La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. La processionaria, terribile lepidottero.

Questa volta vorrei raccontarvi tre episodi che mi sono successi, un pò anche indirettamente, che hanno purtroppo avuto esiti diversi ma con un comune denominatore: lo sventurato incontro con la processionaria.

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La prima di queste storie, sicuramente quella che ho vissuto di più, è quella di Stellina, una meticcetta di un amico di Genova che l’anno scorso proprio in questo stesso periodo ha avuto la sventura di imbattersi in questi bruchi pelosi localizzati ai piedi di un grande pino nel parco dove era solita sgambettare. Era più o meno ora di pranzo quando ho ricevuto una insolita telefonata da Marco, il mio amico, il quale, allarmato. mi chiedeva aiuto perché la sua cagnolina aveva tanta saliva che le scendeva dalla bocca e non riusciva a spiegarsi il motivo.

Telefonicamente è sempre difficile fare diagnosi e magari impostare una terapia, ma non so spiegarvi il motivo per cui ho subito chiesto se l’avesse portata a passeggiare in una zona con pini. In quel momento è stato come se “qualcuno” mi stesse suggerendo la domanda; ed avevo a priori evitato di chiedere cose più solite come… ha tartaro? Ha mangiato o bevuto qualcosa di insolito o scaduto? E’ rimasta in auto tanto tempo?
Mi rimbombava nella testa solo ed esclusivamente:PINI.

Alla risposta positiva di Marco la seconda rapida mia associazione di idee è stata: pini = PROCESSIONARIA.
Ho avuto ragione.

Immediatamente ho chiesto a Marco di aprire la bocca della povera Stellina per guardare e riferirmi cosa vedesse. Al di là della difficoltosa apertura, perché per il dolore la piccola serrava la bocca, la cosa più eclatante che Marco ha potuto osservare è stata una lingua più del doppio del suo normale spessore ed esageratamente rossa. Immediatamente gli ho chiesto di pulirla con abbondante acqua fresca evitando di toccarla con le sue mani nude, di somministrare subito del cortisone e dell’antistaminico ed ovviamente portarla, nonostante fosse domenica, dal primo veterinario disponibile in zona.

I giorni seguenti cui Marco mi ha chiamata spesso,anche tre volte al giorno, per seguire passo passo l’evoluzione delle lesioni provocate dai peli urticanti della processionaria, abbiamo, modulando di volta in volta la terapia con aggiunta di gel, antibiotici, fluidi endovena, alimentazione assistita, superato l’emergenza con purtroppo l’esito finale di perdita della parte anteriore di entrambe le labbra e perdita di quasi mezza lingua che le ha procurato una difficoltà nella pressione degli alimenti e quindi la necessità di aiutare Stellina a bere e mangiare per sempre.

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Pablo invece è un bellissimo labrador color cioccolato che, più o meno una settimana dopo, rispetto all’episodio di Stellina, ha leccato per curiosità uno di questi bruchi in un parco di Napoli. Anche per lui c’è stata, grazie ai proprietari attentissimi, una corsa rapidissima al mio ambulatorio ed immediatamente la gestione della lesione. Pablo è stato decisamente più fortunato perché il danno ricevuto è stato solo un piccolo pezzetto sul bordo laterale della lingua che, dopo essersi necrotizzato, è caduto. Proprio perché la lesione è stata minima Pablo non ha avuto nessuna conseguenza importante.

L’ultimo cagnolino, sempre un labrador di nome Ares invece è stato decisamente più sfortunato perché oltre ad aver leccato ha anche ingerito questi bruchi procurandosi lesioni molto più imponenti e drammatiche tanto che non è riuscito a sopravvivere.
Questi tre tristi episodi mi hanno indotto a cercare in rete qualcosa su questa processionaria per potervela descrivere in modo da stare attenti anche voi quando portate a passeggio i vostri amici.

La Processionaria è un insetto lepidottero della famiglia dei taumatopeidi che parassita soprattutto pini e querce a foglia caduca ma occasionalmente anche cedri, noccioli, faggi e betulle. L’adulto è una innocua falena, una farfalla notturna con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio e striature marroni. La femmina è leggermente più grande rispetto al maschio.

Hanno una vita brevissima, uno o due giorni e dopo l’accoppiamento, che in genere si verifica sulla sommità dei pini, le femmine depongono le uova dalle quali nascono nel giro di 4-6 settimane le larve che rimangono aggregate in nidi color argento per poter superare l’inverno. A fine inverno le larve lasciano il nido situato sulla parte più alta e soleggiata del pino e scendono al suolo per interrarsi, trasformarsi in crisalide e poi, dopo settimane o anni diventare falene (in genere a luglio).

