Il coraggio delle mamme

Una delle frasi che più si sente dire è che “Ogni volta che nasce un figlio nasce anche una madre”. Ma quanto è bello e difficile oggi essere madre?
In questi ultimi anni, in questi ultimi giorni, si è tanto sentito parlare di pandemia, restrizioni, mascherine e quando pensavamo che tutto stesse per riprendere con una certa normalità ecco una guerra che sta facendo tanta eco nel mondo.

Quando vedo scorrere in tv, tutte quelle immagini di bambini tenuti al riparo da una guerra che gli si sta scaraventando addosso il primo pensiero va al coraggio dei loro nonni, papà, fratelli, che per l’identità e il futuro dei loro figli si espongono in prima linea, ma subito… gli occhi vanno su quelle mamme, accanto ai loro figli che, col sorriso sulle labbra, continuano a cantare nelle loro orecchie quanto il mondo sia bello, quanto sia stupendo sognare, quanto l’amore per la vita sia forte.
Sapete quante mamme sono nate durante questo conflitto? Solo in Ucraina, negli ultimi 2 mesi, 63mila. 63 mila mamme che hanno partorito in condizioni disagiate, difficoltose per i gravi danni sia fisici che mentali, tra la paura di non farcela e la voglia di mostrare ai propri figli che al mondo c’è altro, che le persone posso fare anche del bene.
E non pensiamo solo alle mamme colpite dalla guerra, pensiamo per un attimo a tutte quelle mamme che invece hanno visto partire i loro figli al fronte, pronti a scatenare una “guerra”, una parola che sembrava lontana ormai anni luce dal gergo comune, mamme arrabbiate verso un governo che va contro tutto quello che la loro natura moderna ha insegnato ai loro figli come il rispetto per il prossimo, per la donna, per la vita. Mamme oggi disinformate su tutto, in un’era dove l’informazione vagava più veloce di una telefonata mentre ora aspettano alla finestra un figlio che forse ritornerà.
Risuona nella mia mente una poesia per bambini dedicata alla “Festa della mamma” recita:

Un cuore grande come il cielo
che avvolge i bambini come un velo.
Servono abbracci incantati
Per i casi disperati
E poi amore, pazienza e gentilezza
Per non far mancare mai una carezza…

Questo sono le mamme… porti sicuri pieni di speranze. Anche quando esse sono lontane o non ci sono più, rimangono un punto di riferimento indelebile verso il quale l’ago della bussola punterà sempre, per farci star meglio e riportarci a casa.
Al vostro coraggio, alla vostra forza.

Auguri Mamme!

Marica Caramia
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2 Responses to “Il coraggio delle mamme”

  1. Monica scrive:

    Ciao, mi sono imbattuta in questo blog per caso. Cercavo “bambini che dicono che vogliono morire a 6 anni). Ho una bambina di 6 anni, arrivata per caso in tarda età, e un maschietto di 4. La bambina frequenta la prima elementare (con rendimenti alterni) fa ancora pipi a letto e ha una insicurezza ingestibile e un rapporto di odio/amore col fratellino che ha del patologico…è gelosa di lui in tutto e per tutto (in modo del tutto ingiustificato). A distanza di un anno di psicoterapia non abbiamo cavato un ragno dal buco, per non dire che la situazione sta peggiorando…Adesso vorrei farla vedere anche ad una pschiatra infantile. Dopodichè smetterò di pensare che abbia problemi e dovrò valutase se lasciare il lavoro per dedicarmi del tutto a lei perchè temo che molto sia dovuto alla mia assenza. Non so che pesci prendere…

    • admin scrive:

      Buongiorno, Monica, pensi che su questo mio articolo della bimba che voleva morire ho scritto anche un romanzo, tanto sono rimasta colpita dalla sofferenza di bambini piccoli e del loro senso di rifiuto verso una vita di cui hanno paura, che li preoccupa. Anche se non hanno neanche cominciato a sperimentarla, questa vita! Lei è di sicuro una brava madre, anche se lavora; il problema della sua bimba potrebbe risolversi da solo oppure, come dice lei, se va avanti, è bene rivolgersi ad uno psichiatra infantile che potrà tranquillizzarla o darle buoni consigli. Strano che lo psicoterapeuta non sia risalito al dolore della sua bimba, scoprendo se si tratta solo di gelosia verso il fratellino ( abbastanza comune nei bambini molto sensibili che pensano di essere privati dell’affetto esclusivo dei loro genitori) o ad altri fattori esterni ( per esempio immagini viste in televisione che l’hanno impaurita, come nel caso della bimba che descrivo nel mio libro, che si chiama proprio “Mamma voglio morire,”. Può trovarne anche dei brani che io stessa leggo, su YouTube.) Non si scoraggi e vedrà che il problema si risolverà. Un abbraccio, Maria Cristina Giongo

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