Davide Maria Sabatino (nella fotografia sopra) è un giovane cantante “basso” ventinovenne, allievo della scuola di Alto Perfezionamento ed inserimento professionale per cantanti lirici del Teatro Opera Carlo Felice di Genova. Ho avuto occasione di apprezzarlo nel Don Pasquale, dove interpretava il protagonista; nonché durante le rappresentazioni, poiché in sala abbiamo scambiato qualche idea come spettatori.
Recentemente ha interpretato magistralmente Don Basilio ne “Il Barbiere di Siviglia“, ultimo spettacolo della stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova, tradizionalmente dedicato agli allievi della scuola. Davide ha meritato il plauso all’unanimità anche da parte di critici attenti e severi, rivelandosi così pienamente maturo per far decollare felicemente una carriera che sarà certamente ricca di soddisfazioni.
Pertanto, ho deciso di intervistarlo in quanto convinta che vada dato spazio e visibilità alla nostra migliore gioventù, quella che prepara il proprio futuro con passione e dedizione.
Davide, lei è di origine partenopea. La sua cultura musicale deriva dalla famiglia o è una passione maturata dalla sua indole?
La mia passione per la musica nasce in famiglia; i miei genitori cantano per passione, in qualità di coristi, da più di trentasette anni. Sin da piccolo mi portavano con loro alle prove e, mentre cantavano, giocavo su una tastiera fingendo di essere il pianista. In seguito, mi iscrissero ad un coro di voci bianche che frequentai per qualche anno.
Qual è stata la scintilla per intraprendere la carriera di cantante lirico?
È una storia molto singolare. Negli anni mi allontanai dalla musica, dopo essermi diplomato al liceo scientifico mi iscrissi alla facoltà di Ingegneria Informatica alla Federico II di Napoli. Frequentavo il secondo anno quando mia madre mi convinse a partecipare ad un’audizione per entrare nell’associazione musicale Jubilate Deo di Torre del Greco diretta dal Maestro Giuseppe Polese, della quale i miei genitori fanno parte. Di lì a poco, il Maestro iniziò le prove di Traviata e qualche mese più tardi la portammo in teatro in forma scenica. Ne rimasi talmente coinvolto e così emotivamente trasportato da pensare “voglio fare questo nella vita”. Fu così che, ormai innamorato della lirica, lasciai ingegneria ed intrapresi gli studi musicali, iscrivendomi poi al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Che progetti ha per il futuro?
Nel futuro vorrei riuscire ad intraprendere la carriera solistica, calcare le tavole dei più prestigiosi teatri internazionali. Al momento sono concentrato sullo studio ed il perfezionamento, opportunità che mi è stata offerta dall’Accademia del Carlo Felice, diretta dal tenore Francesco Meli e dal soprano Serena Gamberoni. Grazie a loro sto avendo modo di conoscere grandi Maestri che ci trasmettono il loro sapere con tanta disponibilità ed umiltà.
Quali sono, secondo la sua percezione, le difficoltà soggettive e oggettive che possono intralciare la carriera di un giovane?
Le difficoltà che possono intralciare la carriera di un giovane sono diverse, principalmente riuscire ad inserirsi nel meccanismo teatrale, farsi conoscere da agenzie e direttori artistici ed iniziare a calcare i vari palcoscenici in più ruoli, sempre rispettando la propria vocalità.
Un difetto, un pregio che si riconosce.
Riconosco di essere caparbio, tendente alla perfezione al punto da lasciarmi trasportare troppo dalla musica perdendo la cognizione del tempo. Tutti i Maestri, con i quali ho avuto l’onore di studiare, convenivano che la mia voce è un dono della natura da coltivare, cosa che sto cercando di fare al meglio.
Le sue preferenze in campo musicale, un’opera che vorrebbe interpretare.
Adoro l’opera buffa con i suoi sillabati e le agilità, che tanto mi divertono e ne amo i ruoli. Ma dove il mio cuore veramente palpita è col genere serio. Amo il belcanto, il cantabile, le storie di re e regine, di dei e profeti, i drammi e le tragedie. Forse ciò deriva dal mio battesimo in Traviata, infatti uno dei miei compositori preferiti è proprio Giuseppe Verdi e sogno, un giorno, di cantare il ruolo di Filippo II nel Don Carlo.
Prima di entrare in scena, ha un gesto scaramantico?
Sinceramente no, non sono una persona scaramantica, però non manca mai il sempreverde “toi toi toi”
Un messaggio che vuole mandare ai suoi lettori, italiani e stranieri.
Rivolgo un messaggio principalmente ai giovani come me: riscoprite le meraviglie del teatro per supportare l’arte in tutte le sue sfaccettature, venite ad ascoltarci, a sostenerci e a godere dell’unicità di questo patrimonio immateriale dell’umanità.
Grazie Davide, auguri carissimi per andare verso maggiori soddisfacenti successi.
N.B.
L’Accademia di alto perfezionamento ed inserimento per cantanti lirici nasce nel 2020 all’Opera Carlo Felice di Genova e rappresenta il punto di congiunzione tra la fine del percorso accademico dei giovani cantanti e il loro inserimento nel mondo della lirica. La direzione artistica è affidata al tenore Francesco Meli che, traendo dalla sua esperienza artistica, ha definito le linee guida dell’insegnamento con lezioni individuali di tecnica, interpretazione vocale e teatrale. I giovani arrivano da una pubblica selezione e, dopo un’esperienza immersiva di studio di cinque mesi, sono pronti al debutto. Nel percorso di studio, sotto la direzione musicale del pianista Davide Cavalli e il coordinamento di Serena Gamberoni, i ragazzi partecipano alle masterclass tenuti ogni da anno da grandi nomi del panorama lirico. Inoltre ogni studente è guidato da docenti esperti in percorsi di consapevolezza corporea per migliorare e tutelare il proprio “strumento musicale”.
ELISA PRATO
Elisa Prato è formatore in comunicazione, amministrazione pubblica e fiscalità, recensionista in arti sceniche e cultrice di reading.
Evergreen nel DNA, crede fortemente nella capacità femminile di proporre forme di maturazione personale e, insieme agli uomini, iniziative di revisione sociale.
L’autrice accetta con piacere scambi di idee con i lettori alla mail kira1602@libero.it.
Proibita la riproduzione dell’articolo e delle foto, ottenute per gentile concessione dallo stesso Davide Maria Sabatino (quindi senza diritti di autore) senza citare autore e fonte di informazione.
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Grazie a Davide, grazie a te Cristina perchè il giovane ha veramente ina bella personalità. E dunque, toitoitoi!
E grazie anche a te, Elisa, autrice di questo bell’articolo!