Il Natale della speranza

Cari lettori, questo mese vi preserviamo dalle nostre storie che trovano la loro collocazione ideale su Il Cofanetto Magico, grazie alla nobiltà d’animo della sua Direttrice Maria Cristina Giongo. Questo mese vogliamo raccoglierci in pensieri profondi intrisi di misticità, rivolti alla festività a noi più cara, il Santo Natale. Riteniamo sia un gesto importante quello di rivolgere una preghiera intima, personale al Bambinello, affinché ci tiri fuori dalla morsa di questa pandemia che stenta a placarsi.

Il ministro della salute Speranza ha affermato che questo del 2021 “Sarà un Natale come gli altri prima del Covid”, sarebbe davvero bello, se non fosse che quella che potremmo definire “normalità” è una vecchia abitudine alla quale non siamo più abituati.
Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è affatto. Quest’anno, dopo due anni, il Natale riprende a profumare di feste, di abbracci, di sorrisi senza mascherine e soprattutto di una tavola condivisa senza nessuno schermo, di computer o di smartphone, che si intromette.
Quei consigli, quelle norme comportamentali che ci sono stati con forza inculcati nella testa, sono ormai così impressi, che condizionano i nostri modi di fare. Basti pensare a quando, per esempio al supermercato, uno sconosciuto si avvicina troppo a noi e parte un senso di autoprotezione e cominciamo a guardarlo in cagnesco finché non si allontana o ancora all’imbarazzo che si crea quando incontriamo qualche amico e non sappiamo se abbracciarlo, salutarlo con la mano, con il gomito, con il piede, poi la giravolta e la fai un’altra volta… e timidamente ci si sorride sotto la mascherina e si cerca di ovviare al tutto buttando la colpa sul dannato Covid che ha condizionato gran parte della natura e del nostro essere uomini e donne.
Ritornare indietro ci fa quasi sentire degli alternativi, motivati e con la voglia di non voler perdersi nient’altro della vita. Certo non mancano le limitazioni, le distanze di sicurezza, i green pass base e i green pass rafforzati, non mancheranno nemmeno tamponi e nuovi ricoveri (purtroppo), ma l’avvento di questo vaccino sembra abbia reso la “condivisione” qualcosa di tangibile, di concreto.
Ma siamo davvero pronti ad affrontare il tutto? Siamo aperti al contatto? Quanta paura ancora invade i nostri cuori? Cosa possiamo fare per alleviare i nostri pensieri?

Speriamo che questo Natale possa donarci le giuste risposte e che ci faccia risentire quel calore che solo la vicinanza e l’amore possono donarci.
Auguri infiniti di buone feste a tutti.
Marica & Valentino

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5 Responses to “Il Natale della speranza”

  1. Elisa scrive:

    Grazie Marica, grazie Valentino. Mi unisco ai vostri pensieri ed alle vostre speranze. E spero che questo Natale, purtroppo ancora non del tutto libero,possa farci riflettere sul valore dei veri contatti umani. Il mio affetto, lasciatemelo dire, va a quelle persone, magari anziane, che non possono vaccinarsi e che accudiscono figli al lavoro e nipotini: e per farlo devono fare il tampone ogni due giorni solo per salire sul bus! Purtroppo qualcuno ha lasciato scorrere tra le maglie delle precauzioni qualche inutile sadismo. Un abbraccio.

  2. Maristella Grillo scrive:

    Bellissimo post, grazie Marica e Valentino. Purtroppo, siamo tutti un pò cambiati e dietro le
    mascherine, gli occhi, hanno un velo di tristezza…ma non dobbiamo cedere a momenti di sconforto e legarci sempre di più alla speranza, l’unica ancora di salvezza. Solo la speranza può illuminare il nostro cammino e quest’anno, per il Santo Natale, soffermarci ad una riflessione profonda sui veri valori della vita…riscoprire quei gesti semplici, pieni di amore e ricchi di significato, che riempivano I nostri cuori e davano grandi speranze. Dobbiamo ridare il giusto valore, con la speranza che questo Natale ci faccia risentire quel calore.
    Buon Natale a te Marica, Valentino, alla nostra cara direttrice Maria Cristina Giongo e a tutti I lettori del Cofanetto Magico.

    Maristella

  3. Una cosa bella di questa pandemia sono state le call, le video conferenze e l’avvicinamento di persone che non avrei mai incontrato nella mia vita. Tramite la tecnologia ho conosciuto quindi persone meravigliose ed esplorato ambienti culturali, che si sono aperti al pubblico più vasto tramite internet. Vorrei che l’opportunità dei webinar, call e riunioni zoom si mantenesse anche per il futuro come alternativa agli incontri in presenza.

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