L’unica cosa che trovo simpatica di questi piccoli mostri è il modo, in fila indiana, delle larve di scendere il tronco dell’albero, da una sorta di processione da cui deriva il loro nome. Questi bruchi hanno il corpo rivestito di peli urticanti che sono responsabili della sintomatologia che determinano dopo che persone o animali ne vengono a contatto.

Infatti oltre agli animali, anche le persone possono inavvertitamente venire a contatto con questi bruchi o i loro nidi provocandosi lesioni alla pelle delle mani con comparsa di eritemi e papule pruriginose o addirittura danni a occhi e mucosa orale se si portano le mani in faccia e vie respiratorie se accidentalmente respirate.

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In tutte le specie i sintomi sono gli stessi legati all’intenso processo infiammatorio che si innesca e processi di necrosi. Possono comparire : scialorrea, glossite, mal di gola, difficolta di deglutizione, vomito, dolore addominale, prurito nelle zone di contatto, cheratite fino alla cecità, starnuti e addirittura broncospasmo.
Sia che si tratti di una persona che di un animale la prima cosa immediata da fare è allontanare con abbondante acqua dalla superficie di contatto questi insidiosi peli. Nel caso di lingua di un cane sarebbe bene cercare di sciacquarla utilizzando un getto di acqua di una siringa senza ago e delle garze imbevute, facendo attenzione a non toccare la bocca a mani nude.

La terapia farmacologica, scelta anche sulla base della gravità del quadro clinico, si basa principalmente sull’uso di cortisone ed antistaminico.
Altra cosa che mi ha incuriosito dalle mie ricerche in rete è che è prevista una vera e proprio lotta nei confronti di questo pericoloso lepidottero anche perché è causa di notevoli danni alle piante stesse che lo ospitano.

Dal 1998 in Italia, con un Decreto Ministeriale del 17.04, la lotta è resa obbligatoria. I metodi previsti sono diversi dalla più semplice di tipo meccanico, che consiste nel tagliare le cime e avvolgere il tronco con del cellofan prima che i bruchi scendano (ed in genere questo avviene tra metà febbraio e metà marzo) a quelle decisamente più impegnative e costose con l’utilizzo di trappole a feromoni (trappole sessuali) in cui i maschi, attratti da questi ormoni sessuali femminili, restano disorientati ed imprigionati nelle trappole che saranno poi svuotate.

Ho letto addirittura dell’utilizzo di armi da fuoco ovviamente non per sparare alle larve o alle falene, ma al nido costruito per proteggere le larve nel periodo invernale in modo che, rotto il nido, il freddo penetra e la bassa temperatura le uccide.
Per quanto sia terribile questo animale c’è da dire che la natura è veramente affascinante in ogni sua sfumatura ed anche per questi lepidotteri lo spirito di sopravvivenza è alla base della loro vita un pò egoistica, considerando i danni che generano sia alla pianta ospite che agli animali.

Come a suo tempo ho suggerito al mio amico Marco anche a voi lettori chiedo la stessa cosa: denunciate al comune della vostra città gli alberi parassitati che incontrate durante le vostre passeggiate, per evitare che altri poveri animali ne paghino le conseguenze.

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Spero che questa lettura non sia stata troppo noiosa e per qualsiasi dubbio contattatemi al mio indirizzo email: immavet1973@libero.it.
CHI SONO

Concludo augurando a tutti voi e ai vostri amici animali, ai Cofanetti magici, una serena Pasqua.

Imma Paone
Medico veterinario

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2 Responses to “La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. La processionaria, terribile lepidottero.”

  1. Anna Maria Visconti scrive:

    Bravissima come sempre Imma,….è importante cercare di prevenire i danni… La conoscenza aiuta, ti abbraccio
    Sto pensando che forse è legata a queste bestioline la superstizione secondo cui una farfalla è di cattivo augurio….?

    • imma scrive:

      Cara Anna Maria, spero proprio di no….sono cosi belle le farfalle :)
      In realtà in qualche libro assurdo di messaggi dall’aldilà, esoterismo, angeli, ecc lessi che le farfalle sono messaggeri di angeli e che in base al loro colore cambia il significato del messaggio che portano ( tipo quelle gialle sono promotrici di cambiamento ).
      Devo esser sincera mi piace associarle a cose belle visto che, almeno in città, se ne vedono pochissime.
      Grazie per aver letto il mio articolo e soprattutto mi auguro che siano sempre interessanti per tutti.

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