potrebbe servire per aiutare i commercianti sull’orlo del fallimento? Per ora si sa solo che, a causa del Covid 19, si potrà votare a cominciare dal 15 marzo, con la possibilità per chi vorrà farlo di sera e per gli scrutatori, se non verrà abolito il coprifuoco, di raggiungere comunque i seggi anche di sera.
Un plauso va di sicuro al personale medico e paramedico, che con tanto sacrificio sta facendo il possibile per mantenere l’assistenza sanitaria ai cittadini malati, affetti da patologie non legate al coronavirus, in modo eccellente. Sia in ospedale che a casa.
Maria Cristina Giongo
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Bellissimo articolo Maria Cristina Giongo.
Ho trovato in questo bellissimo articolo, tutte le informazioni riguardo I Paesi Bassi. Certamente, sarà duro questo lungo periodo di lockdown, però penso, sia la giusta misura, per mantenere sotto controllo I contagi, specialmente da quando si è inserita anche la variante inglese e brasiliana.
Condivido il tuo pensiero, non sempre, l’erba del vicino è sempre più verde! E per rimanere in tema con I detti popolari, cito: ogni mondo è Paese!
Complimenti e sempre un grande ringraziamento per i tuoi articoli: informare, per tenerci informati.
Buon pomeriggio.
Grazie mille!!!! E hai ragione…ogni mondo è Paese! Un abbraccio!
Grazie di cuore, Maristella, a nome mio e di tutta la redazione, per i bellissimi complimenti!
Bell’articolo Cris, anche se la situazione dell’Olanda intristisce di più qualche italiano che sperava in una primavera (oggi!) di resurrezione per il mondo. Diamo spazio alla speranza. Un abbraccio.
Hai ragione, Elisa! Infatti gli italiani non debbono pensare che all’estero vada meglio che in Italia!